venerdì 2 giugno 2023

La guerra porta al nucleare...


A chi ha occhi per vedere dovrebbe essere chiaro che la guerra in Ucraina, tra tante altre cose, ha scoperchiato l'estrema pericolosità degli impianti del nucleare "civile", in situazioni di stress e di conflitto che non sono affatto fantasiose ma tristemente reali.

L'International atomic energy agency (IAEA) denuncia un giorno sì e l'altro pure il rischio che i combattimenti intorno ai reattori  di Zaporizhia provochino incidenti anche gravissimi, per vari fattori scatenanti.

Ora noi gente comune sicuramente non avremo i mezzi per capire chi ha sparato l'eventuale missile caduto su questo o quel reattore. Ma una cosa dovrebbe esserci chiara: se quella pianura che ospita la centrale nucleare fosse coperta di pale eoliche magari potremmo lamentarci del paesaggio imbruttito, ma sicuramente non staremmo qui tutti con il fiato sospeso ogni volta che cade questo o quel proiettile di artiglieria, già ora sugli stessi edifici del complesso energetico.

Una pala eolica o un pannello solare hanno il loro impatto e si portano con sé un po' di problemi, ma sicuramente non quelli di ripetere catastrofi alla Chernobyl!

Nonostante questa evidenza, ecco che in Europa proprio la guerra, insieme alla crisi climatica, viene usata come pretesto da élites irresponsabili per rilanciare la sedicente soluzione nucleare a problemi come l'indipendenza energetica da potenze ostili e ricattatrici e/o la mitigazione del riscaldamento globale.

La guerra ha fatto da acceleratore per conversioni energetiche già di grande portata ma, dal nostro punto di vista, col passo del gambero. L'indipendenza energetica sbandierata come obiettivo urgente (in realtà la rottura dei legami con la Russia e ora tendenzialmente con la stessa Cina) ha portato a riesumare piani nucleari, come quello francese, o a riaprire le miniere di carbone in Germania.  

La vecchia globalizzazione, terremotata dagli scontri geopolitici, è in crisi, e si devono sperimentare e avviare nuovi modelli relazionali e produttivi...


Stralcio di una nota  di Alfonso Navarra oggetto di discussione in un Zoom del 4 giugno 2023.



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