mercoledì 5 ottobre 2016

Aja, dal 14 al 16 ottobre 2016, si riunisce il Tribunale per Monsanto (per giudicare i danni causati dalla stessa)


Risultati immagini per i danni della monsanto

Un numero sempre crescente di cittadini provenienti da regioni diverse del globo vede l’impresa statunitense Monsanto come simbolo di un’agricoltura industriale e chimica che inquina, accelera la perdita della biodiversità e contribuisce in maniera massiccia al riscaldamento climatico.
Il modello agro-industriale promosso da Monsanto è all’origine di almeno un terzo delle emissioni mondiali di gas effetto serra dovute all’attività antropica; Monsanto è ampiamente responsabile anche del depauperamento dei terreni e delle risorse d’acqua, dell’estinzione della biodiversità e della marginalizzazione di milioni di piccoli contadini. Monsanto minaccia la sovranità alimentare dei popoli attraverso l'utilizzo dei brevetti sulle sementi e attraverso la privatizzazione del vivente.

Perchè? Secondo coloro che criticano Monsanto, questa impresa ha ignorato i danni umani ed ecologici causati dai suoi prodotti e mantiene le sue attività devastatrici grazie a una strategia d’occultamento sistematico: lobbying presso le agenzie di regolamentazione e presso le autorità governative, menzogne, corruzione, finanziamenti di studi scientifici fraudolenti, pressioni sugli scienziati indipendenti, manipolazione degli organi di stampa e via dicendo. La storia di Monsanto costituisce quindi un paradigma dell’impunità che riguarda tanto le imprese transnazionali quanto i loro dirigenti, che causano il peggioramento del cambiamento climatico nonché lo sbilanciamento della biosfera minacciando così la sicurezza del pianeta.
Dall’inizio del XX secolo, questa impresa ha commercializzato prodotti altamente tossici che hanno contaminato, in maniera persistente, l’ambiente e causato la malattia o la morte di migliaia di persone nel mondo:
·         PCB (policlorodifenili) che fanno parte dei dodici Inquinanti organici persistenti (POP) e che colpiscono la fertilità umana e animale;
·         l’acido 2,4,5-triclorofenossiacetico (2,4,5-t), uno dei componenti dell’agente arancio contenuto nella diossina riversata dall’esercito americano durante la guerra in Vietnam e che continua a provocare malformazioni congenite e tumori;
·         il lasso, erbicida oggi vietato in Europa;
·         il roundup, l’erbicida più usato nel mondo, all’origine di uno dei più grandi scandali sanitari e ambientali della storia moderna. Questo diserbante molto tossico è associato alle monocolture transgeniche, principalmente di soia, mais e colza, destinati all’alimentazione animale o alla produzione d’agrocarburanti.

Previsto dal 14 al 16 ottobre 2016 all'Aja, il Tribunale Monsanto avrà per compito di valutare i fatti imputati a Monsanto e di giudicare i danni causati dalla stessa.

Il Tribunale si baserà sui Principi Guida ONU su imprese e diritti umani adottati in sede ONU nel 2011. Il Tribunale esaminerà anche la condotta di Monsanto rispetto ad eventuali crimini di ecocidio, la cui inclusione è stata proposta all'interno del diritto penale internazionale. Il Tribunale esaminerà l'opportunità di riformrare lo Statuto di Roma che istituisce la Corte penale internazionale in vigore dal 2002, affinché sia incluso il crimine di ecocidio e sia possibile perseguire le persone fisiche e morali sospettate d'aver commesso questo crimine.

Le udienze del Tribunale si terranno il 15 e 16 ottobre 2016 presso l’Istituto di Studi Sociali (ISS). Cinque giudici di statuto internazionale ascolteranno le testimonianze di 30 soggetti interessati ed esperti provenienti da 5 continenti diversi.
Il comitato organizzatore è formato da:

Vandana Shiva: ha creato nel 1991 il movimento Navdanya per proteggere la diversità e l’intergrità delle risorse viventi, in particolare le semenze locali, e promuovere l’agricoltura biologica ed il commercio equo. Ha anche fondato “Diverse Women for Diversity”, movimento di donne del mondo intero che lavorono nei settori dell’alimentazione, dell’agricoltura, dei brevetti e delle biotecnologie. Nel 2003 è stata considerata come paladina dell’ambiente dal Time Magazine e nel 2010 come una delle 7 donne le più influenti dal Forners Magazine.

Corinne Lepage: è avvocato dal 1975, specialista di temi ambientali. Precedentemente ministro dell’Ambiente francese, è stata deputata del Parlamento europeo dal 2009 al 2014. È presidente onoraria del Comitato di ricerca e d’informazione indipendenti d’ingegneria gentica (CRIIGEN) dopo essere stata presidente-fondatrice dell’associazione di studio degli effetti prodotti dalle technique genetiche sugli esseri viventi.

