domenica 30 giugno 2019

Qualità delle piante bioregionali: forma, colore e sapore

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Erbe, oligoelementi, vitamine e qualità delle piante: forma, colore e sapore.

Negli ultimi decenni con l’impoverimento dei terreni e delle colture trattati con fertilizzanti chimici, insetticidi, fungicidi ecc, i prodotti vegetali risultano enormemente impoveriti dei loro componenti nutrizionali e questo può portare a delle carenze in coloro che si nutrono di prodotti convenzionali.
Erbe, Oligoelementi, vitamine e qualità delle piante: forma, colore e sapore
La cottura degli alimenti poi contribuisce ulteriormente alla perdita di vitamine e minerali. Così succede che molti ricorrano ad integratori alimentari convinti di arginare il problema, cadendo dalla padella nella brace perché gli integratori di sintesi, come afferma una recente ricerca, non solo risultano inutili ma aumentano del 16% la possibilità di contrarre malattie. La soluzione migliore è quella di ricorrere alle erbe spontanee raccolte in luoghi inaccessibili, dove, pur considerando l'inquinamento atmosferico generale, almeno non vi saranno veleni sparsi per l'agricoltura.
In natura tutto segue uno schema di corrispondenze. Potremmo affermare che  ogni forma vivente assume aspetti psicosomatici che corrispondono alle qualità incarnate. Questo fatto era noto sin dalla più remota antichità, all’uomo ed agli animali. Infatti confidando nella innata comprensione essi si curavano sentendo attrazione o repulsione per certe specifiche piante o alimenti. Questa naturale pre-conoscenza è stata alquanto offuscata dal momento che l’uomo ha preferito  seguire un metodo limitatamente  scientifico che, essendo imperfetto data la natura stessa dei mezzi utilizzati, nel corso del tempo ha impedito la continuità di questa innata pre-conoscenza.
“L’organismo appare come un tipo di oligarchia  in cui un’enorme massa di elementi passivi è dominata da un piccolo numero di elementi catalizzatori” (Gabriel Bertrand). Gli oligoelementi infatti presiedono agli indispensabili processi catalitici degli scambi di cui il nostro organismo è la sede permanente.  Da ciò si può intuire l’importanza degli oligoelementi  nei fenomeni biologici avvalorata dalle funzioni vitaminiche ad essi collegati.
Ma torniamo alla pre-conoscenza  che ha consentito agli esseri viventi  il mantenimento della struttura psicofisica in euritmia. In questo contesto si inserisce la classificazione delle piante e delle loro qualità sulla base del colore, del sapore e della forma…
Questa descrizione psicosomatica, ad esempio, è tuttora  eseguita nel sistema integrato cinese in cui psiche e natura sono considerate strettamente interconnesse. Questi stessi aspetti  sono per altro utilissimi nell’individuazione delle carenze di oligoelementi. Altrettanto valida è anche la macrobiotica giapponese. 
Ma tali conoscenze non scarseggiano nemmeno nella tradizione erboristica nostrana. Secondo la tradizione popolare la forma il colore ed anche il sapore delle piante che spontaneamente  crescono nella propria bioregione di appartenenza sono correlati ed interagiscono con gli organi cui esse corrispondono. Ad esempio la noce, che assomiglia al cervello umano, è correlata ed influisce positivamente con questo organo. Oppure la coda cavallina (che ricorda la coda dell’equino) è raccomandata per le carenze di minerali. Poi scopriamo che le foglie della polmonaria (somiglianti visivamente a questi organi)  vengono raccomandate dai contadini come antiasmatico, oppure lo stramonio (una pianta psicotropa detta anche erba del diavolo) con i suoi fiori osceni e cavernosi è abbinato ai mali della psiche…
Insomma tutto corrisponde al tutto e per essere in buona salute gli organi del corpo umano debbono mantenere un equilibrio funzionale interno e rapportarsi armonicamente gli uni con gli altri e perciò si dice che la forma, il colore ed il sapore delle piante  rimandano all’organo sul quale agiscono.
Ed anche i sapori hanno  una forte influenza sulle funzioni fisiologiche. Il sapore acido è astringente quindi in grado di sciogliere i blocchi che ostruiscono la circolazione dei liquidi interni. Il dolce rilassa, armonizza e porta energia. Il piccante mobilizza l’energia, esteriorizza i liquidi ed è considerato ottimo contro le malattie da raffreddamento. Il salato è emolliente, scioglie noduli e masse.
Questo è solo un piccolo input per approfondire la memoria spontanea di ciò che è sempre stato e sempre sarà. Quella conoscenza, o pre-conoscenza, che consente naturalmente alla vita di procedere per il suo giusto verso. 
 Paolo D'Arpini - Rete Bioregionale Italiana 

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