Sorta di remix ispiratomi
da alcuni articoli letti su un giornale trovato casualmente
ultimamente. il titolo è ispirato da un libro visto in copisteria,
autobiografia di uno spaventapasseri cosi me lo sono immaginato sul
suo campo a fare riflessioni sull'essere sulle piante le stagioni
l'uomo la vita la terra. Sincretico divenire è il nome del
personaggio che scrive la storia o anche dello spaventapasseri
stesso..
sincretico divenire (bioregionale)
in
[anacronia di uno spaventapasseri]
le vacanze sono finite,
siamo tornati al lavoro
alla solita vita
nelle case delle citta
dei paesi e borghi.
finite le passeggiate,
le dormite sotto le stelle.
sulla strada vicina,
ho osservato spesso
qui dal mio campo
passare su e giu
le vostre macchinine
andare di qua e di la
per tutta l estate.
ho visto uomini
per migliaia di anni
spaccarsi la schiena
con la zappa,
lo strumento
antesignano di ogni utensile
forgiato dall uomo.
la zappa se ben compresa
può essere benessere
per il corpo e per la mente
ed e’ strumento da consigliare
a chiunque vuol ritrovare
un rapporto con la vita
e con la natura.
zappare bene e’ una danza
ormai quasi dimenticata.
una vera arte
che pochi ancora possiedono.
siamo in pieno rinascimento agricolo,
agricoltura che
cura la terra
cura le persone
con cibo vivo
cura artisticamente il paesaggio
cura la vita sociale tra gli uomini
cura dignità e intelligenza
di ogni agricoltore.
le cose più belle
arrivano un po per caso
spero solo il nostro futuro
tra i semi,
tutte queste varietà
che coltiviamo
tornano i profumi in testa,
profumi come ricordi
ogni pianta
e’ un essere vivente
inserito in un ambiente
in cui le variabili sono infinite
la vera essenza delle piante
puo essere colta
solo attraverso
l'osservazione
lenta e continua.
abbiamo deciso,
vogliamo avere
il coraggio di imparare,
la tranquillità
di essere imbranati
di capire poco
per poi esplodere di gioia
nel vedere finalmente le cose chiare.
lasciamoci liberi
facciamo le più incredibili esperienze
giochiamo sporchiamoci…
zappiamo in libertà
sentiamo l'odore inebriante
della terra calda e umida
osserviamo le piante e
soprattutto seminiamo.
evento che avviene
quando desideriamo
maggior contatto con la terra
attraverso un gesto
anche simbolico
il gesto della semina
con il metodo a spaglio
cioè con le mani,
un gesto antico e moderno
al tempo stesso
in grado di unire
il cuore alla terra
seminiamo il futuro.
tra qualche anno
vedremo con chiarezza
tutti i puntini passaggio
si saranno uniti
completandosi
in un disegno chiaro
in continua evoluzione
riflettiamo su dove siamo ora
sulle scelte da effettuare
per migliorare la nostra posizione.
il ritmo delle stagioni,
il flusso armonico
del succedersi dei mesi,
il cambiamento delle temperature
il mutare della percezione sensoriale
di luce e buio,
durante la giornata,
sono elementi che ci aiutano
a connetterci con la natura.
e se vogliamo sentirci
parte del tutto
seguiamo l'andamento
lento o veloce che sia
armoniosamente accordato
con l'infinito che ci circonda.
accordiamoci con il mutamento
dei colori degli odori
con il mutamento
dei nostri desideri e bisogni
e per quanto possibile
accordiamo il nostro respiro
con quello più ampio del creato
e in questo momento di passaggio
riconnettiamoci con la natura
osservandola più da vicino.
l estate si sta spegnendo
l'autunno si manifesta
attraverso segnali
man mano più evidenti
inizia il mutamento
dentro la terra e noi stessi
cogliamo la luce nel riflesso
delle forze interiori,
regaliamoci tempo
e fermiamoci
a sentire la nostra voce
in armonia con il canto della vita.
passeggiamo nei campi
in mezzo alla natura
osserviamo la mutevolezza del cielo
i doni diversi degli orti
e quando l aria rinfresca e si fa sera
cogliamo l'occasione
cuciniamo piatti a base di cereali
legumi zucche e
altre verdure autunnali
prepariamo il nostro pane
riponiamo in dispensa le conserve
con i frutti dell estate.
cucinare e’ come fare yoga
o meditazione,
rilassa il corpo,
la mente si libera,
nel calore della cucina.
ritrova te stesso
se lo hai perduto
cerca te stesso
per capire chi sei
se poco lo trovi
cerca più a fondo.
Ferdinando Renzetti
Che poeta!
RispondiEliminaCommento di Elena Bussolotti:
RispondiElimina"Bellissima poetica della zappa! Grazie ancora! Se hai bisogno di teatro per leggerla in pubblico conosco 2 artisti, uno è Alessandro Manzini che hanno fatto di due spaventapasseri in amore una gioia dell'anima pari alla vostra.. Lo spaventapasseri è simbolo di placido intervento umano a protezione dei propri semi; non li vedo più tanti.. Mio zio ne ha fatto uno con un manichino trovato in discarica.. Fotonico vederlo in mezzo alla campagna.. Io una volta velocemente ne ho fatto uno con un vecchio asciuga capelli che teneva i bastoni perpendicolari, avveniristico.. In Toscana l'Istituzione al Turismo ne ha fatto dei poster e non ricordo più dove, ma sempre nelle vicinanze c'era un concorso a chi lo faceva più bello.. I campi con questi omini bucolici certo sono più belli e allegri, come insegna ormai anche a Peppa Pig.