Marie-Monique Robin: è giornalista, regista e scrittrice. Ha realizzato numerosi documentari girati in America Latina, Africa, Europa e Asia premiati da una trentina di premi internazionali. È l’autrice del best-seller “Il mondo secondo Monsanto”: il film è stato diffuso su una cinquantina di canali internazionali ed il libro è stato tradotto in 22 lingue. È la madrina/promotrice del Tribunale Monsanto.

Olivier De Schutter: è professore all’Università di Louvain. Già Relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’alimentazione dal 2088 al 2014, è attualmente membro del Comitato dei diritti ecocomici, sociali e culturali delle Nazioni Unite. È co-presidente dell’IPES-Food, gruppo di esperti indipendenti dei sistemi alimentari sostenibili.

Gilles-Éric Séralini: è professore di biologia molecolare dal 1991, ricercatore all’Istiuto di biologia fondamentale e applicata (IBFA) dell’Università di Caen e co-direttore del polo Rischio Qualità e Ambiente Sostenibile della Maison de la Recherche en Sciences Humaines (associato al CNRS-France). È conosciuto dal grande pubblico per i suoi studi sugli OGM e i pesticidi e, sopratutto, per uno studio tossicologico pubblicato nel 2012, prodotto dal CRIIGEN, che mette in dubbio l’innocuità del mais geneticamente modificato NK 603.

Hans Ridolf Herren: è presidente e fondatore di Biovison, e PDG del Millennium Institut. Ha coodinato il capitolo sull’agricoltura dei due rapporti del PNUD: quello sulla green economy (2011) e quello sui fondamenti ecologici della sicurezza alimentare (2012). È stato selzionato come partecipante d’alto livello alla consulta delle Nazioni Unite sulla fame, la sicurezza alimentare e la nutrizione nel quadro del programma di sviluppo post-2015.

Arnaud Apoteker: dopo aver partecipato a numerose campagne di Greenpeace, ha sviluppato la campagna anti-OGM in Francia, che in seguito è divenuta una delle azioni prioritarie di Greenpeace Francia. È stato incaricato della campagna OGM per il gruppo Verts/ALE del Parlamento europeo. È autore del libro «Du poisson dans les fraises, Notre alimentation manipulée», Paris, la Découverte, aprile 1999.

Valerie Cabanes: è avvocato, consulente e formatrice, nonchè portavoce dell’iniziativa cittadina europea “Fermiamo l’ecocidio in Europa. Diamo dei diritti alla Terra”. È anche portavoce del movimento cittadino mondiale “Fermiamo l’ecocidio sulla Terra”, che mira ad aggiungere l’ecocidio alla lista dei crimini internazionali più gravi.
Ronnie Cummins: è il direttore internazioale dell’Organic Consumers Association negli Stati-Uniti e delle sua filiale messicana Via Organica. È anche membro del comitato di pilotaggio di Regeneration International, un’ONG internazionale che mira a contenere il riscaldamento climatico e la povertà contadina. Coordinatore mondiale della camapagna “dei milioni contro Monsanto”, ha partecipato al libro “Genetically Engineered Food: A self-Defense Guide for consumers”.

Andre Leu: è presidente dell’IFOAM (Interbational Federation of Organic Agriculture Movements) e membro fondatore del Regeneration International, à autore del libro «The Myths of Safe Pesticides». Insegna, partecipa a conferenze, seminari, gruppi di lavoro ed anche ad eventi organizzati dalle Nazioni Unite. Possiede un sapere enciclopedico sull’agricoltura e i sistemi ambientali di Asia, Continente americano/Americhe, Africa e Oceania. Ha pubblicato in numerosi media.

Gli altri membri del comitato organizzativo (in ordine alfabetico):
·         Tjerk Dalhuisen, segretario di Action for Solidarity Environment Equality and Diversity;
·         Luigi D’Andrea, segretario esecutivo di Stop OGM Svizzera;
·         Françoise Boulègue, editrice per M2R Films;
·         Esther Gerber, biologista e membro del Forum Civique Européen;
·         Benny Haerlin, ex deputato europeo, coordinatore della campagna “Save Our Seeds”;
·         Hannes Lammler, agronomo, memnro del Forum Civique Européen e militante di Falea21-Mali;
·         René Lehnherr, specialista di nuove tecnologie, membro del Forum Civique Européen;
·         Gilles Lemaire, membro della commissione ecologia e società di Attac France;
·         Michel Pimpert, direttore esecutivo del Centro per l’agroecologia, l’acqua e la resilienza, Università di Coventry;
·         Bessie Schadee, presidente dell’associazione Network Vital Agriculture and Nutrition e membro del direttivo di Gezonde gronden;
·         Mindi Schneider, ricercatrice, International Institute od Social Studies, Erasmus University, La Haye;
·         Doro Schreier, fondatrice di Netzfrauen;
·         Ruchi Shroff, coordinatrice dell’Istituto Navdanya;
·         François Veillerette, portavoce di Générations Futures, presidente del Pesticide Action Network Europe.

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Per maggiori informazioni vedi www.it.monsantotribunal.org  


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