Quando insisto con le comunità bioregionali, i sindaci, i consorzi, ecc., che occorre predisporsi il più possibile per l’autonomia, non mi riferisco solo a quella politica (che peraltro verrebbe impedita dal centralismo liberticida) ma soprattutto agli aspetti energetici, servizi sanitari e di sicurezza, gestione strade, autosufficienza alimentare, solidarietà e cooperazione, ecc.. L’esempio citato in questo articolo che segue non è il solo e non è neppure una novità ma rende abbastanza bene l’idea.
Sono parecchie le iniziative valide che intravedo anche nel nostro paese, ma il problema di fondo è che sono sporadiche, dispersive e parziali, non c’è una visione d’insieme, un progetto ed una pianificazione condivisa, una prospettiva e soprattutto una motivazione seria che vada oltre le apparenze ed il buonismo di un atto fine a se stesso. Venti comuni avviano 20 iniziative diverse, nessun comune le avvia tutte e 20. Questo è il problema del nostro paese, in cui tutto viene vanificato dalla frammentazione e dal campanilismo. (Claudio Martinotti Doria)
L’isola di Eigg è di chi ci vive ed è pure autosufficiente
Energia pulita, imponenti montagne e rigogliose vallate… Potrebbe sembrare la descrizione di un romanzo di fantasia, di un film romantico oppure utopia, non è così. Nel nostro pianeta, infatti, esiste un posto che sta per diventare autosufficiente al 100 per cento…Sì, avete capito bene, autosufficente al 100 per cento! L’Isola di Eigg, in Scozia, con i più svariati sistemi alternativi sostenibili riesce ad ottenere oltre il 90 per cento della sua energia da fonti rinnovabili..
Grazie al suo paesaggio incontaminato e all’installazione su tutta l’isola di centrali idroelettriche, turbine eoliche e pannelli solari, può garantire il fabbisogno energetico di quasi tutti i suoi abitanti. Il forte vento e l’abbondante sole, condizioni geografiche che per molti sarebbero considerate “difficili” da sopportare, sono state invece viste dagli abitanti dell’isola come un potente mezzo che gli ha permesso di trarne un grande vantaggio, garantendo anche il riscaldamento gratuito di spazi pubblici, come chiese e centri sociali..
La rete elettrica, costata 2.640 mila dollari, è stata avviata nel 2008 ed è stata resa indipendente dalla rete nazionale del Regno Unito. L’isola usa la propria energia, non quella delle “grandi compagnie”, mantenendo un consumo inferiore ai 5 chilowatt, con un massimo di 10 chilowatt per le aziende.
Ma la cosa sorprendente è un’altra: l’isola è di proprietà dei suoi abitanti. Infatti dal 1997 chi vive sull’isola per più di sei mesi diventa un membro del comitato dei residenti ed è parte attiva e integrante per le decisioni che riguardano la gestione della propria città.
In questo modo, gli scozzesi ci stanno offrendo una nuova visione su come possiamo concepire la natura, il mondo e le sue risorse, ma soprattutto ci permettono di vedere concretamente e di toccare con mano quelli che sono i mezzi per vivere bene, in un ambiente naturale, sano, ecologico e senza l’utilizzo di combustibili fossili. Non tutti potremo andare ad abitare sull’Isola di Eigg, ma possiamo trarne un grande insegnamento che ci permette di riflettere, acquisire nuove idee e nuovi modi di vivere.
Sono questi grandi esempi che ci permettono di capire che se vogliamo possiamo attuare in ogni momento un grande cambiamento. Non è un’illusione.
Fonte originale: http://www. nationofchange.org/island- scotland-be-first-100-self- sustaining-place-earth- 1392131918 - Fonte Secondaria: blog.saltoquantico.org
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