C’era nell’aria da tempo la minaccia di qualche fatto naturale eclatante, l’inizio di effetti devastanti sul nostro pianeta legati ai cambiamenti climatici.
Avevamo iniziato a registrare da qualche anno lo sbiancamento e la morte dei coralli delle barriere coralline australiane, la lunga siccità dell’Africa orientale e il dramma del Polo Nord i cui ghiacci vanno rapidamente fondendosi e che 5 mesi l’anno è diventato navigabile, ora tocca al permafrost della Siberia e dell’Alaska che a causa dell’innalzamento delle temperature del pianeta va rapidamente sciogliendosi, immettendo nell’atmosfera il micidiale CH4, ossia metano. Un gas serra 22 volte più aggressivo della CO2. Il fenomeno dello scioglimento del permafrost sta maggiormente interessando tutta la regione della Siberia, dove si aprono improvvisamente crateri e dove il terreno tra improvvisi sprofondamenti e nascita di “doline” sta letteralmente modificando la morfologia di questa regione russa.
E’ comparso così all’improvviso in Siberia, in località di Batagai, nel distretto di Verchojanskij, un cratere di dimensioni impressionanti. Gli abitanti locali sono terrorizzati perché pensano che questo immane cratere possa pian piano inghiottirli, in effetti si allarga giorno dopo giorno e al momento misura 2 Km di lunghezza. I locali, dando credito ad antiche leggende, hanno definito questo cratere come “la porta dell’Inferno“. I primi segni del cratere di Batagaika, si sono avuti alcuni anni fa, quando i soliti “sapienti” dicevano che il fenomeno del riscaldamento globale dell’atmosfera era un’invenzione di noi ambientalisti, ma all’inizio era di pochi metri di diametro poi, all’improvviso, ha iniziato ad aprirsi ad una velocità impressionante, fino a raggiungere le attuali dimensioni. Oggi finalmente le bocche di questi negatori della realtà tacciono perché il precipitare degli eventi negativi sul pianeta, causati dai cambiamenti climatici, aumenta giorno dopo giorno, si da avvalorare la tesi: aumento della temperatura terrestre = disastri naturali.
Secondo gli ultimi rilievi dei geologi, il cratere starebbe crescendo al ritmo di più di 18 metri l’anno. Per molti scienziati questo è un fenomeno sconosciuto in cui non si riesce ancora a capire dove porterà.
Per gli scienziati russi è probabile che il cratere Betagaika sia l’inizio di un presagio di qualcosa di terribile ancora da affermarsi. Qualcosa che, ovviamente, ha a che fare con i cambiamenti climatici. Pertanto gli scienziati pensano che potranno apparire ancora molti altri crateri, tali da sconvolgere tutta la regione della Siberia.
Filippo Mariani
(Fonte: A.K. Informa n. 31)
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