mercoledì 9 aprile 2014

Treia - "Il papa si munisce di falco per difendere le colombe".... notizia letta sul Resto del Carlino



Treia. Il mercoledì il rito della colazione si svolge in modo diverso. Prima di tutto non vado al solito baretto del Grottino, in piazza, ma all'altro, da Corradino,  che si trova vicino alla porta Cassero. Qui la mattina di solito c'è un po' di calca e difficilmente riesco ad agguantare un giornale da leggere mentre sorbetto il mio cappuccino bollente... ma stavolta ho trovato il Resto del Carlino già pronto su un tavolino appartato. Così ho potuto leggiucchiare i pettegolezzi sulla candidata marchigiana  sexy del M5S alle europee, nonché altre notiziole su droghe, rapine, furti ed affini, ma una notizia in particolare ha attirato la mia attenzione: "Il papa si munisce di falco per difendere le colombe"....


Si vis pacem para bellum dicevano gli antichi romani ed il papariello ha imparato bene la lezione. Per evitare che le sue bianche colombe della pace vengano predate da corvi e gabbiani ha preso contromisure "germaniche". Si è munito di un falco addestrato appositamente per aggredire gli aggressori. Anzi non solo li aggredisce in caso di aggressione ma li aggredisce anche in assenza di aggressione.. para bellum .. appunto. 

Il falco si chiama Silvya, è una falca, e con i suoi larghi voli sul cupolone di San Pietro veglierà su tutte le colombe vaticane, quelle allevate in gabbia e liberate appositamente per la sceneggiata d'inizio d'anno. Certo l'astuto sacerdote massimo avrebbe potuto munirsi di un bel drone, pulito, privo di scrupoli, efficiente, senza spese di vitto ed alloggio, invece ha preferito la guerra “biologica”, l'animale adatto a combattere l'altro animale. Ma l'aver scelto un mezzo biologico potrà sanare la finzione pacifista vaticana? 

Combattere le lumache con i ricci va bene se si lasciano in pace le lumache ed i ricci a vivere la loro vita come a loro aggrada (secondo natura) ma se si allevano lumache da una parte e dall'altra ricci, affinché possano combattersi vicendevolmente, non sarà come l'addestramento di gladiatori istruiti al reciproco combattimento? 

La pace altrui è guerra, la nostra guerra è pace! Papariello, che prende il nome da Francesco, ben lo sa... Il lupo cattivo è un classico esempio. Ammansito, sì, non più anarchico nell'aggressione indiscriminata, ma nutrito volontariamente con tranci di animali macellati. Bel modo di mantenere la pace.... Il problema è che l'uomo si sente un po' "un dio" e che ha creduto di poter governare il mondo, di essere invincibile, non pensando che ad ogni azione seguono conseguenze che non sono solo quelle che noi ci attendiamo (benefiche), ma ci possono essere spesso "effetti collaterali".... In questo sistema di vita, scusate, ma la difesa delle colombe papaline non sarebbe un'ulteriore alterazione?

Paolo D'Arpini






Vedere gli antefatti  e l'articolo precedentemente scritto su questo “spinoso” tema:




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