mercoledì 12 dicembre 2012

Da Treia verso Spilamberto con memoria bioregionale ed annunci di prossimi eventi di spiritualità laica ed ecologia profonda


Discorso durante un incontro nel bosco di Manziana


L'11 dicembre u.s.,  durante il viaggio da Treia a Spilamberto, abbiamo approfittato Caterina ed io, del momento di intimità, chiusi nell'abitacolo dell'automobile in corsa, per chiarirci le idee sui programmi futuri del Circolo VV.TT. e della Rete Bioregionale Italiana. Abbiamo parlato in particolare dell'organizzazione del prossimo  Incontro Collettivo Ecologista, che si tiene unitamente all'incontro annuale della Rete Bioregionale Italiana. Tra l'altro abbiamo anche parlato del prossimo blog sui temi bioregionali  che AAM terra Nuova ci ha proposto di realizzare come appendice del suo sito. Questa è una buona occasione per portare avanti il discorso poiché il sito di AAM è ben qualificato ed anche storicamente la rivista cartacea si è spesso interessata di questi argomenti, avendo anche pubblicato mie lettere ed articoli, a partire dalla sua fondazione (a metà degli anni '80 del secolo scorso), tra l'altro la stessa editrice di AAM Terra Nuova ha anche pubblicato il primo libro della Rete Bioregionale Italiana: La Terra Racconta.
Ma torniamo ai programmi per 2013. Caterina ed io abbiamo sentito che la cosa migliore da fare è stabilire un calendario di eventi ben strutturato. Tanto per cominciare abbiamo pensato di anticipare di qualche settimana la Festa dei Precursori del Circolo VV.TT. riportandola così verso la data originaria della fine aprile (il circolo è stato inaugurato a Calcata il 26 aprile 1984) in modo da creare un piccolo distacco dalla successiva manifestazione, quella del solstizio estivo, che coincide anche con l'Incontro Collettivo Ecologista, e che si terrà il 22 e 23 giugno 2012. Quest'anno quasi sicuramente saremo in Emilia, ospiti della azienda agricola di Agribio "La Bifolca" di Maria Miani, a Vignola. Successivamente a luglio, in occasione della cedlebrazione di luna piena, Gurupurnima, saremo ospiti di Marisa Saggiotto a Cologna Veneta (Verona). In tutti questi incontri ed anche in altri che   stanno maturando, in Lombardia ed in Abruzzo, presenteremo il  nuovo libro, che esce a fine aprile 2013 per le edizioni Tracce, dal titolo  "Il Riciclaggio della Memoria", sempre sui temi a noi cari della spiritualità laica, ecologia profonda e bioregionalismo.
Considerando che questi incontri (sul tema del bioregionalismo, dell’ecologia e della spiritualità) sono iniziati dal 1984 fate un po’ voi il calcolo di quante edizioni sono trascorse. Però dal punto di vista ufficiale la Rete Bioregionale Italiana nacque ad Acquapendente (Vt), nel parco di Monte Rufeno, nella primavera del 1996. Quindi le proposte politiche e sociali relative all’attuazione bioregionale ebbero “inizio” in quell’anno.
Io fui uno dei fondatori del Movimento e sono rimasto nella Rete malgrado le correnti avverse che, come spesso accade, hanno suddiviso il gruppo iniziale in rivoli e rivoletti con varie etichette. Nel frattempo, a mano a mano che qualcuno usciva c’è stato anche qualcuno che entrava e tutto sommato possiamo dire che il movimento ecologista profondo, facente riferimento alla Rete Bioregionale Italiana, è tutt’ora vivo e vegeto e fortemente operativo.
Potrei segnalarvi tutte le battaglie portate avanti nel corso degli anni ma perché farlo..? Chi sa sa e chi non sa non sa! Però una chicca storica ve la voglio sottoporre, si tratta di un comunicato stampa ripreso da Antonello Palieri dell’ADNkronos, risalente al 1996. Non so se ricordate che in quell’anno Umberto Bossi aveva iniziato il pattugliamento sul fiume Po, per promuovere il suo regionalismo separativo leghista. Noi partimmo da Calcata ed organizzammo un contro-presidio, sulle rive del Po. Potranno testimoniarlo Antonio D’Andrea, del Movimento Uomini Casalinghi, che era lì con me.. ed anche Lina Boner di Verona ed altri che ora non ricordo.. Ah, c’era pure Stefano Disegni, il vignettista, che aveva disegnato il logo del nostro Ostello per Erbivori.
Lì sul Po, in provincia di Mantova, vissi una esperienza mista.
Eravamo arrivati dal mattino presto, la natura era molto bella, passeggiai in lungo ed in largo sulle sponde del fiume, mentre i navigli della Lega facevano avanti ed indrè sull’acqua limacciosa, A contrastarli c’era una mongolfiera della Lega per l’Ambiente ormeggiata a terra, con tanti bei colori… Ma la lunga giornata al sole mi aveva proprio incocciato.. ed infatti ricordo che dovetti andare a rifugiarmi in un boschetto per sfuggire ai cocenti raggi e perciò non potei intervenire sul palco dove si tenevano gli interventi.. Ma Stefano Disegni disse qualcosa su di noi.. tanto per stabilire la nostra presenza. Sostanzialmente la proposta di attuazione del bioregionalismo è sotto riportata dall’Adnkronos. Ah ricordo che finimmo pure in prima pagina su Repubblica….

