venerdì 5 luglio 2019

Ecologia profonda e sopravvivenza non garantita

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Tutto molto divertente, se si considera che la crisi mondiale è nient’altro che un gioco di risiko o monopoli, basato sui pezzetti di carta, anche se le conseguenze possono essere disastrose per parecchi. A volte ci si identifica con il denaro sino al punto di credere che avere denaro o non averlo è ragione sufficiente per vivere o morire….

Per fortuna l’esistenza è fatta di cose semplici e tutto sommato accessibili a tutti i viventi: cibo, aria, acqua, soddisfazione dei bisogni fisiologici, riparo, socializzazione, procreazione…  Ma in questo momento storico la virtualizzazione ha raggiunto livelli altissimi di astrazione dal vissuto quotidiano e dalle reali necessità. La vita è diventata quasi un grande  ”game” alla Nirvana. Quando arriverà la Grande Crisi, quella finale? 

La dura realtà, fatta di cose concrete, spazzerà infine le nebbie dell’immaginario e del sogno ad occhi aperti.

Politica, finanza, potere, ricchezza… tutta immondizia più sporca di quella che si accumula nelle strade di Napoli, di Calcutta, del Cairo, di Buenos Aires,  di New York…. e persino del paesello sui monti.

Vengo al dunque, in questo momento si parla molto dell’imminente crollo sociale ed economico mondiale e di come poter risolvere i problemi della produzione alimentare ed energetica, funzionale al mantenimento della struttura tecnologica in cui la nostra civiltà sguazza e sprofonda. 

Sabbie mobili. Viviamo con la paura di sprofondare e siamo già con l’acqua alla gola, quindi tutto ciò che facciamo peggiora soltanto la situazione. Ed allora lasciamo che le cose vadano come debbono andare… proviamo a “galleggiare nella mota” se ci riesce…

Però mi voglio divertire a riepilogare, attraverso alcuni brevi stralci, gli elementi parossistici che contraddistinguono la situazione in cui viviamo: 

“L’etica pubblica è il più grande problema dell’Italia e dovrebbe comprendere anche la laicità, i diritti civili e le libertà individuali. Purtroppo non è così, perché la corruzione parte dall’alto, dai governanti alla chiesa cattolica che sperano di uscire impunemente dalle tante malefatte grazie a leggi confuse abilmente costruite. Il rimedio sta proprio  nell’etica pubblica  e nel superamento  della politica sporca non solo italiana ma  internazionale..” (Peter Boom)

“Si continua a spingere il dibattito verso la crisi economica mentre il vero problema è l'esaurimento delle risorse, in particolare   del petrolio visto non solo come carburante ma soprattutto come materia prima per la produzione di presidi chimici e beni di consumo. Una visione più ampia suggerisce un cambiamento di rotta: la realizzazione di tutti i composti e i derivati del petrolio con le materie prime vegetali, scelta che rappresenta il piano strategico per un mondo senza rifiuti…” (Benito Castorina)

“Per mantenere il livello di parassitismo burocratico-amministrativo in Italia la pressione fiscale ha ormai quasi raggiunto il 70%, la più alta in assoluto al mondo, così come siamo ai vertici mondiali della corruzione e dell’inefficienza della giustizia, e poi si pretenderebbe di attrarre investitori dall’estero e di disporre di credibilità nella collocazione dei titoli di stato, che sono carta straccia… (Claudio Martinotti)

“In un quadro come l’attuale le cose vanno molto a rilento. La nostra abilità dovrebbe consistere nel seguire con attenzione e col microscopio elettronico le mosse e le contromosse di tutti gli attori del quadro. Con le posizioni drastiche non si arriva a nulla. Vedi come si sono mossi i nostri “amici” ora che diventa sempre più impellente arrivare al dunque per il controllo energetico!” (Giorgio Vitali)

“Il contesto “Italia” mi offre questo…giustamente compare allora il parametro della “scelta”: se qui non va, si cambia….. Ma anche questo “è giusto”? E aggiungo: il termine “Giusto” merita ancora di far parte del vocabolario della lingua italiana? Sicuramente no!! E’ un termine che finirà nel dimenticatoio, in una cantina piena di ragnatele, dove forse potremo collocare tutta quella meravigliosa “storia” che ci rende gli abitanti di una “nazione” costruita, un tempo, su basi solide e “sacre” e ora “vittima” della “risatina” sarcastica di chi ha giocato con l’amicizia e la fiducia di “gente comune”, che sta serrando i pugni in una smorfia di dolore e rabbia!” (Antonella Pedicelli)

Insomma... La nostra civiltà è agli sgoccioli, dedita al solo sviluppo di armi sempre più distruttive,   e possiamo aspettarci solo il suo crollo ignominioso e generale. Un tracollo annunciato e temuto e persino auspicato…  ed infatti da più parti si preconizza la fine del sistema  come evento liberatorio, per la natura e per la vita in generale.

Non voglio far la parte del catastrofista ma vi consiglio di cominciare attivamente a trovare soluzioni alternative, basate sulla  personale conoscenza ed esperienza “pratica” di ognuno  per affrontare i rischi a venire. E buon divertimento nella “sopravvivenza”.


Paolo D’Arpini  

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1 commento:

  1. Nei momenti più bui si invoca l'aiuto di chi? Di DIO. Perché? Perché inconsciamente sappiamo che, alla fin fine, l'Unico che può aiutarci e toglierci dal pantano in cui ci siamo cacciati con le nostre stesse mani, anzi, con i nostri stessi pensieri, è solo LUI, l'Onnipotente, L'Unico, l'Onniscente, il Misericordioso.
    Ovviamente, l'aiuto viene solo se dietro la richiesta c'è sincerità e volontà ferrea di non commettere più gli errori che ci hanno condotto in quelle condizioni che non sopportiamo più. Se la richiesta è fatta per opportunismo, tanto per scampare al pericolo, non serve a nulla, anzi.
    Morale: invece di affidarsi al cibo in scatola messo in cantina per garantire la sopravvivenza, pensiamo a mettere al sicuro l'anima; ne avremo molti più vantaggi che da un chilo di lenticchie.

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