La
continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede
una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale
aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con
l’intero pianeta l’esperienza vita. Questa
è la visione dell'ecologia del profondo, la scienza
dell’inscindibilità della vita.
Ne consegue che sia la politica che l’economia umana devono tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: E ciò ecologicamente compatibile? I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, la produzione di alimenti, il rapporto con gli animali, dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica.
Deve essere avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita globale del pianeta.
La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di destra-sinistra (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat). La consapevolezza di essere parte integrante del tutto l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.
Paolo
D'Arpini
Referente
Rete Bioregionale Italiana
Via
Mazzini 27 - Treia (Mc) - Tel. 0733/216293
Di
questi temi parleremo all'incontro del 31 ottobre 2014, che
si tiene a Treia, in occasione della presentazione del libro "Riciclaggio della Memoria", al quale siete tutti caldamente invitati.
(Mio intervento:
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