Il fenomeno dei
cambiamenti climatici sta diventando un serio problema sia per le montagne che per i mari. Di seguito due notizie che ne danno conferma:
Alpi. Per millenni la stabilità climatica: freddo continuo
senza sbalzi di temperatura in autunno e in invero, giornate più
miti in primavera e più calde in estate, in un continuum di
temperature costanti, senza improvvisi e profondi cambiamenti, hanno
permesso alle montagne alpine di giungere immutate fino ai giorni
nostri. Ora però con questa instabilità climatica, con passaggi
repentini da - 4 gradi a + 15 nello stesso giorno, si determinano
improvvisi aumenti (ispessimento) di ghiaccio all'interno delle
fessure rocciose, che poi con l'aumento della temperatura si
trasforma in acqua, producendo tra le spaccature e fessure delle
montagne il cosiddetto fenomeno " molla", rendendo infine
instabile la roccia. Questo andirivieni di ghiaccio ed acqua esercita
una pressione meccanica che alla fine fa cedere intere porzioni di
montagne. Questo è accaduto sabato 16 sul monte Civetta, una
montagna che appartiene alle Dolomiti e che ospita il paese di
Alleghe. Una grande frana si è staccata dal versante nord ovest del
monte a 400 metri sopra lo zoccolo basale, sulla parete a destra di
Cima Su Alto.
Oceani. Contrariamente al suo nome di Pacifico quest'anno l'Oceano
Pacifico è stato il più cattivo di tutti gli altri oceani della
Terra. Tempeste e Tifoni hanno sconvolto molti Paesi asiatici, non
ultime le Filippine, con distruzioni totali e migliaia di morti.
L'Oceano Atlantico, invece, è risultato il più "pacifico"
di tutti gli altri mari. Solo 2 uragani atlantici che non hanno
superato la categoria 3. Solitamente nell'Atlantico tra agosto e
ottobre tra tempeste tropicali e uragani normalmente si registravano
dagli 8 ai 10 eventi. Questa volta solo due e forse fino al termine
dell'anno resterà questo numero. Alcuni scienziati attribuiscono
questa diminuzione di uragani atlantici all'attività antropica
dell'uomo americano. Questi studiosi pensano che il pulviscolo
sollevato ad alte quote possa determinare un raffreddare della
superficie oceanica al punto da non fare innescare tempeste
tropicali. Sarà così? Oppure è una scusa per dire agli yankees di
continuare ad inquinare tranquillamente aria e mari perché così
contribuiscono a rallentare il riscaldamento globale.
(Fonte: Notiziario ambientale dell'Accademia.Kronos)
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