La maggioranza delle persone spendono la loro vita o nel
passato o nel futuro; solo quando una vita è concentrata nel presente è reale,
perché in questo modo il passato e il futuro non interferiscono.
In questo istante dove sono il passato e il futuro? Da
nessuna parte. Solo l'attimo presente esiste; il passato e il futuro sono
proiezioni mentali.
Il nostro corpo fisico è un tabulato di segnali inviati
indietro e avanti tra il cervello e ogni cellula. Il sistema nervoso che crea la
miriade di messaggi che vengono inviati funziona come il software del corpo e
costituisce il programma visibile del vostro corpo. Ma dove sta il
programmatore? Non è visibile ma deve esistere. Migliaia di decisioni sono
create nel corpo-mente sistema ogni secondo, incalcolabili scelte che permettono
alla nostra fisiologia di adattarsi alle domande della vita.
Se un biochimico potesse scovare ogni singola molecola
coinvolta in una nostra reazione di paura alla vista di un serpente, non
potrebbe però vedere l'invisibile creatore delle decisioni che decide di avere
quella reazione. Ognuno di noi ha un programma differente e perciò ha differenti
reazioni.
Al momento che incontriamo il serpente abbiamo tutta una
serie di reazioni che dipendono da quello che per ognuno di noi significa un
serpente.
Aldous Huxeley ha detto: una esperienza non è quello che
accade a noi ma è quello che abbiamo fatto con quello che ci è
accaduto.
Dove è ubicato il nostro significato di serpente? La
risposta più facile è che è situato nel nostro cervello, ma questo organo, come
per qualsiasi altro è in costante fluttuo. Come per uccelli migratori, miliardi
di atomi volano dentro e fuori dal nostro cervello ogni secondo. Creando
turbini di onde elettriche che non formano mai lo stesso disegno in tutta la
nostra vita. Pur tuttavia la mia memoria del serpente non si dissolve in questo
mare di cambiamenti.
Le nostre memorie sono sempre a disposizione del
programmatore che esiste al di sopra della memoria, silenzioso osservatore
della nostra vita, che tiene conto delle nostre esperienze, sempre pronto ad
affrontare la possibilità di una nuova scelta. Per questo programmatore questo
non è altro che la consapevolezza della scelta.
Il "me" che ha paura dei serpenti ha scoperto questa
paura in passato, tutte le nostre reazioni fanno parte della massa di esperienze
che abbiamo fatto. In meno di un millesimo di secondo la programmata paura dei
serpenti stimola tutte le sequenze di messaggi fisici che producono le nostre
reazione ma non abbiamo imparato ad identificarci con quello che prende le
decisioni.
Quando ci svegliamo la mattina questo "me" rapidissimo
si ricorda di tutte le nostre esperienze.
Deepak Chopra
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Commento: "..quanto poco sono consapevole di
quello che siamo e quello che ci circonda.
(Roberto Anastagi)"
Altro commento: "..interessante questo viaggio interiore. Siamo ancora e comunque ad un livello
scientifico, ci limitiamo ancora a pensare in molecole, atomi e poi arriveremo
anche ai quanti... perché dobbiamo sempre concretizzare tutto? Proprio la
scienza quantistica ci porta a comprendere quanto importante sia il vuoto che
passa tra una cosa concreta che possiamo identificare e un'altra, un vuoto che
in realtà è un pieno di qualcosa che noi non siamo ancora in grado di vedere,
proprio come le navi dei conquistadores quando arrivarono in sud america.
Nessuno le fermò perché gli aztechi non le "vedevano", non erano consapevoli
della loro esistenza e il cervello non le registrava. Strane
cose succedono nell'universo e noi, come consiglia Chopra dovremmo vivere
l'attimo, quello che ci è più vicino, immediato e raggiungibile. Il
tuo commento è anche il mio. (Franca Oberti)"
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Commento di M.B.: "..per
quel che ne so io, i quanti dimostrano l’insussistenza di ciò che
noi chiamiamo realtà. Cioè, quello che noi vediamo e su cui ci
sbattezziamo a voler inculcare nella mente degli altri perché lo
crediamo vero, in realtà è sì vero, ma solo per noi, perché nel
momento in cui quello che io “vedo” e reputo vero, visto qualche
istante dopo o, ancor di più, visto da un altro osservatore, può
essere o è completamente diverso"
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Commento di R.A: "La
realtà è quello che il singolo percepisce in quell'attimo, quindi
ognuno ha la sua realtà che anche per lui cambia continuamente. E
quindi ognuno reagisce a seconda di quello che è in quel attimo. Noi
perciò siamo in totale balia di questo continuo cambiare ed è
questo cambiare che decide per noi e noi siamo solo il
contenitore delle nostre cellule, dei nostri atomi, delle nostre
energie e delle nostre memorie di quel momento. Almeno è così che
la penso e mi soddisfa pienamente perchè la sento essere
semplice e naturare senza andare a cercare degli attributi che
non abbiamo e che non abbiamo ragione di avere."
Ho sempre pensato che l'essere umano, la creatura uomo o donna, sia come un computer, composta da hardware (corpo), software (mente), manine per usarlo, programmi (anima), ma la forza che spinge ad usarlo, da dove arriva? Lo spirito? Non credo ci sia bisogno di qualcosa di esterno per giustificare le nostre azioni,, ma sicuramente non siamo individui distinti e non in relazione, anzi, la relazione è indispensabile alla nostra sopravvivenza. Perché? Cosa c'è sopra, intorno, dentro di noi che ci spinge a compiere azioni e relazioni? Chiamiamolo Dio, o altro, come preferite... ma un Tutto, un Uno che ci comprende, credo sia l'unica risposta possibile... dalle nostre azioni, reazioni, relazioni dipende la Sua sopravvivenza...
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