“Se questa scienza, che tanti benefici apporterà all’umanità, non vorrà cogliere il significato umano delle sue scoperte, si rigirerà contro l’umanità” (Giordano Bruno – 1548-1600)
Ebbene hanno trovato finalmente la così detta “particella di Dio”, il bosone di Higgs. Dopo anni di ricerche, migliaia di ingegni impiegati e costi lievitati, abbiamo finalmente una “certezza”: “Dio c’è” o meglio “Higgs esiste”.
Intendiamoci io sono contenta. Questo bosone conferma il Modello Standard che è il mio cavallo di battaglia: mi ha consentito di distinguermi dalle mode spirituali e di penetrare la complessa natura della materia, di mostrare che non c’è un solo genere di materia come si crede: ce ne sono tre, tutti e tre uniti al campo, rivelato al CERN negli anni ’80 e chiamato “elettrodebole”. Questi tre generi più questo campo formano, secondo me, i quattro elementi – fuoco, aria, acqua e terra – che Empedocle ha definito circa 2500 anni fa.
In modo analogo alle quattro basi del DNA, questi quattro elementi possono spiegare l’esistenza di infiniti universi, tutti uniti tra loro e, ciascuno, composto di una delle “infinite combinazioni di materia” come diceva Giordano Bruno. Oggi si può precisare che le combinazioni riguardano 6 quark e 6 leptoni e non solo: riguardano anche 6 anti quark e 6 anti leptoni, quindi in totale tre generi di materia e anche tre di anti materia.
Fin qui tutto bene. Mi disturbano, invece, i toni trionfalistici degli zelanti divulgatori e pure i toni dell’astrofisica che ne approfitta per offrire “certezze” che non ha, per “confermare” un quadro dell’universo che non funziona affatto e fa acqua da tutte le parti. Chiamare in causa “dio” evoca poi una diatriba tra scienze e religioni che di fatto non esiste: “dio” ha il dono dell’eternità. Il bosone di Higgs decade in tempi ultra, ultra rapidi e in vari modi, tra cui i miei due preferiti: uno è quello in una coppia di bosoni Z, che uniscono e vari generi di materia e di antimaetria, e un altro è quello in quattro mesoni mu che compongono i raggi cosmici la cui origine è uno dei grossi misteri irrisolti, tutt’altro che secondario. La crescente intensità dei raggi coscmici sembra legata al riscaldamento globale del pianeta e ciò mette una pietra tombale sull’ultimo bluff perpetrato dai “buoni” che vogliono salvare la terra: l’effetto serra di origine umana.
Oggi molti hanno capito che la divisione tra bene e male, oppure tra destra e sinistra, è solo apparente, utile a creare schieramenti, conflitti e, soprattutto, a conservare il vero potere che domina il mondo: quello bancario. Pochi hanno però intravisto l’origine reale di questo potere che fa debiti e li scarica sui popoli. È la conoscenza ortodossa, secondo me, che non sa che cosa è il tempo. Eppure sul tempo si calcola tutto: salari, profitti, debiti e persino “valori” quali gli spread e il PIL che determinano la politica mondiale.
Oggi l’astrofisica riconosce che non può osservare il 96% della massa che lei stessa calcola, mentre osserva l’accelerata espansione del 4% restante. Questo fatto accertato e anche premiato con un Nobel sconvolge l’altro “dio”, che finora è apparso davvero eterno: il campo gravitazionale, legato all’altro “dio” che domina l’attuale tecnologia, il campo elettromagnetico. Quest’ultimo è il creatore dello spazio e del tempo. Fedele suddita di questi due “dei” l’astrofisica “dimentica” la propria immane cecità, “dimentica” il ruolo cruciale dei raggi cosmici e assicura che l’universo osservato – il misero 4% – ha un’età di 13,7 miliardi di anni. E noi, piccoli umani, che viviamo nemmeno 100 anni e abbiamo una storia di appena 13 mila anni, saremmo i suoi “unici” osservatori intelligenti. L’abisso temporale, che divide uomo e universo, si ripropone poi a cascata su tutto, sulla Terra che avrebbe solo 4 miliardi di anni, sulla formazione delle risorse petrolifere che risalirebbero a milioni di anni fa e sui limiti delle risorse, garantiti da tutti, buoni e cattivi e tali da giustificare la necessità di accaparrarle, di dislocare sul pianeta eserciti per “difenderle” e magari costruire chiese pronte a benedire gli eserciti stessi.
