lunedì 23 settembre 2019

Equinozio d'autunno 2019 a Treia, con Sonia Baldoni e Lorenzo Merlo - Resoconto di Caterina Regazzi



...è trascorso appena un giorno da domenica 22 settembre 2019 in cui abbiamo festeggiato, con Sonia Baldoni e Lorenzo Merlo e diversi altri amici, l'equinozio d'autunno (ma non solo) e manca meno di un giorno a martedì 24 settembre 2019, giorno del mio 60esimo compleanno. 
Cosa rimane di una  giornata così bella e intensa che se non è stata vissuta non si può credere e nemmeno immaginare? Bella e intensa, ovviamente per me, spero piacevole almeno per chi vi ha partecipato. 

Si dice che la memoria sia legata alle emozioni, che sia proprio un fatto biochimico, di neurotrasmettitori, od ormoni, che vengono prodotti e rilasciati in circolo e che imprimono un'impronta più o meno indelebile sulla mente. Poi descriverò alcune delle emozioni, intanto le cose materiali: alcuni rametti o foglie di erbe raccolta durante la passeggiata erboristica con Maria Sonia Baldoni al mattino alla Roccaccia di San Lorenzo e che stanno e staranno per un po' sul tavolo in sala. Le uniche di cui mi ricordo il nome sono il carpino e il frassino. Delle altre forse lo imparerò  al prossimo evento con Sonia qui o altrove dove penso di seguirla, magari a Canossa con Allieta e Maria Assunta o a Sasso Marconi da Costanza, una delle  sue accompagnatrici in questa avventura, che ho trovato tanto somigliante alla mia amica di gioventù Antonella (devo trovare una sua foto per mandargliela). 


Poi mi restano alcuni regali e regalini: il libro di Lorenzo,dal titolo evocativo "Sul fondo del barile. Crisi sociale e recupero del sé", che è stato presentato nel pomeriggio dello stesso giorno all'associazione Adesso Yoga diretta da Barbara Rossetti, lasciandomi la curiosità di leggerlo, più che altro per "testare" le mie facoltà intellettive: il succo del discorso credo di averlo capito "a priori", leggendo solo alcune frasi e alcune citazioni, e/o di avercelo già "dentro" di mio, ma mi piacerebbe confrontarmi col suo modo di esprimerlo.  Ho ricevuto anche  una bellissima collana con un ciondolo a forma di albero, le cui foglie sono di diaspro rosso, un regalo di Aurora, e alcune pietre,  ematite e moqui marble o pietre dello sciamano, regalo di Simonetta.  Studierò con attenzione le loro proprietà,  indosserò questi monili nel modo ed al momento opportuno.   Durante i festeggiamenti altri hanno portato dolci per la sera e cibi vari da condividere durante il pranzo e la cena, ma di quelli non è rimasto quasi niente...

Un'altra cosa che mi è rimasta è un oggetto da me realizzato con l'aiuto e la guida di Sonia, non so se ha un nome, ma è il risultato della "Tessitura dell'Intento". Al mattino abbiamo cercato due bastoncini di una determinata lunghezza (di circa trenta centimetri), più e meno lisci e diritti, attorno ai quali, durante il pomeriggio, abbiamo tessuto l'intento: gomitoli di lana di 4 colori (almeno) a scelta, da attorcigliare attorno ai bastoncini incrociati. All'inizio sembrava difficile ma, capito il movimento, la realizzazione è risultata  facile e divertente, ma ogni tanto venivano  fuori delle "magagne": i nodi nei bastoncini, la loro eccessiva sottigliezza o il troppo spessore, che comunque ci hanno fatto riflettere. 

Il mio "intento", alla fine mi ha lasciato molto soddisfatta, specialmente per la "spiegazione", in base alla successione dei colori (bianco, giallo, azzurro e viola), che me ne ha fatto Sonia. Tra l'altro Sonia mi ha cambiato soprannome: da "Minnie" a "Melania" di Via col vento,  di cui nulla non ricordo...

E quali sono state  le emozioni provate durante la giornata? Quelle sono più difficilmente descrivibili: la fascinazione nell'ascoltare i discorsi di Paolo stavolta con  Lorenzo, 


discorsi  di cui  non mi stanco mai, la meraviglia nel godere del paesaggio e delle piante alla Roccaccia assieme alla leggera fatica del cammino, il piacere degli abbracci, dei baci e degli auguri ricevuti, il conforto della vicinanza dell'amato che pensava a tutto, sollevandomi da tante incombenze, la gioia nel vedere una tavola piena di amici la sera, come mai si era verificato (eravamo in 16!), i saluti e gli sguardi, gli abbracci sinceri e affettuosi di stamattina con i due amici in partenza (Lorenzo e il suo splendido figlio, Rocco, coetaneo della mia). 

Ecco, tutto questo rimarrà nella memoria come un gioiello prezioso che non si espone, ma si porta sul cuore.

Caterina Regazzi


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