Come, in un momento di crisi energetica, si contesta la nascita di
una centrale che produce energia elettrica da fonti rinnovabili?
Ebbene si!
Come è stato per le pale eoliche (ferme), le centrali
inquinanti a biomassa e gli impianti fotovoltaici a terra, ora chi
interessato ad arricchirsi in nome dell'energia pulita, adducendo
motivazioni ecologiche fantastiche quanto false, ci prova con le
centraline idroelettriche. Intanto nel territorio dove si vorrebbe
realizzare questa centralina da 3 o 4 Megawatt esiste già a pochi Km
una vera centrale idroelettrica da 100 megawatt che fornisce energia
per una buona parte della Valle Camonica, ci troviamo infatti ad
Edolo, lungo la valle del fiume Ogliolo.
Quindi questa centralina non
avrebbe nessun valore aggiunto d'energia per la zona. "Ma
che male c'è farne una in più? intanto non inquina, né danneggia
l'ambiente!". Direbbe qualche ambientalista superficiale.
Invece danneggia l'ambiente e come!
Questa centralina idroelettrica sottrarrebbe
l'acqua del fiume Oglio per incanalarla in un vasto bacino al fine poi di
farla precipitare in condotte forzate per attivare le turbine. Quindi
il fiume che in certi periodi dell'anno ha una limitata portata (estate e inverno) verrebbe prosciugato ad intermittenza arrecando
gravi danni a tutta la fauna acquatica.
Da qui la nascita di un vasto
movimento popolare che si fa chiamare O. T. E. (Osservatorio
Territoriale Edolese) e che Accademia Kronos e Rete Bioregionale Italiana sostengono.
Il movimento,
di cui fa parte lo scienziato Dario Sonetti, è riuscito dopo lunghe
lotte tra carte bollate e manifestazioni pacifiche di piazza a dar
vita al Parco dell'Ogliolo. La nascita del parco di fatto può
bloccare questa nuova "speculazione energetica", capace,
come per le pale eoliche (ferme), di far guadagnare tanti soldini
solo ai proponenti del progetto a discapito dell'ambiente naturale
circostante.
Accademia Kronos con l'adesione di Rete Bioregionale Italiana
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