Il fatto è che nessuna disciplina ortodossa, dalle scienze alle religioni, sa che cosa è la Vita, e fatto ancora più paradossale si interroga su questo “mistero” che ci riguarda tutti molto da vicino. Se la Vita è “l’unica Forza che anima infiniti mondi intelligenti”, come diceva Giordano Bruno ed è quella che oggi i fisici chiamano Forza Elettrodebole, come propongo io, l’ortodossia è sconvolta da cima a fondo. Dovrebbe riconoscere che la chiesa cattolica non ha affatto l’esclusiva della comunione con “dio”, né ha alcun diritto di scomunicare.
Come Forza Cosmica, la Vita, è in comunione con tutti e ha due lati con cui si manifesta, proprio come suggerisce la saga di Guerre Stellari: uno è il “dio”, campo elettromagnetico, e l’altro è il campo nucleare debole, noto agli specialisti che però non sanno usarlo, perché è imprevedibile e quindi non lo hanno posto sul piedistallo divino, ovvero delle certezze matematico. Guarda caso, questo è il lato luminoso della Forza, quello che ci può mettere in comunione con le “infinite combinazioni di materia”, cioè con gli infiniti universi.
Non solo: la corrente nucleare neutra, portata dall’immane flusso di bosoni Z, può coincidere con il Fiume della Vita di cui parlava Eraclito, avere effetti benefici su tutti gli organismi e, calcoli alla mano, smentire clamorosamente l’idea dei limiti delle risorse.
La Vita si riproduce in tempi brevissimi. Oggi si sa che tutti i processi vitali sono miliardi di volte più celeri della unità di tempo – il secondo – che la scienza ortodossa si vanta di misurare con la precisione di un milionesimo di miliardesimo di secondo. Purtroppo questa non è sufficiente a osservare fenomeni quali il concepimento, lo sviluppo embrionale, la secrezione ormonale, il ripiegamento delle proteine, cioè tutti i provessi vitali, essenziali per il nostro benessere e la nostra salute.
Così la Vita rimane un “mistero” e così si evita di indagare sugli “attimi fuggenti”, quelli delle intuizioni e della creatività, sul significato dell’eros represso da tutte le religioni, su quegli attimi irripetibili che segnano scelte essenziali, attimi che cambiano tutto, travolgono il passato e creano un nuovo futuro. Invece di proporre nuovi “dei”, i media farebbero bene a interrogarsi sul ruolo, ormai tragico, del potere temporale, ovvero del credo globale in un tempo unico, lineare e immutabile alla base di tutte le società.
Esiste il tempo? Quasi tutti sono pronti a giurare di si. Alcuni più raffinati distinguono tra il tempo lineare, promosso dal potere temporale con sede centrale a Roma, il tempo ciclico, tipico di tutte le civiltà antiche tra cui i Maya con i loro vari calendari, e l’eternità tipica degli “dei”venerati dalla scienza ortodossa: i due campi, elettromagnetico e gravitazionale. Il primo crea lo spazio e il tempo e, il secondo, crea il peso sulla terra e la gravità che vincola la stessa terra al sole. Invece di chiamarli “dei” e spacciarli per eterni, si dovrebbe riconoscere che entrambi questi due campi stanno mutando a ritmi accelerati. Sono fatti che non hanno alcuna menzione in TV, né nelle ultime pagine dei quotidiani; dimostrerebbero che la scienza non sa che cosa sta succedendo e che evita il problema principe: il significato del tempo.
Con il potere temporale, garantito dai calendari, le religioni hanno consentito il marketing e la dipendenza globale del mondo dal tempo.
