giovedì 21 maggio 2015

Ancona, 26 maggio 2015 - "L'Italia dell'Expo e dei pesticidi.."



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INVITO A PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALLA CONFERENZA CHE SI TERRA’ ALL’AULA MAGNA DELL’UNIVERSITà POLITECNICA DELLE MARCHE AD ANCONA MARTEDì 26 MAGGIO 2015!

La diversità ambientale costituisce un valore assoluto (al pari del patrimonio storico, architettonico e dei beni culturali).
Ogni attività economica (agricoltura, industria, turismo, …) va valutata prioritariamente sulla base degli effetti ambientali (soprattuto quando questi sono irreversibili, come la perdita di biodiversità o l’artificializzazione del paesaggio).
Quando questa attenzione non è stata messa in atto, per disattenzione o per ragioni di mera speculazione economica, gli effetti sono stati sempre negativi e spesso devastanti … (vedi ad esempio il caso, particolarmente pesante per le Marche, degli impianti fotovoltaici a terra e del biogas).

Parlare di cibo e di alimentazione, in un paese che potrebbe vivere di agricoltura e di turismo, è la discussione che più ci deve appassionare.
Tanto più quando ci accorgiamo che la qualità della nostra alimentazione mette pesantemente a rischio la salute delle giovani generazioni, oltre che la nostra, dobbiamo chiederci se questo modo di produrre cibo è nostro interesse e se possiamo permetterci di continuare a finanziare l’AGRICOLTURA INDUSTRIALE.

L’EXPO, comunque venga considerato, ha il merito di mettere in evidenza le più grandi contraddizioni della nostra epoca sul tema globale della nutrizione. Per quanto riguarda i PESTICIDI, invece, occorre fare attenzione al fatto che è ormai evidente che i risultati della ricerca siano stati pesantemente condizionati dalle grandi GRANDI AZIENDE AGROCHIMICHE (vedi il caso del GLIFOSATE, classificato innocuo e facilmente degradabile, ed ora certificato come probabile cancerogeno dallo IARC e misurato dall'ISPRA come primo inquinante nelle acque superficiali), che a loro volta hanno determinato lo sviluppo di una agricoltura, drogata dalla chimica di sintesi, che ormai sappiamo con certezza NON essere SOSTENIBILE né dal punto di vista AMBIENTALE, né dal punto di vista della SALUTE, né dal punto di vista ECONOMICO, né tantomeno dal punto di vista ETICO e SOCIALE.

Fabio Taffetani




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