martedì 31 dicembre 2024

La borsa "sfondata" del petrolio e del gas...

 


Secondo le previsioni dell’Energy Information Administration, nel 2025 gli Stati Uniti diminuiranno il volume delle importazioni nette del petrolio del 20% su base annua, portandole ad “appena” 1,9 milioni di barili al giorno: il picco minimo dal 1971. Un risultato sotto molti aspetti strabiliante, imputabile soprattutto all’incremento della produzione domestica grazie al fracking. 

Ad agosto, gli Stati Uniti hanno stracciato ogni record, arrivando a produrre qualcosa come 34 milioni di barili di petrolio al giorno. Arabia Saudita e Federazione Russa, principali competitori, hanno una capacità massima stimata rispettivamente in 12 e 10 milioni di barili al giorno. 

Per il 2025, stima l’agenzia facente capo al Dipartimento dell’Energia, il vantaggio dovrebbe aumentare ulteriormente, poiché la produzione media dovrebbe raggiungere i 13,52 milioni di barili al giorno. Si tratterebbe del settimo anno di crescita consecutivo, con un surplus su base annua pari a 280.000 barili al giorno, ma di entità “modesta” se raffrontata ai risultati conseguiti nel precedente decennio, nel corso del quale gli Stati Uniti hanno accresciuto la loro produzione del 70% aggiungendo all’offerta globale circa 5,3 milioni di barili al giorno. 

Quanto al gas, la produzione statunitense è aumentata di circa 220 miliardi di metri cubi all’anno: un volume superiore rispetto a quello che Gazprom realizzava attraverso l’export verso l’Europa, che nel 2024 ha importato dagli Stati Uniti circa 45 milioni di tonnellate di Gas Naturale Liquefatto, necessari a coprire quasi la metà del fabbisogno continentale. Secondo i calcoli di Goldman Sachs, l’export di Gnl degli Stati Uniti è aumentato del 197% verso l’Europa e diminuito del 41% verso tutte le altre aree del mondo. 

Gli analisti della banca sottolineano tuttavia non solo i costi elevati degli approvvigionamenti statunitensi, ma anche l’insufficienza delle forniture Usa a compensare l’ammanco generato dall’interruzione delle consegne del gas russo. Sebbene studi geologici sostengano che del “picco” della produzione di idrocarburi non convenzionali sia ormai vicino, e che la “bonanza” è quindi destinata a concludersi a breve, lo scenario di brevissimo periodo potrebbe tuttavia subire un netto "miglioramento" per effetto dell’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, che ha minacciato dazi colossali in assenza di aumenti considerevoli delle importazioni di idrocarburi da parte dell’Europa. 

Il magnate newyorkese è anche un convinto sostenitore dei produttori di petrolio non convenzionale, come si evince dalla sua decisione di piazzare specialisti del settore come Chris Wright e Doug Burgum a capo rispettivamente del Dipartimento dell’Energia e del neonato National Energy Council. 

Sul versante geopolitico, l’incremento della produzione da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi esterni all’Opec+ come Norvegia, Guyana, Canada e Brasile ha messo provvisoriamente sulla difensiva l’Organizzazione dei Paesi Produttori di Petrolio; per scongiurare un crollo dei prezzi, quest’ultima si vede costretta a continui tagli alla produzione che rischiano tuttavia di consegnare importanti fette di mercato alla concorrenza. Secondo alcuni analisti, la sfida posta dai produttori statunitensi rischia di minare la coesione interna all’Opec+, come si evincerebbe da alcune critiche indirizzate verso le decisioni assunte dall’organizzazione da Iran e Russia. 

L’egemonia dell’Opec+ è dunque destinata a disgregarsi sotto l’urto degli arrembanti fracker statunitensi?

Giacomo Gabellini






lunedì 30 dicembre 2024

DDL 1003. L'ammazza paesaggio...

 

Nota sul DDL n. 1003 in modifica dell’Art. 142 del D.Lgs. 42/2004 – Cod. Beni Culturali

Il disegno di Legge n. 1003, di modifica dell’art. 142 del Codice dei Beni Culturali, prevede la cancellazione dei vincoli paesaggistici in tutti i comuni con meno di 10.000 abitanti (quelli non obbligati alla redazione dei piani pluriennali di attuazione), cioè circa l’85% dei comuni italiani. Una proposta assurda che viola l’art 9 della Costituzione...

