mercoledì 15 gennaio 2020

"The European Environment" - L'Agenzia europea per l'ambiente fa il punto anche sui trend in atto e sulle prospettive


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Il rapporto sullo stato dell'ambiente in Europa
È stato pubblicato dall'Agenzia Europea per l'Ambiente il rapporto "The European Environment - state and outlook 2020. Knowledge for transition to a sustainable Europe" (SOER 2020).
La relazione contiene una valutazione generale dell’ambiente in Europa per sostenere la governance e informare l’opinione pubblica. Si tratta di un corposo documento di circa 500 pagine che analizza in modo molto dettagliato, con dati e considerazioni relativi alle diverse tematiche ambientali, fornendo anche interessanti indicazioni riguardo ai trend in atto ed agli scenari attesi.
SOER 2020 è articolato in quattro parti: la presentazione del contesto globale che delinea lo sviluppo europeo (parte 1), le tendenze e le prospettive ambientali e settoriali europee (parte 2) e i fattori che limitano o favoriscono i cambiamenti profondi (parte 3). La parte 4 chiude la relazione con riflessioni su come l’Europa possa spostare la sua traiettoria e realizzare un futuro sostenibile.
Considerando la visione a lungo termine dell’Europa, secondo il SOER 2020, è evidente che l’Europa non sta compiendo progressi sufficienti nell’affrontare le sfide ambientali: le politiche sono state più efficaci a ridurre le pressioni ambientali che a proteggere la biodiversità e gli ecosistemi, la salute e il benessere degli esseri umani. Nonostante i successi della governance ambientale europea, permangono problemi costanti e le prospettive per l’ambiente in Europa nei prossimi decenni sono scoraggianti (vedi tabella a seguire).
L’Europa non è a buon punto nel raggiungimento del suo obiettivo complessivo di arrestare la perdita della biodiversità entro il 2020.
La riduzione dell’inquinamento ha migliorato la qualità dell’acqua, ma l’UE è ben lontana dal raggiungere entro il 2020 condizioni ecologiche buone per tutti i corpi idrici. L’acqua potabile e balneabile è generalmente di alta qualità in tutta Europa. Tuttavia, persistono i problemi in alcune aree e le prospettive sono preoccupanti. Ad esempio, alcune sostanze chimiche persistenti e mobili resistono nonostante il trattamento avanzato dell’acqua potabile.
Nonostante la diminuzione di inquinanti atmosferici, circa il 20 % della popolazione urbana dell’UE vive in aree esposte a concentrazioni di inquinanti atmosferici superiori ad almeno uno standard di qualità dell’aria dell’UE. L’esposizione al particolato fine è responsabile di circa 400.000 decessi prematuri in Europa ogni anno e i paesi dell’Europa centrale e orientale ne sono colpiti in modo sproporzionato.
La salute e il benessere degli esseri umani sono ancora influenzati da rumore (vedi grafico a seguire), sostanze chimiche pericolose e cambiamenti climatici.
L’accelerazione dei cambiamenti climatici sarà probabilmente associata a un aumento dei rischi, in particolare per i gruppi vulnerabili. Gli impatti possono derivare da ondate di caldo, incendi boschivi, inondazioni e alterazioni nella larga diffusione di malattie infettive. Inoltre, i rischi ambientali per la salute non incidono su tutti allo stesso modo e vi sono notevoli differenze locali e regionali in Europa in termini di vulnerabilità sociale ed esposizione ai pericoli per la salute di origine ambientale.
In generale, le prospettive di ridurre i rischi ambientali per la salute e il benessere sono incerte. I rischi sistemici per la salute sono complessi e vi sono importanti lacune e incertezze nella base di conoscenza.
La persistenza delle principali sfide ambientali è riconducibile a svariati fattori correlati. In primo luogo, le pressioni ambientali rimangono notevoli nonostante i progressi compiuti nel ridurle. L’andamento dei progressi ha anche subito rallentamenti in alcune aree importanti, come le emissioni di gas serra, le emissioni industriali, la produzione di rifiuti, l’efficienza energetica e la quota di energia rinnovabile. Ciò implica l’esigenza di andare oltre i miglioramenti incrementali dell’efficienza e di rafforzare l’attuazione delle politiche ambientali per sfruttarne appieno i vantaggi.
Forse il fattore più importante alla base delle persistenti sfide ambientali e di sostenibilità dell’Europa è che queste sono indissolubilmente legate alle attività economiche e agli stili di vita, in particolare ai sistemi sociali che forniscono agli europei mezzi primari come cibo, energia e mobilità. Di conseguenza, l’uso delle risorse e l’inquinamento da parte della società sono legati in modo complesso a posti di lavoro e retribuzioni lungo la catena del valore, a importanti investimenti in infrastrutture, macchinari, competenze e conoscenze, a comportamenti e stili di vita nonché a politiche ed enti pubblici.
Nel loro insieme, le analisi presentate nelle prime tre parti del SOER 2020 evidenziano la persistenza, la portata e l’urgenza delle sfide che l’Europa deve affrontare. Il raggiungimento della visione di sostenibilità per il 2050 da parte dell’UE è ancora possibile, ma il carattere e l’ambizione delle azioni dovranno cambiare.
Ciò significa sia rafforzare gli strumenti consolidati delle politiche sia basarsi sugli stessi con approcci alla governance nuovi e innovativi. Attingendo agli approfondimenti presentati nella relazione, la parte 4 individua una serie di aree importanti in cui è necessario agire per consentire le transizioni:
  • Rafforzare l’attuazione, l’integrazione e la coerenza delle politiche;
  • Sviluppare quadri politici a lungo termine più sistemici e obiettivi vincolanti;
  • Dirigere l’azione internazionale verso la sostenibilità;
  • Promuovere l’innovazione nella società;
  • Aumentare gli investimenti e riorientare la finanza;
  • Gestire i rischi e garantire una transizione socialmente equa;
  • Collegare la conoscenza all’azione.
Il raggiungimento degli obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dell’accordo di Parigi richiederà un’azione urgente in ciascuna di queste aree nei prossimi 10 anni. Per intenderci, l’Europa non raggiungerà il suo obiettivo di sostenibilità basata sul «vivere bene entro i limiti del nostro pianeta» semplicemente promuovendo la crescita economica e cercando di gestire gli effetti collaterali dannosi con strumenti di politica ambientale e sociale. Piuttosto, la sostenibilità deve diventare il principio guida per politiche e azioni ambiziose e coerenti in tutta la società. Per favorire profondi cambiamenti occorrerà che tutte le aree e tutti i livelli di governo lavorino insieme e sfruttino l’ambizione, la creatività e il potere di cittadini, imprese e comunità.
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(Fonte: Arpat)

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