Continua l’agitarsi frenetico dei governanti italiani per far finta di cercare “fonti alternative” al gas russo; fonti alternative che non ci sono. Mentre Yankee-Mario spara l’ultima battutaccia sui condizionatori, Giggino o’ Guaglione gira come una trottola nell’Africa Nera a firmare contratti miliardari per forniture non di gas (che da noi non avrebbero come arrivare) ma di GNL, il gas liquefatto, che é tutt’altra cosa.
É come quello che ci hanno promesso gli americani, estratto con distruzione dell'habitat, e che non passa attraverso i gasdotti ma viene trasportato – con costi salatissimi – a mezzo di apposite navi “gasiere”; una volta arrivato, deve essere trattato in appositi impianti di “rigassificazione” prima di essere reso utilizzabile. Ne abbiamo solo tre di questi impianti, sufficienti appena per una spruzzatina di gas. Ma niente paura: non sarà difficile trovare i fondi per costruirne tanti altri. Magari con una tassa ad hoc.
Speriamo che il gas liquefatto non ci arrivi mai – né quello americano né quello del Congo – perché, oltre ad inquinare maledettamente, ci costerebbe un occhio della testa. E il prezzo delle bollette passerebbe dai livelli da capogiro di oggi a livelli addirittura più alti, da fantascienza, letteralmente insostenibili sia per i privati che per le industrie.
Diciamocelo chiaramente: l’idea di passare dal gas naturale (quello, appunto, allo stato gassoso) al gas da laboratorio (quello allo stato liquido e da rigassificare successivamente) é una idea assolutamente balzana, da suicidio economico ed ambientale.
Una idea che fa il paio con quell’altra idea manicomiale, secondo la quale per arrivare alla pace bisogna allungare la guerra, e quindi occorre rifornire di armi offensive la parte perdente: in modo che il conflitto possa durare a lungo, possibilmente – come vorrebbero gli "americani" (leggi: yankee) – all’infinito.
Michele Rallo
Nelle Marche, complice la crisi energetica e le sanzioni contro la Russia, si torna a parlare di costruire un "rigassificatore" per convertire il GNL liquido in gassoso a Falconara Marittima. Una bomba ecologica pronta a scoppiare alla prima scintilla di guerra...
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