Contrariamente a quanto si crede, le scienze non le hanno contraddette fino in fondo. È vero che Einstein ha dimostrato l’elasticità e la relatività del tempo, ma solo per velocità prossime a quella della luce che non riguardano noi comuni mortali. Così almeno dicono gli ortodossi. Non abbiamo bisogno di neutrini per capire che le velocità superluminali esistono. Tutta l’anti materia inverte la freccia del tempo, ma… non si deve sapere.
Si potrebbe “scoprire” ciò che tutte o quasi le equazioni della fisica già testimoniano: il tempo non ha un’unica freccia, non corre solo dal passato al futuro, ma anche all’inverso, dal futuro al passato. Si potrebbe anche sospettare che l’età dell’universo, i 13,7 miliardi di anni, è il frutto di osservazioni limitate alla sola metà del “dio” campo elettromagnetico – la metà passata – e che nulla vieta che l’altra metà – quella futura – esista già. Infine si potrebbe svelare il grande inganno di tutta la conoscenza ortodossa, la volontà tenace di nascondere il presente, l’attimo che non compare nelle equazioni, ma nella coscienza umana. Il presente è quello in cui possiamo agire per creare un nuovo futuro. Certo per agire serve la volontà ed è quella che tutta la “conoscenza” o deprime o reprime.
Il mondo è senza padre, cioè senza volontà. L’unica preghiera suggerita dai Vangeli, riguarda il Padre. Quale può essere la Volontà di un Padre? Il bene di tutti i suoi figli, non privilegi per pochi forti e carità per tanti deboli, non miseria ormai estesa a tutti, dettata dai falsi “limiti delle risorse” e, soprattutto, da quelli presunti dell’uomo. Mentre la scoperta del bosone di Higgs è sulle prime pagine dei quotidiani che lo scambiano per “dio”, quella delle neuroscienze è passata in sordina.
L’energia oscura è presente nel cervello umano e opera in modi misteriosi, ma cruciali, soprattutto quando siamo a riposo e allorché progettiamo un nuovo futuro. Il nostro cervello ha potenzialità enormi, contatti diretti con gli infiniti universi che non possono essere osservati, se ci si limita a osservare la metà del “dio” campo elettromagnetico.
Se usiamo le nostre abilità cognitive, invece che prostrarci all’altare dove collocano gli “dei”, possiamo riconoscere che non siamo affatto costretti a “lavorare con il sudore della fronte”, ma siamo liberi di usare la risorsa infinita: la coscienza, il contatto con le “infinite combinazioni di materia”, contatto tanto profondo quanto reale e tale da riconoscere la propria comunione con l’eterno presente.
Oggi molti fenomeni, riconosciuti ma considerati misteri, non raggiungono gli onori della cronaca, oppure vengono sommersi da interpretazioni false e tendenziose come è successo per l’effetto serra, presunta causa del riscaldamento globale del pianeta. Intanto si sta riscaldando tutto il sistema solare e nessuno lo dice in TV. Intendiamoci si sopravvive e non è affatto la fine del mondo.
Potrebbe essere però la fine degli “dei”, incluso quello così infinitamente “buono” che ti manda all’inferno per “reati di sesso”. Potrebbe essere la rivelazione che gli “dei” non hanno un’esistenza autonoma, ma dipendono dalle osservazioni, dalle azioni e le interpretazioni degli uomini.
È la rivelazione per cui sto lavorando.
Giuliana Conforto
Giuliana Conforto, astrofisica
Ebbene hanno trovato finalmente la così detta “particella di Dio”, il bosone di Higgs. Dopo anni di ricerche, migliaia di ingegni impiegati e costi lievitati, abbiamo finalmente una “certezza”: “Dio c’è” o meglio “Higgs esiste”.
Intendiamoci io sono contenta. Questo bosone conferma il Modello Standard che è il mio cavallo di battaglia: mi ha consentito di distinguermi dalle mode spirituali e di penetrare la complessa natura della materia, di mostrare che non c’è un solo genere di materia come si crede: ce ne sono tre, tutti e tre uniti al campo, rivelato al CERN negli anni ’80 e chiamato “elettrodebole”. Questi tre generi più questo campo formano, secondo me, i quattro elementi – fuoco, aria, acqua e terra – che Empedocle ha definito circa 2500 anni fa.
