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mercoledì 31 ottobre 2018

Fenomeni sismici ricorrenti - Le previsioni di Raffaele Bendandi ed il mito di Atlantide


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Nel 1908 ci fu il disastroso terremoto di Messina in seguito al quale il destino di molti paesi e città d’Italia subì un turbolento cambiamento. Avvenne proprio in seguito a quel tragico sisma che molti piccoli centri, che nel periodo medioevale erano stati edificati su rocche e strapiombi per autodifesa, furono dichiarati “inabitabili” e fu sancito il loro spostamento in pianura… 
In conseguenza  della forte apprensione sollevata dai frequenti terremoti in varie parti della penisola,  i più recenti avvenuti nell'Italia centrale (Marche, Umbria, Abruzzo),  è stato sollevato un interesse scientifico (o pseudo scientifico) sull’origine dei terremoti e sul come prevederli. Sino agli anni ’70 dell’ultimo secolo non essendosi ancora sviluppata la teoria della tettonica a zolle sembrava quasi operazione magica riuscire a  diagnosticare  dove sarebbe avvenuta e la magnitudine della potenza di un prossimo evento tellurico…
Il 17 ottobre del 1893 nacque a Faenza Raffaele Bendandi, un ricercatore autodidatta “sensitivo” (diremmo oggi) che sino alla sua dipartita, avvenuta il 3 novembre 1979 a Faenza, studiò e scoprì diversi misteri sull’attrazione degli astri e loro cause nelle manifestazioni telluriche. Bendandi partì dal concetto che se l’attrazione lunare causa maree e spostamenti sulla Terra ben più forte poteva essere l’influsso del Sole, congiunto alle posizioni particolari di alcuni pianeti, sulle masse semiliquide od infuocate delle viscere terrestri. Da qui l’idea che il terremoto potesse essere previsto in base all’analisi delle varie eruzioni solari ed al posizionamento dei diversi pianeti che esercitavano una particolare attrazione sul nostro globo terracqueo.
Gli studi di Bendandi non furono universalmente accettati e talvolta furono avversati anche dalla “politica” –soprattutto nel periodo fascista- che non vedeva di buon occhio l’allarmismo conseguente alle “previsioni” del sismologo. Egli ottenne però parecchi riconoscimenti anche in ambito scientifico, ecco cosa disse di lui il geofisico Marco Mattina: “Aldilà del successo e di brillanti carriere che il sapere elargisce, oggi come sempre, la scienza ha bisogno di uomini che credano, vivano, si sacrifichino per essa: uomini come Raffaele Bendandi”.
Ed ora vorrei qui inserire una “previsione” del faentino riguardo un terremoto ipotetico o reale che avvenne migliaia di anni fa e che causò lo sprofondamento del mitico continente atlantideo. Infatti Bendandi si occupò con curiosità e passione della scomparsa di Atlantide cercando di dare una risposta alla sua ubicazione e scomparsa. Chiaramente egli iniziò la sua ricerca partendo dai testi epici cosmogonici: il Timeo di Solone, i misteri del regno di Amasis, il dialogo sul Crizia di Platone ed i riferimenti nell’Odissea di Omero, nella Teogonia di Euripide, etc. Egli attinse anche agli studi del Filippoff, che fu direttore dell’osservatorio astronomico di Algeri, secondo il quale l’epoca dello sprofondamento avvenne in coincidenza del primo Toth, ovvero il passaggio dal punto vernale nello zodiaco del Cancro, ed egli stabilì la data del 7.256 a.C. Inoltre Filippoff riscontrò un certo parallelismo con le tradizioni del Popol Vuh ma prendendo in un certo senso le distanze dai miti pre-incaici che ponevano il cataclisma in un periodo molto più arcaico.
Ma a prescindere dalla data esatta della sua scomparsa molti reperti geologici e archeologici darebbero conferma dell’esistenza, nel lontano passato, di questo leggendario continente. L’ipotesi di un profondo sconvolgimento sismico come causa dello sprofondamento atlantideo resta la più attendibile ed su questo tema si espresse anche Raffaele Bendandi il quale, seguendo la sua metodologia, avrebbe stabilito data e località dell’immane catastrofe. Secondo lo studioso faentino Atlantide sarebbe scomparsa nel 10.431 a.C. (avvicinandosi in questo ai miti originari amerindi) in una zona della superficie terrestre compresa fra la costa del Portogallo e le isole Azzorre.
Il fatto che Raffaele Bendandi fosse affascinato dai fenomeni sismici sin dalla sua più tenera infanzia e che inoltre prediligesse il metodo analogico e lo studio del movimento dei pianeti nell’ottica copernicana (ovvero la stessa che era in auge molto prima che sopraggiungesse l’ordinamento tolemaico accettato dalla chiesa cattolica) in cui si considera la Terra un semplice pianeta che gira attorno al Sole (e soggetto alle leggi di un sistema molto più ampio di universi multipli come pensava Giordano Bruno) fa sospettare, ai fautori della teoria karmica, che il faentino avesse assistito allo sprofondamento atlandideo in prima persona, in un altro corpo… 
Paolo D’Arpini


(Bibliografia: Tiziano Cantalupi – Il terremoto si può prevedere – Ed. Atanor; Il mito di Atlantide – Ed. Ananke; Atlantide tra mito ed archeologia, Truppi Fabio, Ed. IBS, ed altri…)

venerdì 6 luglio 2012

Apocalisse o Nuova Era? Le profezie di Nostradamus, Edgar Cayce, Paul Bauman … ed il mito di Atlantide

Sulle ali di Iside - Dipinto di Franco Farina


“Cosa succede là fuori..?  Ecco, pian piano si avvicina la fine del mondo!” (Saul Arpino)

In questo momento storico sembra che tutti attendano la “fine del mondo” con ansia, nel senso che finalmente potranno tirare un sospiro di sollievo e non pensarci più.

