lunedì 6 agosto 2018

“Overtourism”, ovvero: se il troppo stroppia... - Il turismo sostenibile è possibile?


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Il turismo determina anche un impatto sull'ambiente che può essere in parte minimizzato da buone pratiche sostenibili realizzate anche da ciascuno di noi. 

In alcune città d'Italia giunge  un flusso enorme di turisti, che porta ricchezza e prestigio ma crea un “sovraccarico urbano” tanto che si comincia a parlare anche per Firenze, oltre che per Venezia, di “overtourism”, ovvero "il fenomeno secondo cui una destinazione popolare o una particolare vista viene invasa dai turisti in modo insostenibile".

"Overtourism" è l’opposto di turismo sostenibile, ovvero del turismo che riesce a creare luoghi migliori da vivere e da visitare. L’Overtourism è solo un esempio di ciò che accade quando sempre più persone cercano di consumare una risorsa comune, come città, ma anche spiagge e aree naturali, determinando anche una forte pressione sull’ambiente, esasperando la produzione di rifiuti urbani, aumentando il traffico, le emissioni acustiche e atmosferiche, gli sprechi di acqua ed energia, comportando un sovraccarico di reflui urbani da depurare ed un depauperamento delle risorse naturali.

L’Organizzazione Mondiale del Turismo nel definire i principi fondamentali del turismo sostenibile ha individuato tre filoni:
  • azioni eco-sostenibili, come minimizzare l’uso della plastica e sfruttare energie rinnovabili
  • azioni volte a proteggere il patrimonio culturale e naturale
  • azioni a supporto delle comunità locali attraverso l’acquisto di prodotti locali, assunzioni di autoctoni e l’impegno in opere di beneficenza a favore delle persone del luogo più svantaggiate.
Il turismo sostenibile è anche un vettore per raggiungere alcuni degli obiettivi di Agenda 2030 voluti dalle Nazioni Unite, come illustrato dall'Organizzazione Mondiale del Turismo in due volumi di recente  pubblicazione: Tourism for Development - Volume I: Key Areas for Action e Tourism for Development - Volume II: Good Practices
Molte amministrazioni locali, Regioni e Comuni, stanno prendendo coscienza dell'importanza di questo tema e stanno lavorando per realizzare buone pratiche nel settore turistico; alcune di queste esperienze sono raccolte nella banca dati GELSO di ISPRA.

In ogni caso, come suggerisce l'Organizzazione Mondiale del Turismo, importanza rilevante assumono anche le azioni eco-sostenibili che ognuno di noi, durante il viaggio, dovrebbe cercare di seguire. 

Aitr propone un vademecum del turista responsabile, un insieme di buone pratiche che tengono anche conto del rispetto dell'ambiente, suggerendo di:
  • acquistare prodotti a Km zero
  • consumare cibi locali
  • chiedere la doggy-bag per evitare lo spreco di cibo e la sovraproduzione di rifiuti alimentari
  • rispettare il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti del luogo, se possibile riusa e ricicla
  • evitare sprechi di energia e acqua, quindi non lasciare il climatizzazione inutilmente in funzione, le lampadine accese, i rubinetti aperti
  • muoversi preferibilmente a piedi o in bicicletta, o in alternativa utilizzare i mezzi pubblici.
Alle buone pratiche suggerite da Aitr, si possono aggiungere altri eco-consigli:
  • riduci quanto più possibile il consumo di acqua, chiudi il rubinetto del lavandino quando ti lavi i denti, quando ti insaponi o metti lo shampoo sotto la doccia
  • non cambiare troppo spesso gli asciugamani, evitando così l'enorme consumo di acqua, energia e detersivi
  • non stampare, se possibile, i biglietti aerei o di musei, mostre ecc ... in sostanza non sprecare carta
  • scegliere, se possibile, un hotel o un alloggio non lontano dalla città o dal luogo che si intende visitare, in modo da limitare gli spostamenti e, di conseguenza, le emissioni di CO2 in atmosfera
  • preferire, quando possibile, strutture ricettive eco-friendly, spiagge “bandiera blu” o comuni “bandiera arancione”
  • rispetta le specie in via d’estinzione.
Ricorda sempre che ogni tua piccola azione fa la differenza.

Stralcio di un testo di Stefania Calleri  


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Fonte: Arpat

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