domenica 4 settembre 2011

Treia, la bella rumorosa...



Ormai da un anno vivo nelle Marche, a Treia, un paese che si definisce "città", forse per via dell'aria "civile" che lo permea.. Ma anche qui, purtroppo, è arrivata la moda del rumore sotto forma di allietamento sonoro.

Mi riferisco ovviamente alle musicacce sparate a palla in vie e piazze con la scusa di fare attraction per i viandanti.. Anche l'altra sera, sabato, mentre passeggiavo nei pressi del Centro Storico sono stato irrorarato da rumori cacofonici e molesti.. e non solo davanti ai locali pubblici e nelle pubbliche vie.... il frastuono giunge anche a centinaia di metri dalla fonte..

Trasferendomi a Treia pensavo di essermi liberato dall'inquinamento musicale ma vedo che tutto il mondo è paese, e come l'aria è inquinata ovunque, come l'acqua è puzzolente ovunque, come il cibo è irrorato ovunque di veleni, così ovunque imperversa la stessa "musica".

Per fortuna non è proprio come a Calcata e soprattutto non è come a Roma...

Sono trascorsi diversi anni che non metto piede a Roma e sapete perché? Certo la pigrizia gioca un peso importante sulla bilancia dei miei spostamenti urbani ed extraurbani ma a dire il vero la “ragione” (in senso giustificativo s’intende) è che non sopporto più i fumi, la puzza, il degrado e soprattutto il rumore costante e continuo che rimbomba in ogni angolo della città… Che posso farci, è talmente repellente e fastidioso quel continuo wroom wroom di sottofondo, con lancinanti strombazzamenti e perenni musiche urlate, che ogni desiderio di frequentare la metropoli è scomparso. Anzi, se fossi papa (e magari se entravo nella carriera ecclesiastica avrei anche potuto diventarlo perché in “religione” sono ben dotato) mi sarei trasferito ad Avignone!

Paolo D'Arpini

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