mercoledì 17 febbraio 2021

...terre del sud, storie terragne e solagne



...oggi bella giornata, caldo primaverile e sono sulla spiaggia seduto a meditare. Mentre guardo e ascolto il mare una coccinella mi ha adottato e si è poggiata sul braccialetto di lana che porto al polso. decido di seguire il suo flusso e rimango fermo ad aspettare finche non decide di volare via. mi piace raccontare la terra e le sue terre nell’attimo assoluto del nostro presente, poesia al suo grado zero del qui ed ora. tutta la magia delle storie di campagna raccontate attraverso suggestioni sonore visive olfattive e tattili per ripercorrere storie di vita e amore per una terra dura da lavorare, ricca e forte di sangue e sudore, di cultura e tradizioni, accogliente come la sua gente che con grande caparbietà ha conservato allegria e gioia di vivere, come riscatto e rivincita sulla storia.

Pochi sanno delle tante ferite inferte al Meridione in nome dell’unità, stragi di civili, fucilazioni di massa, stupri collettivi, paesi bruciati e rasi al suolo, cantieri navali chiusi, economie e industrie smantellate e trasferite al nord. Pochi sanno che dietro la retorica dell’arretratezza del regno borbonico, in Calabria sorgeva uno dei più grandi impianti siderurgici d’Italia, la flotta navale borbonica era seconda solo a quella inglese e che dai porti partivano navi cariche di derrate alimentari verso il mondo intero e che Napoli era culturalmente una città all'avanguardia in Europa. Pochi sanno che il brigantaggio fu una vera e propria guerra di resistenza ai piemontesi e che la grande arretratezza del meridione inizia a seguito dell’unità.

Teatro terragno e solagno per scenari agricoli dove condividere cibo pane e parole, artisti attori contadini come curatori della terra che operano nel rispetto della natura e dei suoi ritmi. dialoghi da semenzaio, un repertorio che riporta i protagonisti delle storie terragne in una dimensione ancestrale, ai bordi di un mediterraneo legato alla terra alla gioia e all’abbondanza. mentre scrivo ascolto un vecchio disco di Battiato del 1972, fetus pollution, il silenzio del rumore, dalla finestra i rumori del traffico della città. ho sentito raccontare che da quando c'è la crisi sociale sanitaria economica e politica le formiche sono disoccupate o precarie e le cicale cantano con più forza e gioia per superare consapevolmente i roveti che impigliano l’animo nell’ombra, con blocchi e rinunce al potere creativo e all’illuminazione interiore, forza cicale! ripartiamo dall’agricoltura quella vera e naturale, la nobile arte di chi lavora la terra per sfamarci nel rispetto della terra e di chi produce cibo sano e genuino perché tutti vogliamo avere accesso alla terra e alla vita. 



Generazioni di esseri umani hanno ristorato l’animo e azzerato il pensiero mentre seduti accarezzano con lo sguardo semi antichi che danno nuove piante, nuove foglie e nuovi frutti e che hanno storie millenarie da raccontare di uomini e paesaggi. ho presentato il teatrino ecologico o teatrino dei semi con lo scopo di riuscire a realizzare nelle scuole banchi dei semi come biblioteche, anche se preferisco giocando con le parole la definizione di credenza della semenza. Uno studio multisensoriale di forme superfici colori odori e suoni del mondo reale tra sogni e figure dinamiche nello spazio. 

C'era una volta… una festa dedicata all’intrattenimento di tutta la comunità con attività pensate per essere fatte assieme a favorire il dialogo tra le generazioni. laboratori per imparare facendo, animazione mostre spettacoli teatrali proiezioni cinematografiche concerti e attività artistiche, una festa che testimonia inequivocabilmente che il teatro è il linguaggio del nuovo mondo.


Proviamo con le carte, Niña, non sarebbe la prima volta che ci azzeccano! lo dici tu ! A me sembra che ci diano solo risposte insulse! loro sussurrano, sta a te captare le loro voci! uhm… quel che cercate potrebbe essere altrove! ci risiamo! altrove, d’accordo, rispetto a dove? pescane un’altra! va bene! esigo una carta canterina che mi dica proprio tutto e ad alta voce! due di picche! contento? radioso! sigh! dice che possiamo arrangiarci … ah.. ah.. ah mangiamo qualcosa prima di riprendere la ricerca. 

Mentre guido lungo le tortuose curve tra le colline rotonde modellate di terra argillosa nell’Abruzzo ultra mi si è aperta una nuova storia nella mente. O borghi che si susseguono sorgono su un crinale che corre dal mare fino al gran sasso. questi piccoli centri storici hanno assunto l’aspetto e le dimensioni attuali a partire dalla seconda meta del 400 e la fine del 500 quando hanno vissuto una notevole espansione urbana. oggi le giovani generazioni sono molto attratte dalle musiche tradizionali da repertori e strumentazioni, anche se si dedicano poco alle attività artigianali, tali da ricreare un tessuto di microeconomia locale e ricostituire una serie di reti sociali. fiaba teatro arte e tradizioni possono essere il futuro di questi borghi. torri chiese abbazie e castelli architettura rurale, territorio ecologia e ambiente. la storia legata ai duchi d’Acquaviva di atri, al regno di Napoli e ad Alfonso d’Aragona. anche Cervantes è stato ospite per alcuni anni in questi luoghi dove potrebbe aver avuto vari motivi di ispirazione per il don Chisciotte. secondo alcuni studiosi, Dulcinea, sarebbe stata una donna locale, incontrata su una spiaggia della costa. Fiabe: ari ari ciuchino caca denari musicanti di brema. carte: re di denari, la matta, otto di coppe, la donna, tre di bastoni gatto mammone. nei tarocchi: la luna, il baratto, il matto. Ambientazioni fantastiche e surreali.  

Siamo quel che siamo e siamo riusciti da tempo a guardare l'universo come un tutt'uno e abbiamo capito chi siamo e dove siamo... chi più profondamente pensa, più profondamente soffre, più profondamente ama. frammento in lento movimento, l’infinito in un infinito finito, libertà dal conosciuto per il conosciuto…

Ferdinando Renzetti - ferdinandorenzetti@libero.it



Commento di G.M.: 
...l'unico studio serio perché fatto da un archivista:   https://youtu.be/k8DBZyX6940

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