Luna piena a Treia
Avevo già pubblicato diverse chicche storiche su Treia, la città che prese nome dalla Dea Trea, una forma di Iside. Numerosi sono i reperti neolitici e preromani che attestano la venerazione per l'aspetto femmineo della divinità.
Il culto matristico è confermato anche dalla presenza della copia 'originale' più antica della "Madonna Nera", qui conservata nella chiesa di Santa Chiara, e da altri reperti e testimonianze.
(Vedi articoli: http://www.circolovegetarianocalcata.it/page/2/?s=luna+piena+treia - ed anche: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/search?q=treia+in+un+museo).
Ora la mitologia treiese si arricchisce di alcune "presenze" che suggeriscono un legame fra Treia e la cultura celtica. Tra l'altro confermato anche dal fatto che il patrono tutelare della città è San Patrizio, il missionario che convertì l'Irlanda.
Ma soprattutto è motivo d'interesse storico la raffigurazione di un cinghiale, nella chiesa del SS. Crocifisso, un animale che è collegato alla Dea Freya che viene spesso raffigurata in groppa al facocero. Il cinghiale (o maiale) è da sempre un simbolo della Dea Madre, in tutte le culture matristiche, sin del neolitico.
(Paolo D'Arpini)
Cinghiale del SS. Crocifisso a Treia
Testimonianze:
Treia è una cittadina maceratese dove si respira una celticità diffusa tanto che il suo patrono è San Patrizio, il santo celtico per eccellenza, quello che ha liberato l’Irlanda dai serpenti cioè dai pagani.
Narra un vecchia leggenda popolare che i cittadini treiesi non avendo un proprio santo da festeggiare, per conquistarsi i favori di un patrono, decisero di affidarsi alla cabala: misero in un bussolotto tanti bigliettini su cui erano scritti i nomi di tutti i santi cattolici.
All'estrazione uscì il nome di San Patrizio, ma il santo così poco popolare e soprattutto di una così lontana cultura non fu proprio gradito, per cui si decise di rifare l'estrazione.
Il santo tutelare di Treia - San Patrizio
Ma il destino volle che uscisse ancora una volta il nome del santo irlandese. "Se Dio vuole così, così sia". E da allora Treia ha questa sorta di legame poetico con la vecchia Irlanda. Alla periferia del paese c’è la chiesa del Santissimo Crocifisso, una costruzione de primi del ‘900 che presenta nelle sue pareti esterne un’infinità di simboli.
Uno è veramente strano ed insolito: un cinghiale. Cosa ci fa un cinghiale, simbolo celtico per eccellenza, in una chiesa cattolica?
Se si pensa all’usanza di mettere dei simboli pagani nelle chiese cristiane per attirare i seguaci di altre religioni si potrebbe pensare che l’animale sia lì per ricordare la Dea Celtica Freya, la divinità della bellezza e dell’amore che, con il seno scoperto, cavalcava il cinghiale.
Dea Freya in groppa al cinghiale
Treia – Freya: la rima c’è ed anche la pronuncia è simile. Viene in mente l’ipotesi che il nome della cittadina maceratese possa provenire da quello della Dea. Chissà, ci vorrebbero gli esperti per confermarla ma, allo stato, gli esperti mancano. In una saletta interna di questa chiesa ci sono, attaccati al muro, diversi stendardi con la croce celtica. Chissà qual’è il motivo di questa presenza, chissà da dove provengono e a quale epoca risalgono. Il fatto importante, comunque, è che stanno lì.
Proseguendo, per la strada adiacente a questa chiesa, verso una località chiamata San Lorenzo ad un certo punto, sopra una collinetta si può osservare la chiesetta omonima. Guardandola si ha l’impressione di osservare un miraggio, infatti sopra al tetto c’è una cosa veramente inaspettata: una croce celtica. In tutte e due le chiese descritte immancabilmente ci sono i simboli dei celtici Templari. Anche nella stola di San Patrizio c’erano le croci templari, chissà perché?
A conferma di questa diffusa celticità non bisogna dimenticare che a Treia è stato ritrovato, in seguito a scavi archeologici, un elmo celtico.
Cecco d'Ascoli Giuseppe Matteucci
Pres. Associazione "La Cerqua Sacra"
Cultura Popolare Sibillina lacerquasacra@email.it - http://blog.bar.it/?p=2187
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