Mahatma Gandhi nella sua minuscola stanzetta dell’ashram da lui fondato teneva alle pareti solo due ritratti, quello di Giuseppe Mazzini e quello di San Francesco d’Assisi, che lui riteneva esempi ispirativi per la non violenza e per l’acume politico sul concetto laico di libertà. Mi è sembrato perciò giusto unire le due ricorrenze, quella di Gandhi del 2 ottobre e quella di San Francesco del 4 ottobre, in un’unica manifestazione.
Grazie alla collaborazione del caro amico fraterno, Roberto Caivano, dell’associazione Il Fiore della Vita, abbiamo ottenuto accoglienza presso Zuccallegra di Bracciano, dove ci incontreremo per parlare di spiritualità laica, vegetarismo ed ecologia profonda, e dove presenteremo agli amici un nuovo libro “Vita senza tempo” edito da Vivere Altrimenti, scritto dal sottoscritto e da Caterina Regazzi. In esso si narrano, in forma di amorose lettere, alcuni eventi intercorsi nell’ultimo anno di mia permanenza a Calcata, prima del trasferimento a Treia.
Vorrei ora spendere qualche parola sulla figura di Gandhi. Tanto per cominciare mi sembra di capire dall’etimologia del nome che si tratti di una combinazione di “gana” e “dhyan”. I Gana sono i custodi della verità assoluta, i difensori del monte Kailash la dimora di Shiva (l’Assoluto) e Dhyan significa “meditazione”. Si potrebbe arguirne che il nome Gandhi significhi “Colui che medita sulla difesa della Verità”. Ed infatti per Gandhi la “Verità” fu il primo comandamento e per essa egli sacrificò l’intera sua vita. Ricordo tanti anni fa (ai primi dell’80) quando a Bombay potei assistere alla prima del film “Gandhi”, la sala era stracolma e tutti gli spettatori –me compreso- piangevano lacrime di commozione ma anche di gioia nell’assistere alla determinazione e santità di un uomo, piccolo e non violento, assolutamente sincero e verace nel suo perseguire l’ideale.
Termino invitando tutti gli amici non violenti, bioregionalisti, spiritualisti laici e vegetariani ad intervenire all’incontro che si terrà il 2 ottobre 2011, alle h. 18.30,in via G. Tamburri 9, presso Zuccallegra di Bracciano (Roma) al quale parteciperò assieme alla mia compagna (e coautrice del libro) Caterina Regazzi.
Paolo D’Arpini – Presidente del Circolo Vegetariano VV.TT.
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