Ad integrazione dell'articolo http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/04/una-domanda-sulla-rete-bioregionale.html
Madre Natura - Affresco di Carlo Monopoli
Si
pensi allo sterminio quotidiano perpetrato da treni, automobili e altri mezzi di
trasporto. Ma, del resto, anche solo lavorare nell’orto o camminare sono
attività non esenti dall’uccidere.
Non è tanto l’alimentazione vegana, dunque,
ad essere sbagliata (chi scrive è vegetariano al 100% da oltre 40 anni e, nella
pratica, vegano al 99%), ma quell’ideologia moralistica e sentimentalistica che
finge di non vedere la realtà: vita e morte sono le inseparabili facce della
stessa medaglia.
Ignorare la faccia oscura non significa che questa smette di
esistere. Anzi, una violenza negata diventa ancor più
violenta.
Cominciamo dunque con l’accettare la verità che tutti
uccidiamo per vivere. Poi, senza falsi moralismi, potremo renderci conto che la
riflessione sapienziale sull’Unità del vivente ci indurrà spontaneamente e per
libera scelta, senza troppi clamori, ad uccidere e ad impartire sofferenza il
meno possibile. E tale comprensione ci insegnerà la discriminazione tra il
necessario e il superfluo.
Le imposizioni, le crociate, le barriere ideologiche, ecc.
sono anch’esse violenza, poiché riducono la complessità dell’esistenza entro un
unico “schema” valutativo, il nostro. Lo si tenga presente. L’uomo è tale,
differenziandosi dagli animali, perché è libero di scegliere. Può aderire
all’empatia universale o può rifiutarla: egli è di fronte alla propria
coscienza. Se gli si toglie una simile libertà, l’uomo si riduce ad un misero
fantasma. Se anche si riuscisse a confinarlo forzatamente entro gli schemi che
definiscono il bravo cittadino, sarebbe soltanto un “bravo” burattino, un
rottame.
E’ inutile dunque scandalizzarsi per l’“egoismo” del
mangiatore di latticini che implicitamente condanna a morte qualche animale o
litigare violentemente con il conducente di un calesse trainato da un cavallo
per le vie di Roma.
Reagendo violentemente o pretendendo di limitare oltre il
segno la libertà altrui non facciamo che alimentare quella violenza superflua
che a parole diciamo di voler estirpare. Piuttosto impariamo a mettere in
pratica discriminazione, equanimità e rispetto per la diversità nella nostra
vita quotidiana e sicuramente lo stato di coscienza del mondo ne trarrà un
vantaggio.
Subramanyam
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