giovedì 2 novembre 2017

Pioggia artificiale e nanopatologie


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Meglio  sarebbe far la danza della pioggia.” Così la scienziata Antonietta Gatti   conclude l’ articolo “Le polveri vengono al pettine”  pubblicato sul suo  blog “Nanopatologie”  del giornale “La Stampa” on line del 24 ottobre 2017. *  Dallo stesso articolo: “Tutti i sindaci della Pianura Padana dovrebbero sapere che questa è un catino in cui ciò che si crea (inquinamento) fa una grande fatica ad uscirne. Le piogge possono portarlo al suolo, ma se non piove rimane tutto in aria ad altezza del nostro naso.”
 
 
L’antropologo-teosofo Bernardino del Boca scrisse nel 1971:
 
 
 
“L’uomo moderno ha ormai portato ad un livello di autentica scientificità lo studio della meteorologia raggiungendo il sogno secolare della possibilità di previsione e, per quanto lasciano presagire le ricerche più recenti, l’altrettanto  secolare desiderio di influire sul clima, determinando a proprio gradimento pioggia e  sole.  Il futuro operatore che dall’aereo  meteorologico provocherà  con opportuni  metodi  la caduta di pioggia non farà che realizzare un mito della magia primitiva”.
 
Dallo stesso sito:
 
“Padroni  del  tempo e del  clima” e “Il sogno di un risiko a colpi di uragano”  (da  ”Il sole 24 ore” del  9-11-2009)

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“Il sogno è antico quanto l’uomo: dominare gli elementi atmosferici, piegarli al proprio volere e bisogno. Ma se il sogno è rimasto tale per millenni, da qualche tempo l’uomo sta imparando a trasformarlo in realtà.  Anche se con enormi difficoltà e qualche clamoroso infortunio. Come quello subito dalle autorità cinesi una decina di giorni or sono quando un tentativo di tramutare in pioggia alcune nubi di passaggio su Pechino, afflitta da due mesi di siccità, si è trasformato in disfatta: un fronte freddo ha cambiato la pioggia in neve…..Oggi non meno di 40 Paesi utilizzano questa tecnica, con 150 progetti in esecuzione e un consumo mondiale annuo di circa 50 tonnellate di sali d’argento – anche se si vanno moltiplicando le denunce sulla loro possibile pericolosità per la salute umana – …………Ovviamente può essere ancora più importante limitare le piogge che produrle. Specie nel caso di tifoni e uragani. Per fare ciò è possibile cospargere le nuvole da trattare con un apposito polimero polverizzato in grado di assorbire acqua fino a  1500 volte il proprio peso... la reazione forma una sostanza gelatinosa che cade al suolo, riducendo così l’intensità della precipitazione. I tentativi recenti: 1° ottobre: 18 aerei attrezzati “trattano” le nubi che minacciano la parata militare che celebra i 60 anni della Rpc: in effetti essa si svolge all’asciutto!. 16 ottobre: il sindaco della capitale russa, Yuri Luzkhov, s’impegna a garantire alla città un inverno senza neve disperdendo le perturbazioni in arrivo. Costo stimato: 6 milioni di dollari (contro 10 milioni per lo sgombero della neve); 2 novembre: Pechino: L’ufficio per la modifica e il controllo del clima decide di impiegare 186 dosi di ioduro d’argento per inseminare un sistema nuvoloso in transito allo scopo di limitare i danni di una persistente siccità: Ma un repentino calo della temperatura trasforma la pioggia in un’abbondante nevicata………
Da che mondo è mondo molte delle maggiori invenzioni sono nate con finalità militari: oppure  ne hanno trovata rapidamente una.  Non potevano fare eccezione, ovviamente, anche i tentativi di modificare il clima... 
 
il primo tentativo storico di manipolare il clima a fini bellici fu condotta dall’esercito americano in Vietnam. L’operazione “Popeye”, tra il marzo 1967 e il luglio 1972, tentò di rendere impraticabile, allagandola con piogge artificialmente provocate, la cosiddetta pista di Ho Chi Min…
 
Più seri e determinati i piani contemporanei di controllo climatico: il più ambizioso è il programma lanciato nel 1996 dall’Accademia dell’aviazione Usa: “il tempo come moltiplicatore di forza: dominare la meteorologia nel 2025”.... “
 
Pertanto , anziché la danza della pioggia, perchè non applicare la tecnologia conosciuta ed  usata già nel 1967 in  Vietnam  per  far piovere?

Paola Botta Beltramo

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