L’ottavo capitolo dell’Annuario dei dati ambientali ISPRA 2014-2015 è dedicato alla biosfera, ovvero quelle parti della terra che possono ospitare forme di vita.
Data la complessità di lettura del capitolo, i curatori hanno deciso di sintetizzare le questioni emergenti nella tabella “Quadro riassuntivo delle valutazioni” che riporta solamente 3 indicatori scelti secondo il criterio: il più rappresentativo tra quelli con trend positivo, il più rappresentativo tra che quelli mostrano una situazione stazionaria e il più rappresentativo tra quelli con trend negativo.
I tre selezionati per la Biosfera sono rispettivamente: Rete Natura 2000, Consistenza dell’attività di pesca e Consistenza eLivello di minaccia di specie animali.
- Rete Natura 2000 – trend positivo
Rete Natura 2000 rappresenta la realtà più significativa e consistente nell’ambito della politica comunitaria di protezione degli ambienti naturali ed è stata istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire la conservazione a lungo termine degli habitat e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
Ogni Stato membro identifica dei Siti di Interesse Comunitario (SIC) secondo quanto stabilito dalla “DirettivaHabitat”, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Nella Rete confluiscono anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE "Uccelli"riguardante la conservazione degli uccelli selvatici.I dati, aggiornati al 2014, indicano che dal 2003 al 2007 si è avuto un grosso incremento nell’istituzione delle ZPS, mentre a partire dal 2007 in poi il trend procede con una leggera crescita.
SIC italiani nell’ottobre 2012 erano 2.299, ma nel 2014, in seguito al processo di trasformazione in ZSC, i SIC sono scesi a 1.947 siti. Attualmente in Italia la Rete Natura 2000, al netto delle sovrapposizioni, è costituita da 2.589 siti,pari al 19,3% del territorio nazionale. - Consistenza dell’attività di pesca – trend stazionario
Dall’inizio degli anni 2000 si registra una diminuzione dell’attività di pesca e si evidenzia anche una variazione netta di giorni medi di pesca che, ad esempi, dal 2007 al 2012 diminuiscono di 12 giorni di pesca in meno per battello. L’andamento generale indica però che, a fronte della riduzione dell’intensità di sfruttamento, non si osserva un complessivo recupero delle risorse sfruttate. - Consistenza e livello di minaccia di specie animali – trend negativo
Secondo gli studi fino ad oggi effettuati, l’Italia ha il più alto numero di specie animali in Europa con un’elevata incidenza di specie endemiche. Purtroppo, secondo l’ultima edizione della “Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani” lespecie minacciate di estinzione sono 161 (138 terrestri e 23 marine), pari al 28% delle specie valutate.
Per il tema della biosfera, nel complesso, sono stati selezionati 16 indicatori che sono stati raggruppati in quattro Temi principali: Biodiversità: tendenze e cambiamenti, Zone protette, Zone Umide, e Foreste.
Gli indicatori sono stati individuati in base alla possibilità di avere dati aggiornati e affidabili, e al loro grado di rappresentatività delle principali problematiche collegate alla diversità di specie ed ecosistemi.
Tali indicatori dovrebbero poi essere utilizzati in sede di pianificazione di interventi volti a diminuire le fonti di pressione, oppure tesi a conservare direttamente specie ed ecosistemi che sono sempre più minacciati da una serie di criticità, dirette e indirette, tra cui la distruzione e frammentazione degli habitat, l’introduzione di specie aliene, il sovrasfruttamento delle risorse e delle specie, gli effetti dei cambiamenti climatici e l’inquinamento delle matrici ambientali.
Tali indicatori dovrebbero poi essere utilizzati in sede di pianificazione di interventi volti a diminuire le fonti di pressione, oppure tesi a conservare direttamente specie ed ecosistemi che sono sempre più minacciati da una serie di criticità, dirette e indirette, tra cui la distruzione e frammentazione degli habitat, l’introduzione di specie aliene, il sovrasfruttamento delle risorse e delle specie, gli effetti dei cambiamenti climatici e l’inquinamento delle matrici ambientali.
(Fonte: Arpat)
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