Ancora due anni. E in due anni, a questo
ritmo, l’Italia avrà perso almeno altri 480 chilometri quadrati di territorio.
E’ questo lo scenario che si prospetta al nostro Paese nella cornice d’azione
europea. Lo ha detto chiaramente Pia Bucella della direzione generale Ambiente
della Commissione europea: “Dopo
sette anni di discussione, la Commissione ha deciso di ritirare la propria
proposta di direttiva per l’opposizione di alcuni Stati membri. Tra due anni –
ha detto, in occasione della conferenza sul consumo di suolo che si è tenuta al
Salone del Gusto Terra Madre di Torino – presenteremo un’altra proposta con un
diverso approccio che punta a raccogliere il sostegno necessario alla sua
approvazione”.
Nessuna direttiva, dunque, che possa
“aiutare” l’Italia a “prendere la direzione giusta”, ha commentato Luca
Martinelli di Altreconomia, che ha coordinato l’incontro. E
l’Italia “deve muoversi da sé, ora, subito, non c’è più tempo”. L’appello è stato rinnovato da Francesca
Rocchi, vice presidente Slow food Italia.
“Ho paura – ha detto – che non si faccia in tempo”.
Ventiduemila chilometri quadrati di
superficie italiana è già costruita, occupata da edifici, strade,
infrastrutture, cave. Ciò significa che non è disponibile, non è utilizzabile
ed è compromessa per sempre.
Solo
tra il 2009 e il 2012 abbiamo perso 720 km quadrati di suolo, come se
prendessimo le città di Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo e le
mettessimo una di fianco all’altra. Il consumo di territorio cresce di giorno
in giorno di 8 mq al secondo.
I dati sono stati illustrati da Michele Munafò
dell’ISPRA
(Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). “Ci stiamo
letteralmente mangiando la terra”, ha commentato Munafò. E anche negli altri
Stati europei la situazione non è così diversa: in 10 anni in Europa abbiamo
perso una superficie vasta quanto quella dell’Isola di Cipro.
E
in un contesto già drammatico, Martinelli ha ricordato l’approvazione del
decreto legge Sblocca-Italia: “Un provvedimento surreale”, lo ha definito Carlo
Petrini nell’Istant book pubblicato da Altreconomia e scaricabile on line (www.altreconomia.it/rottamaitalia).
Un provvedimento che acuirà le
problematiche del territorio legate al controllo e all’investimento in attività
edilizie e di costruzione di infrastrutture, laddove il 47% della superficie impermeabilizzata in Italia è occupata
da infrastrutture lineari, ossia strade, autostrade e ferrovie, sempre secondo
i dati ISPRA. Insomma si continuerà a costruire male, con una
pianificazione del territorio che ignora il rischio idrogeologico, causa
un’alterazione del paesaggio e riduce il terreno coltivabile, dunque le fonti
di sostentamento della popolazione.
“Riducendo
le aree fertili – ha spiegato Bucella – si prediligerà la monocoltura,
intensiva, con uso di concimi chimici e diserbanti. Le conseguenze in termini
di perdita di biodiversità, inquinamento delle falde acquifere e rischi per la
salute sono evidenti”.
È accaduto a Tronzano Vercellese, dove le
cave hanno prima devastato il territorio, poi, trasformate in discariche, hanno
avvelenato le falde rischiando
di compromettere la salute degli abitanti dell’area. Il sindaco Andrea Chemello
è un esempio di amministrazione virtuosa che si batte per la salvaguardia del
territorio.
“La terra è un elemento
vitale che, insieme ad aria, acqua ed energia, ci fornisce da mangiare. Un bene
comune, di tutti, e quindi di nessuno”, ha concluso Bucella.
“Un bene comune” la cui difesa è il primo
obiettivo del Forum Salviamo il paesaggio. Stefano Salvi del coordinamento nazionale, dopo aver spiegato come si
sviluppa l’azione del Forum , ha indicato i target di breve termine: “Una nuova conferenza nazionale sul consumo di
suolo a Milano, a maggio, prima di Expo 2015, insieme a ISPRA e al mondo
della ricerca per dimostrare in maniera scientifica che l’arresto del consumo
di suolo è una necessità e non un’utopia; la definizione di una proposta di legge d’iniziativa popolare su
cui promuovere una vastissima mobilitazione sui territori insieme alle oltre
mille realtà che dal basso aderiscono al Forum”.
Forum
Salviamo il Paesaggio
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