Scriveva Mario Zoli: “ L’Esordio dello Zodiaco è maschile e furibondo, ma la conclusione è femminile, morbida e pacifica.... Ed è, naturalmente, la conclusione che decide”
Il concludersi di un ciclo è intimamente descritto più sopra quasi a sottendere che tra un punto di partenza e un punto di arrivo c’è tutto uno spazio – la vita – che percorre degli stadi di sviluppo.
Se tutto funziona è molto improbabile che la 12^ tappa – Pesci - comporti uno stadio peggiore di tutti gli altri. E’ una logica deduzione che va, a mio avviso, elaborata se vogliamo fare un’Astrologia del ‘profondo’ e recuperarne la dignità iniziatica.
Sono del parere che il segno Pesci è, nel momento attuale, quello, in assoluto, più ‘alieno’ di tutti gli altri: chi mai può conoscerne appieno le potenzialità, le motivazioni, ecc. ecc., visto nell’ottica evolutiva degli esseri umani? Chi mai può essere arrivato a questo massimo stadio se non pochissimi maestri spirituali dell’Umanità? In verità, salendo sempre più verso i segni ‘sopra l’orizzonte’ zodiacale e meno si conosce la loro più intima natura.
Questo perché, a detta degli esperti, l’Umanità, nel suo insieme, è ancora ad un livello evolutivo paragonabile alla sintesi del sesto segno (Vergine)...forse qualcosa si muove nel settimo (Bilancia). Ecco che diventa molto facile ‘deragliare’ dall’altra parte (asse Vergine/Pesci) tutto ciò che non si ‘inquadra’ , che non si spiega e che non ‘funziona’ come vuole il ‘collettivo’ (Vergine) in cui la logica, la regola, il limite e l’uniformità è predominante.
Pesci rappresenta la ‘diversità’ in assoluto visto che il processo di individuazione avvenuto in Acquario, ha reso possibile il ‘ritorno a se stessi’ simbolicamente rappresentato dal...Pesce (risoluzione della dualità – livello più alto del segno). Su di un piano simbolico questo segno sembra essere privilegiato dato che non ebbe a subire alcun che durante il diluvio universale.
E’ anche il punto più critico dello Zodiaco visto che gli estremi del ciclo annuale si ‘toccano’ : l’ultimo segno mobile porta in sé la sintesi di tutta una vita che da lì a poco andrà a fondersi nel tutto indistinto,ma ben ‘distinto’ se la consapevolezza ha fatto il suo corso; ecco la ‘flessibilità’ insita in questo segno che, a differenza degli altri mobili, trovasi con un ‘piede’ alla fine di un ciclo e con un ‘piede’ nell’altro che sta per cominciare....differente comunque dal solo cambio di stagione.
Forse è proprio per questo che la ‘percezione’ è molto accentuata sin dall’infanzia. Anche per Pesci i livelli evolutivi sembrano succedersi all’incontrario: provengono dal sonno dell’inconscio, dal sogno... e il loro spirito procede con lentezza verso il radicamento totale dell’incarnazione. Per tanto tempo, per non essere sopraffatti, vivono in ‘immersione’ in un mondo tutto loro, in una realtà nostalgica che li tiene con un filo legati al ricordo dell’Amore a quell’Amore totalizzante e unificante dal quale sin son dovuti separare.
Dipendenza, vittimismo, passività... è solo un passaggio se Pesci riesce a comprendere che il vuoto interiore, la ‘mancanza’... non è qualcosa che ha a che fare con qualcosa di tangibile, ma è ‘pratica’ di vita,è il senso stesso della vita che vede i nessi e la luce anche nel buio più buio della notte.
Nazzarena Marchegiani
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