Anzi, con una fava la multinazionale belga prenderebbe anche un terzo piccione: non avrebbe nessun obbligo di bonifica per il futuro, né risarcimenti, cioè risparmierebbe milioni a palate. Se proviamo, però, a invertire l’ordine logico ci accorgiamo subito che il cerchio resta rotondo: se da 10 anni Solvay è (dis)impegnata in operazioni di messa in sicurezza, se le chiama “progetti di bonifica”, se accusa gli Enti locali di ostruzionismo, se stanzia presunti milioni per un ulteriore progetto che definisce “bonifica” e che durerebbe altri 20 anni, che cosa è provato?
E’ provato che Solvay ha sempre ammesso la necessità della bonifica e dunque ha sempre ammesso l’avvelenamento delle acque, pur attribuendolo ad Ausimont, dalla quale ingenuamente avrebbe acquistato il cadavere.
Così direbbe la logica. Ma ritorniamo pure alla logica del pool degli avvocati difensori Solvay. Che fanno dire ai consulenti: l’acqua è ed è sempre stata potabile. Ebbene, chiunque di noi può andare su Internet e verificare: cromo esavalente, solventi clorurati, cloroformio, tetrafluoroetilene, arsenico, nichel, selenio, clorofluoruri, solfati, ddt, bromoclorometano, bromoformio, dicloroetano, dicloetilene, tetracloroetano, tetracloroetilene, tetracloruro di carbonio, tricloroetano, tricloroetilene, acido perfluoroottanoico.
Chiunque verifica: è scientificamente assodato che sono tutte sostanze altamente tossiche, cioè danneggiano gravemente l’organismo con patologie acute e croniche, e che sono definite cancerogene a vari livelli, dal possibilmente al probabilmente al sicuramente carcinogene.
Riassumendo: tossicità, cancerogenicità, mutagenicità, teratogenicità.
Attenzione: le tabelle considerano queste sostanze una per una. A Spinetta Marengo siamo addirittura in presenza di un cocktail di almeno 21 veleni!
Nel cocktail reagiscono, interagiscono tra di loro, gli effetti tossici e cancerogeni si combinano, non solo si sommano ma si moltiplicano. Un mix devastante per la salute. Su Internet, digitando Erin Brockovich e Zhang, chiunque verifica che non è vero, come sostiene Solvay, che il cromo esavalente è cancerogeno solo se inalato e per contatto: almeno dal 1987 è ufficiale che lo è anche quando bevuto, come dimostrato dall’indagine epidemiologica cinese e dall’astronomico risarcimento (333 milioni di dollari) dell’americana PG&E a 634 vittime di cancro.
Conclusione: Medicina democratica, che qui rappresento, si definisce Movimento di lotta per la salute e, come tale, non per vendetta, ritiene congrue le pene previste per i reati imputati e dunque irrisolvibile la quadratura del cerchio che Solvay pretende dalla Corte di Assise di Alessandria. Chi scrive ha ingerito l’acqua per 35 anni, se gli avessero detto che proveniva da sotto quella spugna che è la fabbrica: non avrebbe bevuto ai rubinetti e mangiato in mensa, e avrebbe denunciato il fatto pubblicamente. Nei servizi riservati ai dirigenti siamo, oggi, venuti a conoscenza che era apposto il cartello “Acqua non potabile”. Non è, questo, dolo?
Nessun commento:
Posta un commento