Non bastavano le profezie maya, di Nostradamus, di Giordano Bruno… ora qualcuno vorrebbe fare parallelismi fra la distruzione di Atlantide di 12.500 anni fa, descritta in trance da Edgar Cayce, e l’epoca presente. Evidentemente si cerca una giustificazione paranormale alle frequenti scosse sismiche che stanno facendo tremare il pianeta ed all’incertezza sociale, energetica ed economica che contraddistingue la nostra società.

Sisma ed energia atomica fuori controllo sono un binomio interessantissimo per descrivere una bella fine del mondo con il botto. “La Terra è il pianeta dove tutto l’Universo manda i suoi matti” diceva Voltaire, e l’attuale corsa all’atomica nonché le guerre e la distruzione capillare della Natura, lo dimostrano.

Ci si mette pure l’archeologia esoterica… Pare che nel sud della Spagna siano stati trovati i resti di Atlantide.. In quell’area umida, piena di paludi, stanno venendo alla luce resti di antiche civiltà sepolte da millenni… e come disse Edgar Cayce: “Ove sono i resti sprofondati di Atlantide gli Atlantidei misero delle prove della loro esistenza quando si resero conto che la loro civiltà sarebbe definitivamente scomparsa..”

Un gruppo di ricercatori internazionali ha annunciato di avere scoperto il punto in cui sorgeva la leggendaria città di Atlantide, identificandolo sotto le remote paludi della Spagna sud-occidentale. Paul Bauman, geofisico canadese dell’Alberta, insieme a due colleghi di Worley Parsons Canada, una società con sede a Galgary, hanno realizzato ispezioni sotterranee con alcune sonde come parte di un’indagine guidata dagli Stati Uniti, il cui scopo era risolvere uno dei misteri archeologici più antichi al mondo.

Come scriveva Randy Boswell, dell’agenzia di stampa Postmedia News, proprio nel momento in cui il mondo stava assistendo in diretta al devastante impatto del colossale tsunami in Giappone, arrivava la notizia dell’identificazione di Atlantide sulla terraferma del continente europeo.

Edgar Cayce, il celebre veggente americano, dedicò molta attenzione alle trasformazioni che sarebbero iniziate nel terzo millennio da quelle sociali e geopolitiche a quelle naturali e geologiche. Si tratta di un insieme articolato di profezie che possiamo chiamare, con le sue stesse parole, il cambiamento della Terra, che non si limita al piano esteriore ma comprende anche quello spirituale.

Secondo Cayce, infatti, il rinnovamento spirituale portato dal terzo millennio sarà caratterizzato soprattutto dal ritorno del Cristo sulla Terra.

Ma – a parere di Marco Bracci- il potere dominante, e che domina i media, le religioni, l’industria farmaceutica ecc., non vuole che siano scoperte le sue carte, basate sul mantenere i popoli nell’ignoranza, soprattutto in merito alle nostre origini ed evoluzione, nonché alla nostra meta. Procurando il disastro (magari poi cercando di tamponarlo con una bomba atomica – come già proposto – che distruggerà tutto) sperano di nascondere quelle prove, così l’Umanità potrà ancora essere tenuta all’oscuro e nutrita di falsi ideali e quindi “dominata e manipolata” come lo è stata finora. Ma siamo nell’epoca della RIVELAZIONE/APOCALISSE e “tutto il male che hanno fatto verrà alla luce e sarà smascherato e solo dopo potrà venire il Regno di Dio sulla Terra”.

E -come afferma Marina Costa- le profezie di Cayce del cambiamento della terra indicano per l’umanità una svolta fondamentale, in tutto e per tutto paragonabile alla venuta di Cristo all’inizio della nostra epoca; un evento previsto, peraltro, da altri veggenti e profeti. Anche se non cita mai espressamente nei suoi reading la fatidica data del 2012, Cayce indica con chiarezza che il primo decennio del nostro secolo avrebbe date chiari segni premonitori della situazione catastrofica veniente. Mercati e benessere in calo, economie al collasso, disoccupazione in aumento, confusione politica e tumulti popolari, questi gli scenari annunciati da Cayce per gli anni 2000-2010, con, negli anni successivi, un numero crescente di persone che si troveranno in serie difficoltà anche rispetto a problemi basilari di sopravvivenza. A partire dall’inizio di questo millennio ci si deve aspettare una svolta significativa nella storia umana con il ripetersi di eventi analoghi a quelli che hanno portato alla distruzione di Atlantide.

Beh, di cose ne sono state dette tante… e chi vivrà vedrà…

Paolo D’Arpini

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