giovedì 27 ottobre 2016

Jesi, regione Marche - Il terremoto del 26 ottobre 2016 raccontato da Patrizia Cavallo


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Stamattina, 27 ottobre 2016,  qui a Jesi c'è una bruma "insolita" come quando sollevi un pentolone che bolle e la stanza si riempie di vapore e ti si appannano gli occhiali... 

Ieri sera alle 19 e 10 ero in auto e non mi sono accorta della prima avvisaglia, anche se da dopo il terremoto di agosto, ogni tanto avverto uno strano tremolio interno... 

Alle 21 e 10 circa ero sul divano a godermi la tranquillità serale e lì il tremolio è stato vero e reale: TERREMOTO! sono sola a casa Mattia è in vacanza e vi confesso che è salito in me un certo disagio. il terremoto destabilizza la terra e i corpi e l'animo, si sente forte l'impotenza e l'incertezza e non si sa che fare....mi sono affacciata e sotto Paola e Marco si guardavano intorno quasi per cercare un rifugio poi abbiamo deciso di rientrare, quale rifugio migliore della nostra casa?... Non sapevo come aspettare la prossima scossa, tanto si sa quando c'è quella grande poi arrivano le altre più leggere.

Allora ho ascoltato il mio piano mirroring e mi sono ri-centrata, ho deciso di guardare per l'ennesima volta uno dei miei film preferiti "Stregata dalla luna" e mi sono calmata. ad un certo punto il sonno mi ha catturata e ho deciso di resistere fino alla fine del film.


Poi ho preso coraggio e mi sono coricata, ma il mio corpo vibrava e se lo ascolto vibra ancora. a mezzanotte e qualcosa sono balzata dal letto di nuovo e ho risposto al telefono che finalmente squillava era Ambra che mi raccontava della loro situazione in montagna, tutto bene ma anche lì è stato forte, allora ho chiamato Jonas e Kirsten a Perugia che per fortuna stavano dormendo.


Allora ho deciso che avrei dormito anch'io con la certezza di un detto che serpeggia qui a Jesi dove s. Floriano ha fatto una promessa "Sgrulla ma non crolla" e mi sono addormentata.


Meditazione del risveglio: tutto intorno sta crollando, apparentemente, ma c'è qualcosa dentro che sta ritrovando il proprio equilibrio e bisogna avere pazienza e trovare una nuova centratura, questo terremoto sta diventando una scuola di vita, un modo forte e definitivo di riflettere su ciò che è necessario e su ciò che non lo è, una modalità che ci obbliga a ritrovare l'umiltà e la capacità di affidarci a qualcosa di supremo che nessuno può più dirigere e controllare ecco perché ieri prima di addormentarmi ho chiesto al Padre Celeste di vegliare su di noi tutti!

Un abbraccio!


Patrizia Cavallo



E questa è l'immagine adatta per il "giorno dopo" 



è davvero un nuovo giorno, tutto è cambiato, tutto è nuovo e rinnovato, nonostante il timore che possa di nuovo succedere, è proprio l'istinto di sopravvivenza...


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Articolo in sintonia sul terremoto a Treia:
 https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2016/10/26/6404/

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