Ogni parola di questo componimento mi riempie i polmoni di sacra contemplazione di ciò che rappresenta la campagna: un mondo a cui tornare se si vuole far del bene a noi stessi, all'altro, al Pianeta, al Cosmo (nome che aveva il mio spaventapasseri fatto per gioco in un momento estremamente selvaggio per me). Voglia di 'giocare' con la campagna, partorire ambiente."
Cara Elena Bussolotti: "Stiamo organizzando un festa bioregionale, con mercatino esposizione annessa e musica, yoga, canti e balli, sotto al mercato coperto di Treia per l'8 dicembre. Collaborazioni sono benvenute, ma non possiamo pagare nessuno, anzi chiediamo qualcosina perché dobbiamo pagare: suolo pubblico, assicurazione civile, promozione, rinfresco, etc." - Info. 0733/216293
EliminaIntegrazione di Ferdinando Renzetti:
RispondiEliminaL’uomo di paglia
Le vacanze sono finite, siamo tornati al lavoro, alla solita vita, nelle case,
nelle citta, nei paesi, nei borghi, finite le passeggiate e le dormite sotto le
stelle. Sulla strada vicina, ho osservato spesso, qui dal mio campo, passare su
e giu le vostre macchine, andare di qua e di la per tutta l estate. Ho visto
uomini per migliaia di anni spaccarsi la schiena con la zappa, strumento
antesignano di ogni utensile forgiato dall uomo. La zappa se ben compresa può
essere benessere per il corpo e per la mente ed e’ strumento da consigliare a
chiunque vuol ritrovare un rapporto con la vita e con la natura. Zappare bene e’
una danza ormai quasi dimenticata. una vera arte che pochi ancora possiedono.
Siamo in pieno rinascimento agricolo, agricoltura che cura la terra, cura le
persone con cibo vivo, cura artisticamente il paesaggio, cura la vita sociale
tra gli uomini, cura dignità e intelligenza di ogni agricoltore. Le cose più
belle arrivano un po per caso, spero solo il nostro futuro tra i semi, tutte
queste varietà che coltiviamo; tornano i profumi in testa, profumi come
ricordi. Ogni pianta e’ un essere vivente inserito in un ambiente, in cui le
variabili sono infinite; la vera essenza delle piante, puo essere colta solo
attraverso l'osservazione, lenta e continua. Abbiamo deciso, vogliamo avere il
coraggio di imparare, la tranquillità di essere imbranati, di capire poco, per
poi esplodere di gioia nel vedere finalmente le cose chiare. Lasciamoci liberi,
facciamo le più incredibili esperienze, giochiamo, sporchiamoci... zappiamo in
libertà. Sentiamo l'odore inebriante della terra calda e umida, osserviamo le
piante e soprattutto seminiamo. Evento che avviene quando desideriamo maggior
contatto con la
terra, attraverso un gesto, anche simbolico, il gesto della semina con il metodo
a spaglio, cioè con le mani; un gesto antico e moderno al tempo stesso, in grado
di unire il cuore alla terra, seminiamo il futuro. Tra qualche anno vedremo con
chiarezza, tutti i puntini passaggio che si saranno uniti, completandosi in un
disegno chiaro in continua evoluzione. Riflettiamo su dove siamo ora, sulle
scelte da effettuare per migliorare la nostra posizione.
Il ritmo delle stagioni, il flusso armonico del succedersi dei mesi, il
cambiamento delle temperature, il mutare della percezione sensoriale, la luce e
il buio, durante la giornata, sono elementi che ci aiutano a connetterci con la
natura; e se vogliamo sentirci parte del tutto seguiamo l'andamento, lento o
veloce che sia armoniosamente accordato con l'infinito che ci circonda.
Accordiamoci con il mutamento dei colori, degli odori, con il mutamento dei
nostri desideri e bisogni e per quanto possibile accordiamo il nostro respiro
con quello più ampio del creato e in questo momento di passaggio
riconnettiamoci con la natura, osservandola più da vicino.
L estate si sta spegnendo, l'autunno si manifesta attraverso segnali man mano
più evidenti, inizia il mutamento dentro la terra e dentro noi stessi, cogliamo
la luce nel riflesso delle forze interiori, regaliamoci tempo e fermiamoci a
sentire la nostra voce in armonia con il canto della vita. Passeggiamo nei
campi, in mezzo alla natura, osserviamo la mutevolezza del cielo, i diversi
doni degli orti e quando l aria rinfresca e si fa sera, cogliamo l'occasione,
cuciniamo piatti a base di cereali legumi zucche e altre verdure autunnali.
Prepariamo il nostro pane e riponiamo in dispensa le conserve con i frutti dell
estate. Cucinare e’ come fare yoga o meditazione, rilassa il corpo; la mente si
libera nel calore della cucina.
ritroviamo noi stessi se lo abbiamo perso
cerchiamo noi stessi per capire chi siamo
se non lo troviamo guardiamo più a fondo