La psiche collettiva ha varie sfaccettature ognuna delle quali rappresenta un modo di pensare in ognuno dei campi d’interesse umano: economia, tecnica, arte, scienza, ecologia e spiritualità. Come avviene ad esempio nell’ameba, animale unicellulare, c’è un corpo massa che è perlopiù statico, rappresentato dalla grandissima parte degli umani che vivono in un tran-tran consuetudinario, nei credo, da questa massa vengono emessi pseudopodi mentali che spostano l’intelligenza in un processo vitale.
I processi vitali vengono sospinti attraverso il movimento di due tendenze di cui una attaccato ai modelli dell’ego, dell’interesse privato, della tradizione basata sul settarismo ed un’altra protesa verso la sinergia, il superamento delle divisioni ideologiche, verso l’accrescimento di coscienza, verso l’integrazione con il tutto e la liberazione dagli schemi. In un certo senso il legante che mantiene il corpo massa unificato deve necessariamente essere un misto di bene e di male, di verità e di finzione, di illusione e di conoscenza.
Questi due pseudopodi psichici si attivano attraverso l’azione di una minima parte di umanità, mentre nel corpo massa si stabilisce la stragrande maggioranza degli uomini.
Per una legge di equilibrio dinamico universale se, ad esempio, nella psiche collettiva lo pseudopodo regressivo è animato da un numero ristretto di persone che governano politicamente ed economicamente il mondo con l’attuale sistema di sfruttamento e dominio, anche nello pseudopodo evolutivo il numero di persone che emanano amore e solidarietà mutualistica è limitato. Mentre nel corpo massa imperano i grandi numeri, le grandi religioni, le classi popolari, le folle tifose di questo o quello ed i seguaci di varie mode o culture…
Alla luce di questa consapevolezza non mi meraviglia che se, nella parte regressiva, i veri detentori dei poteri sociali, economici e religiosi nel mondo sono -ad esempio- una trentina di persone (operatori occulti, coscienze ipocrite e votate all’illusione), altrettanto pochi saranno nella parte evolutiva (santi e coscienze libere dai vincoli dell’illusione).
Di tanto in tanto c’è un apparente prevalere di un “indirizzo” sull’altro ma infine, com’è postulato nel Taoismo, si torna sempre ad una stabilità, tra alti e bassi, nel corso del tempo…
Paolo D’Arpini
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