Nei territori italiani in cui
l'acqua potabile è contaminata da livelli di arsenico al di sopra dei limiti stabiliti dalla legge l'incidenza
di tumori, disturbi cardiovascolari e altre gravi patologie è particolarmente
elevata. Lo ha svelato la “Valutazione epidemiologica degli effetti sulla
salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili nelle
popolazioni residenti nei comuni del Lazio” realizzata dal Dipartimento di
Epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio in 91 comuni a
rischio, di cui 60 in
provincia di Viterbo, 22 comuni in di Roma e 9 in provincia di Latina.
I dati emersi dall'indagine sono
stati presentati recentemente a Viterbo dalla dottoressa Antonella Litta dell'Associazione italiana
medici per l'ambiente e da Luciano Sordini, segretario della Federazione
italiana medici di medicina generale (Fimmg) di Viterbo. I risultati delle
analisi condotte dall'Arpa tra il 2005 e il 2011 sono stati messi a confronto
con decessi e malattie registrati nella popolazione. Ne è emerso che laddove i livelli di arsenico sono più
elevati aumenta l'incidenza dei tumori maligni - soprattutto al polmone
e alla vescica, del diabete mellito, dell'ipertensione, di infarto, di infertilità e, nei
bambini, di disturbi del comportamento come la sindrome da deficit di
attenzione e iperattività e l'autismo.
Nel rapporto è spiegato che
“nei comuni con livelli di arsenico superiore ai 20 microgrammi al litro si
osserva un eccesso significativo pari a più 10 per cento nella mortalità per
tutte le cause, e per le malattie del sistema circolatorio sia negli uomini che
nelle donne”. Viceversa, nei comuni in cui il livello di arsenico è compreso
tra i 10 e i 20 microgrammi al litro questo effetto non è stato riscontrato.
“Già sapevamo che l’arsenico fa male, essendo catalogato come elemento
cancerogeno certo di classe 1 dall’Airc, l’associazione internazionale di
ricerca sul cancro – ha spiegato Litta -. Ma ora neanche a livello locale si
potrà più negare: i dati dimostrano che
il consumo di acqua e cibo contaminati ci sta uccidendo. Quanto emerso
dimostra che le istituzioni devono installare subito i dearsenificatori. Perché
è un obbligo di legge farlo e perché altrimenti continueremo a morire”.
Già nel 2003 la Comunità Europea
ha stabilito che le acque potabili non possono contenerne più di 10 microgrammi
per litro. Valori compresi tra 20 e 10 microgrammi /litro possono essere
tollerati, ma solo per un periodo limitato di tempo, oltre il quale aumentano i
rischi per la salute.
Silvia Soligon - Accademia Kronos
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