Cranno - L'orto di Teodoro Margarita
Pensieri dall'orto
Questi miei pensieri, queste riflessioni e questo plauso che, vedo, vanno riscuotendo, io spero, risveglino l'amore per l'osservazione. Ogni momento che viviamo, ogni singolo istante, è niente se non è in relazione, intimamente connesso con quanto ci circonda. Può essere una singola grossa pietra di un muretto a secco sul quale crescono decine di muschi e licheni diversi. Può essere una lotta tra formiche, mentre si aspetta un bus, attorno ad una minuscola mollica. Può essere un tramonto cangiante, colori che tramutano e nubi in dissolvimento, mentre, piano, il sole ci saluta. Può essere una singola stellina, figlia del cielo, in un cielo pieno di nuvole. Oppure, tornare indietro, mentre la neve comincia a diventare acqua e prendere un ombrello, notare i cerchi, sempre più larghi, per terra. E' la nostra vita. Abbiamo questi occhi e sono le nostre antenne, eppure, una buona vista è nulla se quanto essa ci mostra, non passa per il nostro cuore. Siamo noi, siamo noi che da dentro, guardiamo, osserviamo, apprezziamo o disprezziamo le cose che ci appaiono malvagie. Questi pensieri, di febbraio, per voi che mi seguite. Affinché oltre agli occhi, vi si spalanchino tutti gli altri sensi. Non sento neanche necessità di raccogliere tutto quanto scritto. Forse, un giorno, lo farò. Ora mi basti, confidarvi, alla buona, in una sera d'inverno, al tepore della stufa, questi miei, anche vostri? Pensieri.
Luna di fiori
Oggi, ho messo a dimora tre piantine di rose, una, canina. Ho seminato i papaveri e tanti altri fiori misti che avevo preso al Merian Garden a Basilea. Nella stufa ho i ciocchi d'alloro e di robinia che ho potato.
Su Terra Nuova, il sito, è comparso il mio resoconto "Storia di una carota, di un finocchio e di una bietola da coste", chi ha organizzato l'evento al quale era dedicato, si è detto felice. Null'altro. Me la sento dentro, questa forza, questa determinazione calda, è il momento giusto. Quando provi felicità nello scrivere, nel coltivare, nell'arrestare un poco il tuo fare e contemplare il sole, una nuvola, una primula gialla o viola che, come te, ne gode il tepore, io mi dico, allora, che giunge, sta per arrivare, lo sento, il momento per amare. Sta per ritornare, mi correggo, io, di amare, questa sola, breve vita, non ho mai smesso. Luna di fiori, è oggi, tempo di piantagione nel calendario biodinamico. Luna di fiori sarà il volto gentile che verrà a farmi visita. Occhi belli, "Luna di fiori", vieni! Le mie lucertoline, oggi, ti aspettavano, son guizzate via, non ti hanno ancora vista...
Il tempo.
E se vi dicessi che questo tempo, queste piogge continue ed insistenti, questo grigio brumoso alternato a rade ma lucenti occhiate di sole, anche ieri ho spaccato legna a maniche corte, questo nevischio serotino che si tramuta in pioviggine e viceversa, queste giornate che stanno estenuando, nè inverno, nè autunno e nemmeno primavera, una loro grande utilità, ce l'hanno? Io non lo so, non posso saperlo, ma per quanti hanno a cuore gli orti, tutta quest'acqua non è sprecata. L'assenza di un gelo persistente, intenso, mi ha permesso di mettere a dimora essenze preziose che di solito mi arrischio a moltiplicare soltanto all'inizio della primavera, oppure, più sovente, in autunno. Metto in vaso una quantità di talee che, passato l'inverno, in aprile sistemo nelle aiuole. Quest'anno ho messo in terra, tra dicembre e gennaio assenzio, elicriso, rosmarino, diverse varietà di origano, maggiorana, fragole, tante, menta glaciale... e, direttamente a dimora,senza passare per i vasi. Me la sentivo che quest'inverno non sarebbe stato gelido. Le giovani marze delle aromatiche necessitano d'umidità e d'ombra. Stanno avendo l'una e l'altra. Il terrazzamento a sud ovest che ho appena realizzato, coperto, essendo più in basso, dal vento delle Grigne, proprio per il suo consistere, praticamente, in una parete quasi a strapiombo, è magnifico per assicurare calore alle pianticelle. Ogni qualvolta il tempo me lo consente, vado a controllare. Meglio di così non potrebbe andare.Tutto sta radicando. Ho seminato anche i piselli. Sento che quelle balze scoscese lì, mi daranno soddisfazione. L'ho indovinata, insomma. Ed allora, non mi lamento troppo per questi mesi uggiosi. Certo, la neve è un portento in quanto a trasformatrice e miglioratrice della qualità dei terreni. Vien giù l'acqua. Le erbe bevono e sono felici, mettono nel tepore che permane al livello del suolo, radici. Io, gioisco con loro.
La canzone che associo al mio stato d'animo è "Il gigante e la bambina" quando dice "Il gigante è un giardiniere , la bambina è come un fiore... ed allora io sfioro le mie creaturine verdi e ,se necessario, rincalzo un pochettino, le tenere radici.
Agli amici delle erbe, il mio affetto di febbraio.
Teodoro Margarita
Mi hai fatto venir voglia di ritirami in campagna, magari nella mia Toscana, ma, comunque, con la speranza di trovarvi dei vicini come te.
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