Treia Adesso - Logo di Domenico Fratini
Uno dei relatori, ex docente universitario, ha descritto le immense ricchezze archeologiche ed artistiche conservate nel paese (vedi anche: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2011/11/treia-la-sua-storia-tutta-in-un-museo-e.html) paragonandole ad un tesoro nascosto che chiede di essere riscoperto e valorizzato. Effettivamente Treia presenta grandi eccellenze sia dal punto di vista architettonico che paesistico e apparentemente tutti gli abitanti ne sono consapevoli, almeno a parole, mentre poi nei fatti si comportano come se vivessero in cima ad un monte. "Ognuno per sé e Dio per tutti" sembra essere il motto dominante dei paesani. Insomma manca la collaborazione e lo spirito comunitario.
Forse qui a Treia si viene apprezzati solo "post mortem", come è avvenuto alla sfortunata Dolores Prato, diventata famosa per aver raccontato la sua triste vita di emarginazione e di vuoto nella società treiese. Qualcuno durante l'incontro ha detto che "qui l'invidia regna sovrana e appena qualcuno supera una certa linea di mediocrità immediatamente viene rimesso in riga dalla mentalità bigotta dei prominenti in carica"
Mi è venuto in mente una similitudine che mi riferì un paesano appena conosciuto, quando mi ero da poco trasferito, e mi sembrava che tutti fossero gentili e premurosi con me: "Quando un forestiero arriva a Treia all'inizio è accolto con i tappeti rossi poi viene sbattuto come i tappeti rossi" ... Forse le parole precise non erano queste ma il senso sì...
Sarà dura cambiare una mentalità chiusa e retriva ma questa nuova associazione "Adesso Treia" (o "Treia Adesso") vuole provarci, ci riuscirà?
Ed al proposito delle ricchezze nascoste (qualcuno le ha definite il giacimento petrolifero del paese), accumulate nei secoli e stipate senza memoria (un po' come il tesoro conservato gelosamente da un drago che nessun altro può conoscere, se non la grotta stessa in cui è conservato), mi è venuta in mente la leggenda sui tesori raccolti in un antico monastero.
Treia - Santuario del Crocifisso, sorge su una antico tempio dedicato a Iside
La leggenda dice che a Treia sul luogo dove oggi sorge il Santuario del Crocifisso vi era un'antico tempio molto ricco, perché era diffuso tra i nobili offrire candelabri d'oro e d'argento, gioielli e monete, oggetti insomma per gli aristocratici del luogo, parecchio preziosi. Quando il tempio traboccò di ori e averi, fino a quasi non contenerli più, accadde un fortissimo terremoto, che inghiottì questo immenso tesoro, quasi che Dio stesso avesse considerato troppo esuberante il suo contenuto, essendo quello pur sempre un luogo sacro... fatto sta che tutto sparì. Molti ricercatori tornarono sul luogo forti di quella leggenda, scavando e cercando l'enorme ricchezza che quel luogo celava. E non era inusuale trovare delle grosse buche scavate da chissà chi, nella notte. Mai si seppe se il tesoro fu effettivamente trovato... mai si seppe se il tesoro si trova attualmente ancora qui...
Paolo D'Arpini
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