giovedì 11 luglio 2013

Elettrodotto Fano-Teramo... la Regione Marche infine dice: NO!



Si chiude con un no della giunta regionale il procedimento per la realizzazione dell’elettrodotto Fano-Teramo.

Non sarà possibile concludere l’accordo di programma con il gruppo Terna s.p.a per la realizzazione delle infrastrutture per la nuova linea elettrica Fano-Teramo da 380 KV. 

La motivazione del diniego è stata oggi oggetto di una comunicazione del presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca che, sulla base del dissenso manifestato dagli enti locali interessati dall’ubicazione degli impianti nei loro territori, ha informato i colleghi di giunta della necessità di chiudere il procedimento avviato sei anni fa. Ora gli enti locali dovranno essere convocati per esprimere ufficialmente il loro dissenso per poi formalizzare gli atti di competenza della Regione. 

Il presidente Spacca ha ritenuto non più procrastinabile la conclusione del complesso iter procedurale iniziato nel 2005, anno in cui è stato sottoscritto tra la Regione Marche , UPI, ANCI, UNCEM e il Gestore nazionale ( a cui poi è subentrato Terna s.p.a ) un protocollo di intesa nel quale è stata prevista la collaborazione della Regione per l’individuazione di porzioni di territorio dove ubicare gli impianti. 

L’attività implicava una concertazione delle scelte con gli enti locali per la localizzazione e costruzione delle strutture, da tradurre in accordi di programma. La Regione ha dato seguito agli impegni, adottando la deliberazione della giunta regionale n.689 del 2007, contenente la declinazione della metodologia e dei criteri per la perimetrazione dei siti. 

Tali determinazioni sono state quindi oggetto di tavoli di coordinamento provinciale con gli enti locali per cercare soluzioni condivise con la comunità. Purtroppo dopo sei anni la concertazione non ha avuto esito positivo, anzi gli enti locali si sono dichiarati contrari. A questo punto la Regione non può che prendere atto dell’impossibilità sopravvenuta di procedere ad accordi che tenevano conto di uno scenario nazionale di deficit energetico e di consumi, pur con un impatto ambientale e paesaggistico rilevante. .


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