Dottor Stranamore - Come imparai... ad amare la bomba
Dice bene Sergio Zabot quando afferma che l’elettricità ricavata dal nucleare serve a corroborare -pacificamente- gli scopi dei produttori di bombe: “Il nucleare civile francese è nato in simbiosi con il nucleare militare, per ripartire gli enormi costi per produrre l´uranio e soprattutto per arricchirlo al cosiddetto “weapon grade”. Lo sforzo civile e militare francese è stato imponente e la maggior parte dei costi, dalla Ricerca e Sviluppo fino al trattamento del combustibile esausto non sono mai entrati nel costo dei kWh che i cittadini pagano in tariffa, ma sono nascosti nelle tasse che pure i francesi pagano. Non dimentichiamo che EdF, la società elettrica che gestisce le centrali nucleari è statale e che anche gli arsenali militari e gli impianti di arricchimento e di ritrattamento dell’uranio sono statali”.
Infatti per fabbricare bombe atomiche serve uranio arricchito (o sporco secondo i casi), plutonio, ed altre cosette, e come meglio mascherare questa produzione se non giustificandola con la scusa della produzione energetica? E la cosa si evidenzia da sé quando osserviamo l’attenzione fissata sugli impianti nucleari dell’Iran, così osteggiati da USA e Israele…. che pur dispongono di un immane arsenale nucleare sufficiente a distruggere l'intero pianeta diverse volte.
Ma l’energia atomica è cattiva sia in pace che in guerra… anzi forse è più cattiva in pace visto che in guerra sono state solo due le bombe utilizzate, quelle di Hiroshima e Nagasaki, nel 1945, e da allora sono trascorsi 68 anni. Mentre di incidenti nucleari ne sono avvenuti a iosa da quando l’uranio è diventato un “combustibile” energetico. Centinaia di incidenti, piccoli e grandi, che hanno lasciato una scia di morte e malattie non indicizzate… perché non conviene. Infatti i danni del nucleare è meglio tacerli, anche perché la maggior parte d’essi debbono ancora venire…
E verranno nel momento in cui le scorie stipate in varie parti del mondo cominceranno a rilasciare il loro contenuto venefico… è inevitabile che ciò accada perché i siti in cui dette scorie “riposano” saranno prima o poi distrutti da “incidenti” imprevisti. Poi ci sono tutti i residui radioattivi conservati in celle di contenimento, sarcofagi che non dureranno più a lungo… Polveri radioattive conservate in magazzini militari, in vasconi di contenimento o in casseforti a tenuta stagna (provvisoria), od in casseforti gettate nel mare, nei deserti, stipate in grotte, nelle paludi, e che aspettano solo di lasciar fuoriuscire i loro liquami radioattivi mortali.
L’uomo è stato bravissimo ad avvelenare il pianeta… eppure c’è ancora qualcuno in Italia che "assicura" la bontà del nucleare definendolo l’unica scelta per salvare l’economia (ivi compresa quella mortuaria s’intende….), asserendo addirittura che l’energia atomica non inquina perché “Le centrali nucleari non emettono CO2″. Altra leggenda metropolitana alla quale sembrano crederci anche alcuni ambientalisti.
La produzione dell’uranio, è una attività mineraria e industriale piuttosto lunga e complessa che comporta tutta una serie di lavorazioni che richiedono l´utilizzo di combustibili fossili, di elettricità, di enormi quantità di acqua, di acido solforico e infine di fluoro, gas altamente velenoso e che provoca un effetto serra migliaia di volte più potente della CO2.
Tornando agli incidenti nucleari in tempo di pace riporto quanto affermato da Giorgio Nebbia: "...un incidente in media ogni dieci anni da quando sono in funzione, nel mondo, circa 450 reattori; una probabilità di incidenti molto maggiore di quella assicurata dai solerti venditori di centrali nucleari, E poi ancora vi sono i costi e i pericoli e gli incidenti del ciclo del ritrattamento del combustibile irraggiato per recuperare un po’ di plutonio da aggiungere all’uranio nelle centrali per trarne un po’ più di elettricità e di soldi; e poi i costi del ciclo di smaltimento delle centrali esaurite e della sistemazione del combustibile irraggiato e degli inevitabili rifiuti, la coda avvelenata delle centrali; si tratta, anche solo in Italia, di migliaia di tonnellate di prodotti radioattivi, tutti, sia pure in diverso grado, pericolosi, che continuano ad accumularsi anche quando è svanito e sarà svanito il sogno dell’elettricità abbondante a basso prezzo. Tutte operazioni che richiedono una vigilanza per secoli e decenni per evitare perdite di radioattività nell’ambiente”
Inoltre c’è da dire che la scarsità di uranio è altrettanto sentita come quella del petrolio e di altri combustibili fossili. La caccia all’uranio è ormai uno degli sport preferiti dei Capi di Stato filo-nuclearisti
Però dal punto di vista della libertà di ricerca scientifica affermo che sarebbe opportuno che il nucleare continuasse ad essere studiato, in modo da non fermare le eventuali scoperte sulla natura atomica degli elementi, verso un possibile "nucleare pulito", valorizzando così le capacità scientifiche dei nostri scienziati che altrimenti vengono attratti dai laboratori di nazioni estere. Oltre -ovviamente- a perseverare con la sperimentazione su fonti energetiche alternative sostenibili.
Paolo D’Arpini
Referente Rete Bioregionale Italiana
IL VERO PROBLEMA è COSTITUITO NON TANTO DALL'URANIO E DAI SUOI DERIVATI, MA DAL MECCANISMO CHE VIENE MESSO IN PIEDI DAL SUO COMMERCIO. Ad un certo punto l'interesse concreto sul prodotto passa in secondo piano di fronte alla realtà del commercio. Ne sia esempio la banconota. Questa passa di mano in mano per consuetudine, senza che coloro che la utilizzano si chiedano se essa vale quel che dicono ( e scrivono) che valga. Il commercio dell'Uranio, come di tante altre sostanze, minerali, vegetali (vedasi la distruzione e la scomparsa progressiva di essenze medicamentose), e biologiche prosegue incessante come quello delle pellicce, causa dello sterminio dall'800 ad oggi di specie viventi utili alla Natura, indipendentemente dal fatto che, per nostra fortuna, si sia introdotta la moda delle pellicce sintetiche per signora.Che una volta erano assolutamente ineleganti. Il traffico dell'Uranio non sostituirà mai il traffico dei diamanti, controllato da Lorsignori, perchè Lorsignori ne traggono un enorme profitto. A danno dei soliti negri schiavizzati nelle miniere del Sudafrica,apparentemente controllato da Mandela, ma non si attenuerà mai anche quando sarà trovato un altro elemento naturale da commercializzare. GV..
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