Paolo e Caterina nella casa di Treia
Questa casa di Treia mi ha spesso riservato gioie altre volte dolori o creato difficoltà ed è una grande benedizione per me poter contare sull'ottimismo e sulla fiducia nella vita di Paolo, che ogni volta riesce a trascinarmi nella sua positività.... mi rende serena. Anche oggi, al nostro arrivo, si sono presentati tanti piccoli contrattempi che però disturbano quando già ti sei fatto 3 ore e mezza di guida e sono già le 13 passate per cui il tuo stomaco incomincia a reclamare.
Già siamo arrivati sapendo che la caldaia non andava, aspettiamo per domattina gli idraulici per sostituirla e per fortuna non c'è un freddo glaciale, anche se io, in questo momento (sono quasi le 17) sono in cucina davanti al camino acceso col giaccone più pesante che ho, addosso.
Siamo arrivati che pioveva alquanto per cui abbiamo si trovato il posto per parcheggiare vicino casa, ma abbiamo fatto il trasbordo delle borse nostre e delle numerose cassette di viveri sotto l'acqua.
Entrati nella grande cucina, Paolo ha subito attaccato la luce, ma non c'era traccia sul tavolo dove erano state lasciate, delle chiavi per aprire gli sportelli del gas e dell'acqua.... cerca che ti ricerca, e dato che in nostra assenza erano venute diverse persone a verificare lo stato della caldaia, abbiamo pensato-sperato che le chiavi fossero dal nostro vicino. Una breve visita e abbiamo potuto aprire acqua e gas...
Ma il gas era chiuso o aperto? Vado per accendere i fornelli per scaldare il minestrone portato da Spilamberto e dopo un piccolissimo soffio, più niente. A Paolo che non si perde mai d'animo (qualcuno potrebbe dire: che ha un minimo di cognizione di causa per pensare) è venuto in mente che forse era già aperto e lui l'aveva chiuso. Stessa cosa è successa con l'acqua.
Altra faccenda: Viola mi aveva "comunicato" con i suoi modi cordiali, la sparizione dalla sua libreria del terzo volume del Signore degli Anelli. A me pareva di ricordare che Paolo, dietro mio suggerimento, tempo fa, aveva dato un'occhiata ai libri di Viola per cercare qualcosa con cui passarsi il tempo in questi lunghi (aimè! lunghissimi) mesi di permanenza a Treia in solitudine.
Ci sembrava di averlo riportato da tempo a Spilamberto, ma pur cercandolo ovunque, in tutte le librerie sparse per la casa, neanche l'ombra. "Sarà rimasto a Treia", abbiamo pensato. Quindi una volta a Treia mi sono messa subito alla ricerca, ma anche qui, nessuna traccia di quel libro.... stavo già pensando di doverglielo ricomprare quando ho dato un'occhiata alla cassetta appena portata da Spilamberto ed era lì, in mezzo a tanti altri libri di tutti i generi, Paolo l'aveva preso senza ricordarsene....
Mi affaccio alla finestra per vedere com'è la situazione nell'orto e vedo tutto pulito: evidentemente il sig. Luigi è venuto dietro le mie preghiere a ripulire l'orto dalle frasche prodotte dalla potatura che lui stesso aveva fatto in precedenza.... osservo attentamente per vedere se ci sono Ciccì e Coccò, che sono rimaste qui per due mesi in affidamento al solito vicino "santo" e ne vedo solo una.... che ne sarà di Coccò? Possibile che sia morta e il vicino non mi abbia detto nulla?
Nel frattempo il minestrone si era scaldato e non si poteva di certo lasciar raffreddare, così,col cuore un po' in ambasce, ho trangugiato il "pappone" caldo e come secondo un bel caco maturo e mezza mela. Scendo al piano di sotto, la lampadina del vano scale, appena accesa si fulmina, prendo un po' di granaglie e vado giù per la scala: ci sono tutte e due ed hanno fatto pure due uova!
Si sono tutte bagnate, poverine, ma il posto per stare al riparo anche se piccolo, ce l'avrebbero, contente loro!
Beh tutto è bene quel che finisce bene, stasera andremo a mangiare una bella pizza CALDA, alle Antiche Mura, dalla migliore pizzaiola delle Marche, domani ci arrangeremo alla meno peggio (avendo i lavori in casa forse mancheranno il gas e l'acqua) e dopodomani se tutto va bene, a Macerata al Ristorante Natura.... Tutta vita, eh?
Macerata - Ristorante Natura
Caterina Regazzi
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