In modo analogo alle quattro basi del DNA, questi quattro elementi possono spiegare l’esistenza di infiniti universi, tutti uniti tra loro e, ciascuno, composto di una delle “infinite combinazioni di materia” come diceva Giordano Bruno. Oggi si può precisare che le combinazioni riguardano 6 quark e 6 leptoni e non solo: riguardano anche 6 anti quark e 6 anti leptoni, quindi in totale tre generi di materia e anche tre di anti materia.
Fin qui tutto bene. Mi disturbano, invece, i toni trionfalistici degli zelanti divulgatori e pure i toni dell’astrofisica che ne approfitta per offrire “certezze” che non ha, per “confermare” un quadro dell’universo che non funziona affatto e fa acqua da tutte le parti. Chiamare in causa “dio” evoca poi una diatriba tra scienze e religioni che di fatto non esiste: “dio” ha il dono dell’eternità. Il bosone di Higgs decade in tempi ultra, ultra rapidi e in vari modi, tra cui i miei due preferiti: uno è quello in una coppia di bosoni Z, che uniscono e vari generi di materia e di antimaetria, e un altro è quello in quattro mesoni mu che compongono i raggi cosmici la cui origine è uno dei grossi misteri irrisolti, tutt’altro che secondario. La crescente intensità dei raggi coscmici sembra legata al riscaldamento globale del pianeta e ciò mette una pietra tombale sull’ultimo bluff perpetrato dai “buoni” che vogliono salvare la terra: l’effetto serra di origine umana.
Oggi molti hanno capito che la divisione tra bene e male, oppure tra destra e sinistra, è solo apparente, utile a creare schieramenti, conflitti e, soprattutto, a conservare il vero potere che domina il mondo: quello bancario. Pochi hanno però intravisto l’origine reale di questo potere che fa debiti e li scarica sui popoli. È la conoscenza ortodossa, secondo me, che non sa che cosa è il tempo. Eppure sul tempo si calcola tutto: salari, profitti, debiti e persino “valori” quali gli spread e il PIL che determinano la politica mondiale.
Oggi l’astrofisica riconosce che non può osservare il 96% della massa che lei stessa calcola, mentre osserva l’accelerata espansione del 4% restante. Questo fatto accertato e anche premiato con un Nobel sconvolge l’altro “dio”, che finora è apparso davvero eterno: il campo gravitazionale, legato all’altro “dio” che domina l’attuale tecnologia, il campo elettromagnetico. Quest’ultimo è il creatore dello spazio e del tempo. Fedele suddita di questi due “dei” l’astrofisica “dimentica” la propria immane cecità, “dimentica” il ruolo cruciale dei raggi cosmici e assicura che l’universo osservato – il misero 4% – ha un’età di 13,7 miliardi di anni. E noi, piccoli umani, che viviamo nemmeno 100 anni e abbiamo una storia di appena 13 mila anni, saremmo i suoi “unici” osservatori intelligenti. L’abisso temporale, che divide uomo e universo, si ripropone poi a cascata su tutto, sulla Terra che avrebbe solo 4 miliardi di anni, sulla formazione delle risorse petrolifere che risalirebbero a milioni di anni fa e sui limiti delle risorse, garantiti da tutti, buoni e cattivi e tali da giustificare la necessità di accaparrarle, di dislocare sul pianeta eserciti per “difenderle” e magari costruire chiese pronte a benedire gli eserciti stessi.
Il fatto è che nessuna disciplina ortodossa, dalle scienze alle religioni, sa che cosa è la Vita, e fatto ancora più paradossale si interroga su questo “mistero” che ci riguarda tutti molto da vicino. Se la Vita è “l’unica Forza che anima infiniti mondi intelligenti”, come diceva Giordano Bruno ed è quella che oggi i fisici chiamano Forza Elettrodebole, come propongo io, l’ortodossia è sconvolta da cima a fondo. Dovrebbe riconoscere che la chiesa cattolica non ha affatto l’esclusiva della comunione con “dio”, né ha alcun diritto di scomunicare.
