giovedì 20 luglio 2023

La memoria è domani....

 


Nuova narrazione fondata sulla parola: la memoria piramide dove tutto viene conservato tempo deposito aureo inesauribile oceano verde turchino paradiso d’infanzia tempo corrosivo saturnio, davvero in questa piazza non c'è più nessuno, una piazza in cui la memoria è domani piccola metafora della casa di tutti. 

Un vero putiferio di spiriti di vera avanguardia all’ombra di un sorriso misterioso a tutti i luoghi e a tutte le persone giovani e vecchie scrivo quello che mi viene in mente errabondo e annoiato l’orto alla fine del paese luoghi personaggi vita quotidiana e la grazia della madonna lo sgabello da piedi il teatro o le recite in luoghi marginali e bui taglio un pezzo qualcosa c’era che pasticciava i sensi maternità della parola nei bauli seminagione a spaglio riverbero culturale attenzione cura e preparazione resilienza resistenza serendipità viviamo una sola volta...

Voce exscentrica di quel che abbiamo non ci manca nulla ciofreca di caffè di cicoria. fammi uno scherzo trasformami in un bel ranocchio cosi poi passa un principessa mi da un bacio e divento un bel principe nel periodo migliore optimum balsamico vibrazioni altissime che partono dalla terra durante il solstizio alla massima espressione la rugiada notturna acqua distillata luce intensa cielo azzurro nuvole distratte rosetta basale grugno dolce romice rumex eremita dei campi amico dell’acetosella si puo fare di più il dolce della speranza con cielmin toteca cruda cotta e in misticanza chi ha letame non ha mai fame con differenza ci eclissiamo, facciamo finta di niente e ci ritiriamo nell’intimo calore della casa come il ripieno dei ravioli fino ad arrivare a dimensioni spropositate come infestanti nei campi di grano le asteracee sorta di ragnatela chiara a mo di scorreggiolo assaggiamo è aspro dolce amaro salato dolce amaro piccante aspro acido.
 
Il mistero del silenzio: esseri spaiati sbagliati perdura la bontà si profuma d’estate nella memoria fertile stuolo di saccenti che continuano a perpetuare gli stessi errori il postino due calzolai una casalinga per amore di libertà scegliamo la precarietà e sbarcare il lunario inventandoci la vita tutti i giorni vedo le querce la natura i campi la luna di notte è meglio essere che non essere, quando il mondo sta in bilico sull’universo di carta vetrata su cui scrivere la vita sui muri di cartongesso come dove quando perchè ogni pietra è fatica per destarci diventiamo vuoti come canna di bambù, svuotamento tutto in sol maggiore.
 
 Scarabocchio numerando le stelle mobili nelle forme della natura il filo nascosto delle cose uguale è la strada insieme è l’obiettivo convinti che la miglior organizzazione sia l’improvvisazione un verbo per ogni chakra: sono, voglio, posso, amo, comunico, vedo, so; ricordiamoci di sorridere; coltiviamo acqua limpida e cristallina infinitamente rinfrescante in via pane e pomodoro sono solo attimi di infinito silenzio sul sentiero dell’anima nella valle del pensare come una foglia in balia del vento quello che mi interessa del movimento è il movimento dopo che mi ha aperto la mente il nostro orizzonte ha iniziato a restringersi come in una frase non c’è alcun obbligo a concluderla non so in che momento ho perso il filo e finché il cielo gira la risposta è nelle stelle l’emigrante itinerante fuori essenza fugge per ritrovare quel seme che siamo noi piccolo popolo di formiche il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce nella casa dell’aria tra fisica e metafisica in questi tempi i mondi dell’uomo sono molteplici nel pensiero uno solo reale: la terra!
 
Ferdinando Renzetti



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