Il nuovo rapporto dell’ISPRA ci dice che per quanto riguarda la temperatura, i modelli concordano nel prevederne un aumento piuttosto costante nel tempo, attribuibile in modo più o meno equivalente sia all’aumento delle temperature massime diurne che delle temperature minime notturne. L’aumento più marcato della temperatura media si prevede nella stagione estiva, mentre quello meno marcato in primavera. Tutti i modelli concordano nel prevedere una riduzione consistente dei giorni con gelo, un aumento consistente di notti tropicali e un aumento marcato di giorni estivi e onde di calore, ma con differenze talvolta significative sull’entità delle variazioni. I modelli indicano inoltre una forte riduzione delle notti e dei giorni freddi.
Le proiezioni delle precipitazioni sono molto più incerte di quelle della temperatura e i due scenari non si possono distinguere con altrettanta chiarezza. Nell’insieme, emerge solo l’indicazione che le precipitazioni più probabilmente diminuirebbero meno nelle regioni nord-orientali. I valori medi nazionali risultano prevalentemente in modesta diminuzione in primavera, estate e autunno, e in modesto aumento in inverno. Le proiezioni indicano una futura, progressiva concentrazione delle precipitazioni in eventi più intensi e meno frequenti; queste variazioni risultano comunque molto incerte e mediamente deboli o moderate. Infine si indica un probabile aumento della durata dei periodi di siccità su quasi tutto il territorio nazionale.
Le informazioni sul clima futuro prodotte dai quattro modelli, insieme a quelle fornite dall’analisi delle osservazioni e dalla stima delle tendenze in corso, sono importanti per la stima degli impatti e delle vulnerabilità ai cambiamenti climatici e per la definizione delle strategie e l’implementazione dei piani di adattamento.
(Fonte: ARPAT)
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