Come Forza Cosmica, la Vita, è in comunione con tutti e ha due lati con cui si manifesta, proprio come suggerisce la saga di Guerre Stellari: uno è il “dio”, campo elettromagnetico, e l’altro è il campo nucleare debole, noto agli specialisti che però non sanno usarlo, perché è imprevedibile e quindi non lo hanno posto sul piedistallo divino, ovvero delle certezze matematico. Guarda caso, questo è il lato luminoso della Forza, quello che ci può mettere in comunione con le “infinite combinazioni di materia”, cioè con gli infiniti universi.
Non solo: la corrente nucleare neutra, portata dall’immane flusso di bosoni Z, può coincidere con il Fiume della Vita di cui parlava Eraclito, avere effetti benefici su tutti gli organismi e, calcoli alla mano, smentire clamorosamente l’idea dei limiti delle risorse.
La Vita si riproduce in tempi brevissimi. Oggi si sa che tutti i processi vitali sono miliardi di volte più celeri della unità di tempo – il secondo – che la scienza ortodossa si vanta di misurare con la precisione di un milionesimo di miliardesimo di secondo. Purtroppo questa non è sufficiente a osservare fenomeni quali il concepimento, lo sviluppo embrionale, la secrezione ormonale, il ripiegamento delle proteine, cioè tutti i provessi vitali, essenziali per il nostro benessere e la nostra salute.
Così la Vita rimane un “mistero” e così si evita di indagare sugli “attimi fuggenti”, quelli delle intuizioni e della creatività, sul significato dell’eros represso da tutte le religioni, su quegli attimi irripetibili che segnano scelte essenziali, attimi che cambiano tutto, travolgono il passato e creano un nuovo futuro. Invece di proporre nuovi “dei”, i media farebbero bene a interrogarsi sul ruolo, ormai tragico, del potere temporale, ovvero del credo globale in un tempo unico, lineare e immutabile alla base di tutte le società.
Esiste il tempo? Quasi tutti sono pronti a giurare di si. Alcuni più raffinati distinguono tra il tempo lineare, promosso dal potere temporale con sede centrale a Roma, il tempo ciclico, tipico di tutte le civiltà antiche tra cui i Maya con i loro vari calendari, e l’eternità tipica degli “dei”venerati dalla scienza ortodossa: i due campi, elettromagnetico e gravitazionale. Il primo crea lo spazio e il tempo e, il secondo, crea il peso sulla terra e la gravità che vincola la stessa terra al sole. Invece di chiamarli “dei” e spacciarli per eterni, si dovrebbe riconoscere che entrambi questi due campi stanno mutando a ritmi accelerati. Sono fatti che non hanno alcuna menzione in TV, né nelle ultime pagine dei quotidiani; dimostrerebbero che la scienza non sa che cosa sta succedendo e che evita il problema principe: il significato del tempo.
Con il potere temporale, garantito dai calendari, le religioni hanno consentito il marketing e la dipendenza globale del mondo dal tempo.
Contrariamente a quanto si crede, le scienze non le hanno contraddette fino in fondo. È vero che Einstein ha dimostrato l’elasticità e la relatività del tempo, ma solo per velocità prossime a quella della luce che non riguardano noi comuni mortali. Così almeno dicono gli ortodossi. Non abbiamo bisogno di neutrini per capire che le velocità superluminali esistono. Tutta l’anti materia inverte la freccia del tempo, ma… non si deve sapere.
Si potrebbe “scoprire” ciò che tutte o quasi le equazioni della fisica già testimoniano: il tempo non ha un’unica freccia, non corre solo dal passato al futuro, ma anche all’inverso, dal futuro al passato. Si potrebbe anche sospettare che l’età dell’universo, i 13,7 miliardi di anni, è il frutto di osservazioni limitate alla sola metà del “dio” campo elettromagnetico – la metà passata – e che nulla vieta che l’altra metà – quella futura – esista già. Infine si potrebbe svelare il grande inganno di tutta la conoscenza ortodossa, la volontà tenace di nascondere il presente, l’attimo che non compare nelle equazioni, ma nella coscienza umana. Il presente è quello in cui possiamo agire per creare un nuovo futuro. Certo per agire serve la volontà ed è quella che tutta la “conoscenza” o deprime o reprime.
