lunedì 8 febbraio 2021

Bioregionalismo ed ecologia profonda - Identità di vedute

 


Esistono in Italia numerosi soggetti che divulgano i principi dell’Ecologia Profonda e li applicano nella società e negli stili di vita personali. Lo scopo della Rete è di rendere sinergiche le diverse attività e costituire un punto di incontro non solo filosofico ma anche umano. Alla Rete ha aderito la maggior parte delle Associazioni  e delle Persone singole, che si riconoscono in questi principi.

L’Ecologia Profonda (o Ecosofia) è un movimento filosofico e di pensiero, una visione del mondo che richiede un profondo rispetto per tutti gli esseri senzienti (e quindi anche gli ecosistemi) e per tutte le relazioni che li collegano fra loro e al mondo cosiddetto “inanimato”. Non assegna alla nostra specie un valore distaccato e particolare, ma la considera completamente parte della Natura. Vede la Terra come l’Organismo cui apparteniamo. Il fondatore del movimento in Occidente è stato il filosofo norvegese Arne Naess, che usò il termine per la prima volta in un articolo del 1972 (The shallow and the deep).

Sono caratteristiche dell’Ecologia Profonda:
– Il riconoscimento della sacralità della Terra e della Vita e della ricerca di una esistenza degna per ogni essere senziente. Il primo valore è il benessere dell’Ecosistema, da cui consegue anche quello dei componenti, e quindi il nostro;
– Una visione sistemica del mondo, la necessità di non spezzettare l’universale e di evitare di cadere nei dualismi tipo mente-materia, Dio – il mondo, uomo -natura e simili; l’idea che l’intero è più della somma delle sue parti;
– La visione dell’ecologia come il sentimento profondo che ci dice che tutto è collegato, che non possiamo danneggiare una parte senza danneggiare il tutto, che facciamo parte di un unico Organismo (l’Ecosistema, o la Terra) insieme a tutti gli altri esseri viventi.
– Il ritenere che per salvare il pianeta (e la sua vita) sempre più assalito, rapinato, avvelenato a causa dei comportamenti dell’ homo sapiens, che si ritiene arbitro e padrone assoluto del mondo, occorre un cambiamento di rotta. Occorre un nuovo paradigma culturale, fondato sui principi del limite e della sobrietà. L’impatto dell’uomo sul pianeta deve ridursi, attraverso la diminuzione della popolazione e dei suoi consumi. Deve diminuire lo stress che comporta l’attuale modello di vita. Deve diminuire lo spreco di risorse;
– L’importanza attribuita alla crescita delle coscienze, al recupero della spiritualità, al ritorno al legame profondo, offuscato dal materialismo consumista e dall’urbanizzazione, che ci unisce a tutti gli esseri viventi e che si percepisce nel contatto diretto con la natura selvaggia e incontaminata.

La Rete Italiana per l’Ecologia Profonda è quindi una aggregazione di persone che convengono che la vita sulla terra è un unicum e l’uomo è una specie come tutte le altre. Convengono anche che per salvare il pianeta (e la sua vita) occorre un cambiamento di rotta. Tale cambiamento può essere indotto dalla crescita delle coscienze, da una visione che mette il benessere degli ecosistemi al centro di tutto e da un sostanziale cambiamento del modello economico e sociale imperante.

Rete per l'ecologia profonda *


* La Rete Italiana per l’Ecologia Profonda nacque nel gennaio 2011,  tra i gruppi fondatori era presente anche la Rete Bioregionale Italiana.   Il legame tra Ecologia profonda e Bioregionalismo  è infatti molto forte. A questo proposito vedasi:  https://www.terranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/Bioregionalismo-ecologia-profonda-e-spiritualita-laica-in-sintesi

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