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Storico flash di agenzia: BIOREGIONALISMO LA PROPOSTA SARA’ RILANCIATA SUL PO IL 15SETTEMBRE
Roma, 30 ago. 1996 (Adnkronos)- ”Bossi faccia pure il suo raduno fluviale il 15 settembre, noi ci batteremo per il riconoscimento di un nuovo ordinamento regionale basato sul ”bioregionalismo” (luoghi riconoscibili per le affinita’ culturali, dialettali, della flora e della fauna) e su effettive automonie locali.”
Lo dichiara il Presidente del Circolo vegetariano VV.TT. di Calcata, Paolo D’Arpini che la settimana scorsa ha lanciato ”con grande successo” la proposta del bioregionalismo. ”Il 15 settembre, giorno dell’imbarazzante ‘uscita fluviale’ di Bossi, noi riproporremo l’Italia dei bioregionalismi e del federalismo effettivo che ci unisca nel nome d’Italia -ma nel rispetto autentico delle autonomie- e non separi quanto e’ stato unito attraverso drammatiche e secolari vicende.”
”Lo riproporremo in tre diverse sedi e manifestazioni: il primo sull’altra sponda del Po, davanti a Ponte di Legno (nell’ambito di una manifestazione dell’Unione italiana ed Europea), il secondo nell’incontro di San Benedetto del Po, organizzato dai verdi della Regione Lombarda ed infine il terzo a Calcata, nella Valle del Treja, per rilanciare il modello etrusco come metodo di aggregazione per una bioregione sperimentale dell’Etruria”.
Intanto ”giungono lettere di adesione alla nostra proposta” precisa Paolo d’Arpini” anche dagli abitanti della cosiddetta ‘Padania’. Dai confini di questa inesistente ‘regione federata’ M.F. di Gorizia ci comunica che chiede asilo politico a Calcata nell’evetualita’, sia pure remota, di una vittoria bossista. Lo chiede in qualita’ di ‘barbaro illirico simpatizzante’ con il bioregionalismo etrusco’”
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Purtroppo l’idea bioregionale non ha ancora attecchito, ed il sistema “regionalista politico” ha nel frattempo dimostrato tutte le sue pecche.. Le Regioni sono carrozzoni che appesantiscono il bilancio dello Stato e servono solo a mantenere una massa di corrotti e di scansafatiche. Dividendo inoltre gli ambiti omogenei e le comunità. Per quento riguarda la visione bioregionale e su quello che dovrebbe essere l’ordinamento e la riorganizzazione territoriale dello stato (secondo la nostra visione), vi rimando agli articoli: https://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=no%20regioni%20carrozzoni%20paolo%20d’arpini.
Beh, la nostra battaglia bioregionale continua, vi aspettiamo agli appuntamenti accenanti sopra, che  sono aperti a tutti coloro che si riconoscono nell’ecologia profonda e nella biospiritualità.
Paolo D’Arpini
Referente Rete Bioregionale Italiana – circolo.vegetariano@libero.it

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Commento di Rosario Borrelli: “Grati a Paolo per condividere in rete questa esperienza molto ‘territoriale’. Per un attimo prescindendo dai contenuti, citerò Ignazia, una mia amica ‘militante’ , che pure aveva posizioni piuttosto diverse dalle mie, per una sua frase in …merito alla politica : sosteneva che “ci vuole continuità”. E difatti pur avendo fatto e disfatto gruppi e associazioni, il risultato si stabilizza solo grazie a una struttura che resiste nel tempo. Ci vuole però un’”idea guida”, altrimenti la ’struttura’ sussume a sè. L’idea guida è il motore che resiste al tempo ed ai cambiamenti; può perdersi allora anche la struttura ma altri raccoglieranno il testimone dell’idea guida e le daranno, probabilmente, una sorta di continuità. Che poi la continuità possa divenire discontinuità, rompendo gli schemi e adeguandosi ai cambiamenti in corso, ciò non cambia la sostanza, ma solo la forma. Nel merito della testimonianza del Circolo Vegetariano Calcata, e dell’articolo specialmente, mi piace raccogliere il testimone della Rete Bioregionale Italiana, un’idea guida che porta con sé una forza di cambiamento e di trasformazione, preservando i caratteri che fanno d’ogni terra e popolazione un meraviglioso mosaico di biodiversità”

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