lunedì 7 settembre 2015

Bologna si adatta ai cambiamenti climatici e diventa "città resiliente"




Il Progetto LIFE+ BLUE AP (Bologna Local Urban Environment Adaptation Plan for a Resilient City), avviato nel 2012 e in via di conclusione, è nato con l’obiettivo di dotare la città di Bologna di un piano di adattamento al cambiamento climatico, comprensivo anche di alcune misure concrete da attuare a livello locale, per rendere la città meno vulnerabile e in grado di agire in caso di alluvioni, siccità e altre conseguenze del mutamento del clima. Il progetto, promosso dal Comune di Bologna con Kyoto Club, Ambiente Italia e Arpa Emilia-Romagna, è partito dall’analisi delle vulnerabilità del territorio (siccità, carenza idrica, ondate di calore nell’area urbana, alluvioni e rischio idrogeologico), per poi individuare, per ciascuna di esse, delle azioni pilota da attuare sul territorio con la partecipazione di imprese e attori locali.

Il piano di adattamento ai cambiamenti climatici elaborato è stato pubblicamente presentato lo scorso mese di giugno e adesso è sottoposto ad un iter di approvazione per poi diventare strumento governativo di Bologna entro il 2015.

Le vulnerabilità individuate per il territorio bolognese sono tre: siccità e carenza idrica, ondate di calore in area urbana ed eventi estremi di pioggia e rischio idrogeologico.

Relativamente alla prima vulnerabilità, le strategie del Comune riguardano la riduzione dei prelievi di risorse idriche naturali, l’eliminazione delle acque parassite e della commistione tra acque bianche e nere, la regolazione delle portate del fiume Reno e la tutela della produzione agricola locale.

Sul secondo fronte l’impegno è per la tutela e valorizzazione delle aree verdi estensive alberate, l’incremento delle superfici verdi e delle alberature all’interno del territorio strutturato, il miglioramento dell’isolamento e il greening degli edifici pubblici e privati, la diminuzione della vulnerabilità della popolazione esposta a rischi sanitari collegati con l’aumento delle temperature.

Le strategie relative alla terza vulnerabilità riguardano il miglioramento della risposta idrologica della città, la maggiore “resistenza” del territorio alle precipitazioni intense, la riduzione del carico inquinante sulle acque veicolato dalle piogge, l’aumento della resilienza della popolazione e dei beni a rischio.

Tra le azioni pilota indicate troviamo: la riduzione dei consumi idrici a Fico (la cittadella del cibo che sorgerà a Bologna nel 2016), il risanamento di due corpi idrici sotterranei della città (Torrente Aposa e Canaletta Fiaccacolli), la sistemazione del Parco Lungo Navile, la realizzazione del nuovo polo di ricerca CNR–Università e la riqualificazione urbana dell'area dell'ex mercato ortofrutticolo, un nuovo regolamento del verde, la realizzazione di parcheggi permeabili e la gestione sostenibile delle piogge nel complesso commerciale “Via Larga - Via dell’Industria”, nuove linee guida per il drenaggio urbano sostenibile.


(Fonte: Arpat)

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