sabato 26 novembre 2016

Macerata, 2 dicembre 2016 - Prodotti agroalimentari tradizionali a rischio d'estinzione?


Risultati immagini per Macerata, 2 dicembre 2016 - Prodotti agroalimentari tradizionali a rischio d'estinzione?

Valutazione del rischio di estinzione dei prodotti agroalimentari
tradizionali delle Marche. Presentazione dei risultati del Progetto di
Ricerca sul rischio di estinzione dei PAT delle Marche. Macerata,
Istituto Agrario "Giuseppe Garibaldi", venerdì 2 dicembre 2016, ore
9:30

L’economia agricola italiana sul finire del XIX secolo si presentava
come un sistema costellato di realtà economiche, sociali e produttive.
Le tecniche e le produzioni differivano decisamente sia per le varie
condizioni ambientali che sociologiche legate in particolare alla
storia, alla tradizione a rapporti economico e sociale: un mondo
agricolo rappresentato da una miriade di prodotti diversi. Anche per
l’Accademia Georgica di Treia questo secolo è stato tra i periodi più
fecondi, difatti la scia della corrente di pensiero illuminista, che
generò lo scardinamento delle secolari gerarchie nella sfera politica,
sociale, economica e scientifica, indusse la preesistente istituzione
letteraria treiese a mutare il suo impegno verso il campo scientifico
dell’agricoltura.

Oggi che l’economia agricola è inserita in un mondo industrializzato
dove il confronto non è più il mercato locale o nazionale ma europeo e
mondiale, il prodotto tipico, frutto di particolari tradizioni, legato
a luoghi di produzione con caratteristiche del tutto peculiari a
maggior ragione deve sopravvivere.
E’ nata così l’esigenza di varare un progetto di ricerca orientato
alla valutazione del rischio di estinzione dei Prodotti Agroalimentari
Tradizionali delle Marche: promosso dall’Accademia Georgica, con il
sostegno della Camera di Commercio di Macerata, lo studio è stato
affidato al dott. Sergio Salvi – biologo, ricercatore e cultore di
storia dell'agroalimentare – al fine di tutelare quel patrimonio
tradizionale locale che questo particolare momento di globalizzazione
alimentare mina anche nelle conoscenze delle giovani generazioni.

Secondo la XV revisione (anno 2015) dell’elenco nazionale dei prodotti
agroalimentari tradizionali, redatto ed aggiornato periodicamente dal
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, nelle
Marche risultano censiti 151 prodotti agroalimentari tradizionali
(non-DOP, non-IGP) che includono varietà vegetali, razze animali e
prodotti trasformati.
Si tratta di prodotti sui quali regna complessivamente un alone
d’incertezza riguardo il loro stato di “salute esistenziale”, che non
può essere dedotto in automatico dal semplice aggiornamento periodico
di un elenco nominativo. In altre parole, è necessario che accanto
all’aggiornamento dell’elenco debbano essere periodicamente monitorate
anche le condizioni agrobiologiche, produttive, economiche e culturali
in cui versano i prodotti in questione, al fine di porre in evidenza
eventuali criticità che possano compromettere la sopravvivenza,
soprattutto nel breve termine, dei singoli prodotti nei rispettivi
territori di appartenenza e diffusione.


Lo spunto per la realizzazione di questo studio trae origine da alcune
considerazioni espresse nell’ambito di una precedente ricerca del
Dott. Sergio Salvi sulle origini storico-geografiche e genetiche della
varietà tradizionale di frumento “Rieti”, ricerca che ha
inaspettatamente consentito di fare alcune interessanti considerazioni
relativamente alla nascita del moderno concetto di prodotto tipico
databile alla metà del Settecento.


L’attuale concetto di prodotto tipico verte principalmente sulla
soddisfazione di tre requisiti o fattori che un prodotto
agroalimentare deve possedere per essere considerato tale: il fattore
“genetico-biologico” (che include le peculiarità fisiologiche e
nutrizionali del prodotto), il fattore “fisico-ambientale” (che tiene
conto delle caratteristiche del territorio di origine) e il fattore
“antropico-tradizionale” (inerente le conoscenze legate alla
produzione e l’annessa cultura sensu lato).


In aggiunta a questi tre fattori, le considerazioni sviluppate sulle
origini del frumento tradizionale “Rieti” hanno permesso di proporre
un quarto fattore, definito “economico-commerciale”, che il prodotto
tipico dovrebbe soddisfare soprattutto per poter continuare ad essere
sé stesso. In altre parole, un prodotto tipico persiste e conserva la
sua identità se ha anche un’affermazione commerciale.
Generalizzando queste considerazioni ed estendendole a tutti i
prodotti agroalimentari tradizionali – quindi non solo alle varietà
vegetali e alle razze animali, ma anche ai prodotti trasformati – è
nata l’idea di effettuare una valutazione del rischio di estinzione
nella categoria dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali)
riferibili alla Regione Marche.


La valutazione della stabilità esistenziale dei prodotti
agroalimentari tradizionali effettuata nello studio può essere
riassunta mediante l’assegnazione di un punteggio per ciascun prodotto
dipendente dal grado di soddisfazione del requisito-base di tipicità.
L’assegnazione dei punteggi permette, quindi, di elaborare una sorta
di “graduatoria” della stabilità esistenziale dei prodotti esaminati,
con ai primi posti i prodotti più stabili in termini di possesso dei
requisiti di tipicità e di affermazione commerciale e, agli ultimi
posti, i prodotti meno stabili e, di conseguenza, a maggiore rischio
di estinzione.


Tale classificazione dovrebbe permettere di approfondire aspetti quali
la perdita di biodiversità e l’impoverimento economico e culturale del
territorio di appartenenza per i prodotti che si rivelino a rischio di
estinzione: l’elaborazione e l’attuazione di progetti di recupero e
valorizzazione dei prodotti che risultano maggiormente esposti a
rischio di estinzione costituisce l’obiettivo a medio/lungo termine
che lo studio intende perseguire.

A conclusione del progetto di ricerca l’Accademia ha edito un volume
con i risultati dello studio che sarà distribuito gratuitamente,
grazie anche al contributo di aziende e operatori vicini al settore
quali la Banca di Filottrano, la CNA – Confederazione Nazionale
dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – di Macerata, la
Copagri – Confederazione Produttori Agricoli – delle Marche e
l’Azienda Agricola Si.Gi. di Macerata.

I risultati saranno ufficialmente presentati nella mattinata di
venerdì 2 dicembre in un evento realizzato presso e in collaborazione
dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giuseppe Garibaldi” di Macerata
con il patrocinio della Coldiretti di Macerata, della Città di Treia e
della Regione Marche.  Nell’Aula Magna dell’Istituto Agrario, a
partire dalle ore 9:30, porteranno i saluti i rappresentanti degli
enti promotori dell’iniziativa e si entrerà nel vivo dei lavori con
gli interventi scientifici dell’autore Sergio Salvi, del prof.
Giuseppe Potentini, docente dell’Istituto Agrario, con un intervento
sulla caratterizzazione sensoriale dei prodotti tradizionali e di
Ferruccio Luciani, responsabile della P.O. Qualità, Certificazione e
Sicurezza degli Alimenti della Regione Marche, che tratterà degli
Strumenti per la valorizzazione e la tutela dei prodotti
agroalimentari tradizionali.

Accademia Georgica di Treia


Risultati immagini per Macerata, 2 dicembre 2016 - Prodotti agroalimentari tradizionali a rischio d'estinzione?

(Fonte: http://www.accademiageorgica.it/eventi/2016/studioPAT.html)

Nessun commento:

Posta un commento