L’obiettivo principale dell’ISDE è quello di occuparsi della tutela dell’ambiente, sia a livello locale che globale, per prevenire e contrastare così le malattie e favorire, in un ambiente sano, condizioni di vita dignitosa e di salute per tutti.
E’ ormai evidente a tutti quanto inquinamento ambientale e l’emergenza climatica stiano portando il pianeta, la specie umana e tutte le altre specie viventi ad un punto di non ritorno. Si deve agire subito e su più fronti, come ci invita a fare la comunità scientifica internazionale, l’ONU nella persona del suo segretario generale António Guterres e anche la recente esortazione apostolica Laudate Deum di Papa Francesco.
Quindi dobbiamo intervenire bene e senza più colpevoli ritardi contrastando la perdita di biodiversità, l’alterazione degli habitat, e i cambiamenti climatici, attraverso processi produttivi industriali ed agricoli basati sull’economia circolare, con il ricorso a fonti energetiche veramente rinnovabili, un nuovo tipo di mobilità e più sani stili di vita individuali e collettivi. Preservare l’ambiente e contrastare nuove pandemie, passa anche nella incessante ricerca della pace attraverso le vie diplomatiche.
Tutte le guerre, come anche la guerra in Ucraina e il sanguinoso scontro in Medio - Oriente, hanno un pesantissimo impatto oltre che per la perdita di vite umane anche in termini di devastazione ambientale e di inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei suoli.
Ed è da tenere presente inoltre che il settore bellico mondiale contribuisce notevolmente ai cambiamenti climatici per l’utilizzo di combustibili fossili per le navi, gli aerei, i mezzi corazzati e lo spostamento di truppe e la produzione di bombe, razzi e munizioni.
Vogliamo richiamare qui la vostra attenzione in particolare sul trasporto aereo che per le sue emissioni nocive contribuisce in modo rilevante all’inquinamento ambientale e ai cambiamenti climatici e danneggia la salute delle persone.
Proprio per questa consapevolezza, più di quindici anni fa, abbiamo costituito un gruppo di studio specifico sul tema: "Il trasporto aereo come fattore di inquinamento ambientale e rischio per la salute", coordinato dalla dott.ssa Antonella Litta.
Il traffico aereo è infatti una rilevante fonte di emissioni di polveri (particolato-PM) e gas nocivi ad effetto serra e contribuisce fortemente non solo al cambiamento climatico e all'inquinamento atmosferico, ma anche all'inquinamento acustico ed elettromagnetico, come dimostrato da un sempre più vasto numero di articoli e ricerche scientifiche.
Negli ultimi decenni, il traffico aereo ha registrato una fase di crescita pressoché costante- fatta eccezione per i periodi di lockdown dovuti alla pandemia da Covid19- soprattutto per quanto riguarda il settore del trasporto merci e quello dei voli low cost, solitamente legato al turismo definito anche “mordi e fuggi” determinando così un incremento importante del suo impatto negativo sull’ambiente, soprattutto in termini di inquinamento atmosferico, acustico e importante contributo ai cambiamenti climatici.
Nel 2022, il sesto rapporto di valutazione dell’IPCC ha rilevato che sono necessarie riduzioni immediate, rapide e su larga scala delle emissioni di gas serra per limitare il riscaldamento a 1,5 °C e che il settore dell’aviazione è ancora ben lontano da provvedimenti utili ad ottenere questo contenimento.
Secondo il Report European Aviation Environmental 2022
(https://www.easa.europa.eu/
A livello globale, il traffico per l’intero anno 2023 è stato pari al 94,1% dei livelli pre-pandemia (2019). Il traffico totale di dicembre 2023 è aumentato del 25,3% rispetto a dicembre 2022 e ha raggiunto il 97,5% del livello di dicembre 2019.
Il sito Eurocontrol mostra 9 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 in più (+12%) rispetto al 2022 per soli i voli intraeuropei (https://www.eurocontrol.int/
Il 29 ottobre 2016 ISDE - Italia ha promosso a Firenze la I Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo. Il convegno ha voluto illustrare e proporre alla attenzione dell’opinione pubblica quanto dimostrato ormai da decenni di ricerca scientifica ovvero che il trasporto aereo contribuisce in modo rilevante ai cambiamenti climatici e che le strutture aeroportuali con le connesse attività sono fonti consistenti di inquinamento ambientale e rappresentano un rischio concreto per le popolazioni residenti in prossimità degli aeroporti e per gli stessi lavoratori di questo settore.
Purtroppo sia dal protocollo di Kyoto e finora anche dalle più recenti conferenze internazionali sul clima (Parigi COP 2015, Marrakech COP 2016 e Katowize COP 2018, Madrid COP 2019, Glasgow 2021, Sharm El Sheick 2022 e Dubai 2023), non è venuta alcuna disposizione e indicazione concreta e vincolante circa l’urgente necessità di ridurre il trasporto aereo e questo rende più difficile il raggiungimento dell'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura globale media entro i 2 ° C, rispetto ai livelli di temperatura globale del periodo preindustriale.
Da segnalare inoltre che i piani di miglioramento della qualità dell'aria predisposti nelle principali città in Europa, USA e Asia, non inseriscono ancora la riduzione e la razionalizzazione del traffico aereo tra le misure per contrastare l’inquinamento dell’aria e i cambiamenti climatici.
Per quanto sopra esposto, riteniamo che i Paesi che partecipano alla prossima conferenza sui cambiamenti climatici dovrebbero predisporre programmi nazionali e internazionali di riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo, al fine di contrastare concretamente i cambiamenti climatici e limitare il rischio sanitario per le comunità esposte. Per queste importanti ed obiettive ragioni inviamo in allegato alcuni contributi scientifici su questo argomento.
L'articolo "Trasporto aereo e clima", in particolare, fornisce un quadro dettagliato dei problemi ascrivibili al trasporto aereo in Italia. Inoltre segnaliamo la recente pubblicazione “Pulire l’aria. La vergogna di volare”, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 2020.
ISDE-Italia auspica vivamente che la prossima Conferenza sui cambiamenti climatici (UNFCCC COP 29) che si svolgerà a Dubai porti a decisioni concrete che vincolino tutti i Paesi partecipanti a ridurre le emissioni prodotte dal trasporto aereo che tanto impatto negativo hanno su clima, ambiente e salute.
Dr. Roberto Romizi - Presidente dell'Associazione Medici per l'Ambiente
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