In pratica, se disegnassimo su un piano cartesiano gli anni
sull’asse x e la velocità di rotazione sull’asse y, otterremmo una linea appena
inclinata che va dall’anno 1960 fino al 2002 circa, cioè pari ad un lievissimo
rallentamento, mentre dal 2003 al 2012 vedremmo la linea incurvarsi velocemente
fino a orientarsi verticalmente, cioè fino alla totale fermata.
Questo giustificherebbe
l’ignoranza di quasi tutta l’umanità in proposito. Per chi non è munito dei
giusti mezzi di misurazione, un minuto in più o in meno nell’arco di un anno fa
poca differenza. Nell’epoca attuale, però, ci troviamo a perdere ormai alcuni
minuti ogni anno, ovvero i giorni si stanno allungando, ma la disattenzione
umana unita al sofisticato sistema di occultazione, ne rendono difficile il
rilevamento. Abbiamo provato a misurare con metodo empirico, non avendone altri
a disposizione, il rallentamento della rotazione terrestre. Dal luglio
dell’anno 2004 al luglio dell’anno 2005, secondo le nostre osservazioni, la Terra ha rallentato di circa
3 minuti. E dal luglio dell’anno 2005 al luglio dell’anno 2006 di circa 5
minuti.
Si prevede che le conseguenze
più importanti nei prossimi anni, saranno soprattutto di carattere
meteorologico e sismico. Per via dell’anomalo riscaldamento e raffreddamento
della crosta terrestre, dovuto ai giorni e alle notti più lunghe, il clima
subirà un temporaneo stravolgimento a causa del quale potremo avere piogge e
venti di grande entità (cosa che in piccola parte si sta già verificando). I
mari e gli oceani potrebbero straripare dai loro attuali confini in conseguenza
alla repentina frenata della rotazione e all’assestamento della crosta
terrestre, cosa quest’ultima che darà origine inoltre a eventi tellurici di
grandi proporzioni. Per il genere umano sarà un duro colpo, ma come è già
avvenuto a cadenze regolari nelle epoche del passato, gran parte dell’umanità
sopravvivrà.
Otto Spielgh
(Fonte Accademia Kronos)
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