mercoledì 12 luglio 2017

Rifiuti Solidi Urbani - Decreto ministeriale per la tariffa puntuale, ovvero: "paghi per quello che getti" - Fatelo sapere ai sindaci...


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In vigore, dal 6 giugno 2017, il decreto ministeriale che definisce i criteri per determinare la tariffa puntuale del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati

Da molti anni, ormai, in Europa ma anche nel nostro Paese si parla di tariffazione puntuale, ovvero di sistemi basati sul criterio "paghi per quello che getti", concreta attuazione del principio "chi inquina paga".
Ora con il decreto 20 maggio 2017, in vigore dal 6 giugno 2017, il Ministero dell'Ambiente e tutela del Territorio e del Mare, insieme al Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha fissato i criteri a cui i Comuni dovranno attenersi nel definire ed applicare un sistema di tariffazione puntuale del servizio di gestione rifiuti urbani ed assimilati.
L'applicazione della tariffa puntuale comporta alcuni benefici:
  • equa determinazione dei costi per lo smaltimento dei rifiuti urbani prodotti
  • riduzione concreta della quantità di rifiuti
  • incremento della raccolta differenziata e compostaggio domestico
La misurazione, in peso o volume, puntuale, cioè legata ad un'utenza identificata (codice utenza), incide sulla determinazione della parte variabile della tariffa del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, mentre la parte fissa della stessa rimane invariata, definita in base a criteri quali i mq dell'abitazione, i numeri dei componenti il nucleo famigliare, copre i costi dei servizi svolti per la collettività (ad esempio lo spazzamento stradale).
In base al decreto, la misurazione puntuale della quantità di rifiuto avviene in modalità diretta e univoca, attraverso
  • idonei dispositivi elettronici di controllo integrati nel contenitore o nel sacco del rifiuto
  • idonee attrezzature installate in appositi punti di conferimento quali ad esempio i contenitori con limitatore volumetrico (calotta per inserimento del sacco del rifiuto).
I sistemi di misurazione puntuale devono consentire di:
  • identificare l'utenza che conferisce mediante un codice univocamente associato a tale utenza oppure attraverso l'identificazione dell'utente che effettua i conferimenti;
  • registrare il numero dei conferimenti attraverso la rilevazione delle esposizioni dei contenitori o dei sacchi oppure del conferimento diretto in contenitori ad apertura controllata a volume limitato o degli accessi nei centri comunali di raccolta effettuati da ciascuna utenza
  • misurare la quantità di rifiuti conferiti, attraverso metodi di pesatura diretta, con rilevazione del peso, o indiretta, mediante la rilevazione del volume dei rifiuti conferiti da ciascuna utenza e che può essere:
  1. effettuata a bordo dell'automezzo che svolge la raccolta, attraverso l'identificazione del contenitore o del sacco
  2. effettuata da un dispositivo in dotazione all'operatore addetto alla raccolta attraverso l'identificazione del contenitore o del sacco
  3. integrata nel contenitore adibito alla raccolta
  4. effettuata presso un centro di raccolta
Segnaliamo, infine, un labmeeting: "La tariffazione puntuale, uno strumento verso rifiuti zero, il quadro legislativo e regolamentare, le modalità applicative, le nuove modalità di raccolta e misurazione dei servizi", tenutosi durante l'evento "Fare i conti con l'ambiente", a metà maggio 2017 a Ravenna, in cui è stato approfondito il tema.

Tariffazione puntuale

(Fonte: Arpat)



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Mio articolo collegato: 

Treia - Obiettivo rifiuti zero, si può fare?


Risultati immagini per Treia - Obiettivo rifiuti zero,

Tempo addietro, in periodo elettorale per l'elezione del sindaco e della nuova amministrazione comunale di Treia, avevo fatto circolare una serie di richieste ai candidati,  proposte e progetti che vertevano sulla qualità della vita cittadina. In particolare  vorrei qui  ricordare l'ipotesi in prospettiva di andare verso l'opzione "rifiuti 0",  relativamente alle gestione,  raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.


Le  indicazioni consigliate prevedevano:

- identificazione puntuale della tassa per ogni singolo utente, che pagherebbe quindi il quantitativo reale di rifiuto prodotto, premiando così i cittadini virtuosi;

- adesione all’osservatorio rifiuti 0 che ha il compito di monitorare costantemente il percorso verso “Rifiuti Zero”, indicando criticità e soluzioni per renderlo verificabile;

- realizzazione di un centro comunale per la riparazione e il riuso, dove beni durevoli e imballaggi possano essere re-immessi nei cicli di utilizzo ricorrendo, eventualmente, anche all’apporto di cooperative sociali e al mondo del volontariato;

- implementare nell’area esterna al centro abitato facente parte del comune di Treia,  sistemi di riutilizzo diretto dell'organico

- adoperarsi nei confronti degli Enti Competenti affinché i rifiuti residui prodotti sul territorio comunale non vengano avviati ad incenerimento o avviati tali e quali a discarica;

- prevedere un sistema di vendita dei rifiuti riciclati che contribuisca alla riduzione della tassazione a carico dei contribuenti.


- prevedere una ordinanza comunale per la diminuzione delle confezioni ingombranti sul territorio, con obbligo di restituzione alle ditte fornitrici degli involucri, nonché per la messa in commercio di prodotti confezionati in modo ecologico

Queste ed anche altre le proposte avanzate che però non hanno trovato sinora accoglienza adeguata.

Ritenendo che la soluzione del problema  della produzione e smaltimento dei rifiuti sia primario per la buona qualità della vita e dell'habitat della nostra città reitero le proposte, nella speranza che l'amministrazione  ne tenga  conto.
  

Paolo D'Arpini


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Raccolta porta a porta con microchip


Immagine correlata
Pesatura  nei centri di raccolta



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