Il mondo è senza padre, cioè senza volontà. L’unica preghiera suggerita dai Vangeli, riguarda il Padre. Quale può essere la Volontà di un Padre? Il bene di tutti i suoi figli, non privilegi per pochi forti e carità per tanti deboli, non miseria ormai estesa a tutti, dettata dai falsi “limiti delle risorse” e, soprattutto, da quelli presunti dell’uomo. Mentre la scoperta del bosone di Higgs è sulle prime pagine dei quotidiani che lo scambiano per “dio”, quella delle neuroscienze è passata in sordina.
L’energia oscura è presente nel cervello umano e opera in modi misteriosi, ma cruciali, soprattutto quando siamo a riposo e allorché progettiamo un nuovo futuro. Il nostro cervello ha potenzialità enormi, contatti diretti con gli infiniti universi che non possono essere osservati, se ci si limita a osservare la metà del “dio” campo elettromagnetico.
Se usiamo le nostre abilità cognitive, invece che prostrarci all’altare dove collocano gli “dei”, possiamo riconoscere che non siamo affatto costretti a “lavorare con il sudore della fronte”, ma siamo liberi di usare la risorsa infinita: la coscienza, il contatto con le “infinite combinazioni di materia”, contatto tanto profondo quanto reale e tale da riconoscere la propria comunione con l’eterno presente.
Oggi molti fenomeni, riconosciuti ma considerati misteri, non raggiungono gli onori della cronaca, oppure vengono sommersi da interpretazioni false e tendenziose come è successo per l’effetto serra, presunta causa del riscaldamento globale del pianeta. Intanto si sta riscaldando tutto il sistema solare e nessuno lo dice in TV. Intendiamoci si sopravvive e non è affatto la fine del mondo.
Potrebbe essere però la fine degli “dei”, incluso quello così infinitamente “buono” che ti manda all’inferno per “reati di sesso”. Potrebbe essere la rivelazione che gli “dei” non hanno un’esistenza autonoma, ma dipendono dalle osservazioni, dalle azioni e le interpretazioni degli uomini.
È la rivelazione per cui sto lavorando.
Giuliana Conforto
Qualcuno parla anche di Creazione dalle Aspettative: più grande è l'Aspettativa di qualcosa, più fortemente ci si crede, più è probabile che questo qualcosa alla fine si realizzi. Questa, come la teoria della dr.ssa Giuliana "Creazione dall'Osservazione" apre prospettive nuove ed inimmaginabili non solo alla ricerca scientifica, ma anche sociale, psichica e medica. E' come dire, per fare un esempio, che se crediamo fortemente di poterci trovare in un determinato posto, canalizzati opportunamente i nostri desideri, questi possano realizzarsi: ma come incanalarli per la Creazione, questo penso che sarà la cosa più difficile da realizzare.
RispondiEliminaVORREI inserire un pò di calma nel riflettere sulla tranquillità cosmica che in qualsiasi punto della terra ci poniamo , di notte ci sovrasta d'immenso.
RispondiEliminaAnche su quel che ho compreso e ricordo avendo letto in Wilikeda: E' stata scoperta non la particella di dio dello scienziato Higgs già annunciata anni fa , ma la particella maledetta così nominata nella fisica quantistica perché non si riusciva a trovare da 47 anni sul 96% di sconosciuto di energia debole che abbiamo nel universo il 4% di forte che invece conosciamo: La massa o l'energia gravitazionale debole 10kg elevato a - 25 contrapposta alla forte + 1 o 1 Kg. E da questo assunto anche al 50 % + 1 più o meno esatto ricordo la teoria di Einstein sulla relatività : Ho studiato fisica per conoscere il pensiero di DIO e ho capito che non può essere ateo