Il disegno di legge che sottrae alla tutela del paesaggio la maggior parte del territorio del Paese vanifica il precetto dell’articolo 9 della Costituzione. Se divenisse legge, come potrebbe passare al vaglio della stessa promulgazione?

Un perverso automatismo che non dalla irrilevanza paesaggistica, ma dal numero degli abitanti del luogo, fa discendere l’esonero dalla tutela.

La relazione che presenta il Disegno di Legge n.1003, oggi all’esame della VIII Commissione redigente del Senato (Modifica dell’art.142 del codice beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.4, in materia di vincolo paesaggistico per i comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti), fonda la iniziativa legislativa sulla asserita esigenza di colmare la lacuna che la giurisprudenza avrebbe segnalato nella formulazione di quell’articolo. La esenzione dalla tutela paesaggistica è prevista per le aree che, alla data del 6 settembre 1985 (all’entrata in vigore della legge Galasso che ha introdotto la tutela degli elementi essenziali di morfologia del territorio), non comprese nelle zone delimitate dagli strumenti urbanistici come A e B, fossero oggetto di piani (rectius programmi) poliennali di attuazione. I comuni con popolazione inferiore a 10.000 erano esentati (art.6 del d.l. 9/1982) dallo strumento attuativo e quel criterio non può – si dice – per essi valere. Di qui la asserita esigenza di intervenire attraverso una integrazione normativa, al che appunto intende provvedere la iniziativa legislativa, con la drastica disposizione che esonera dalla tutela paesaggistica dell’art. 142 del codice i territori dei comuni con meno di 10.000 abitanti (secondo i dati ISTAT sono 6.691, l’84,75% del totale di 7.896, coprono oltre il 60% della superficie del Paese). I riferimenti di giurisprudenza ai quali la relazione si affida sono risalenti nel tempo a prima della revisione/correzione del codice (2006 e 2008) cui si deve il testo vigente dell’art.142.

Il disegno di legge è espressione di un palese fraintendimento della ratio della esclusione normativa dalla tutela paesaggistica, fondata sul riconoscimento di consolidate e legittime situazioni di fatto che di quella tutela hanno comportato il venir meno degli stessi obiettivi presupposti. La esclusione non può quindi discendere dalla mera disciplina urbanistica della zona vigente al tempo della entrata in vigore della legge che quella tutela ha introdotto (zone A e B compiutamente edificate; zone diverse destinate a nuova edificazione limitatamente alle parti ricomprese in piani attuativi), ma alla effettiva situazione di fatto dei luoghi, nei limiti in cui le previsioni urbanistiche siano state concretamente realizzate.E dunque nei comuni esonerati dalla pianificazione esecutiva la esclusione dalla tutela paesaggistica presuppone necessariamente che le previsioni dello strumento urbanistico generale siano state in concreto attuate, con la realizzazione dei nuovi insediamenti. Il disegno di legge sorprendentemente non considera il testo del comma 2, lettera b), dell’art.142, come integrato con la revisione/correzione del 2006, che ha introdotto l’espressa condizione che le relative [dello strumento urbanistico] previsioni siano state concretamente realizzate. E dunque alla mera disciplina urbanistica di piano il disegno di legge conferisce l’efficacia di prevalere sulla tutela paesaggistica e così si espone a sicuri rilievi di incostituzionalità, per violazione del principio di priorità dei valori del paesaggio fondato sull’art. 9 Cost.”

Giovanni Losavio presidente di Italia Nostra sezione Modena



domenica 29 dicembre 2024

Prevenzione e/o vaccinazione? (della serie: "a cosa servono tutti questi vaccini?")

 


“La consapevolezza che la vaccinazione sia un fondamentale strumento di prevenzione [...]”. (1)

Come nulla fosse, Crisanti, in un alterco in tv contro Cerno, ha detto che anche il vaccino antipolio aveva rischi nocivi.

Crisanti e quelli del suo lignaggio, cioè la maggioranza degli esperti da copertina e degli italiani da divano, passano così sopra i cadaveri veri e gli umiliati in vita che, la loro menzogna del “vaccino sicuro”, ha provocato. Menzogna non solitaria, s’intende. Il treno che le trasporta è lungo, più di quanto sia stata la artefatta pandemia, e corre ancora sui binari del dolore materiale e spirituale di molti di noi.

È stata questa banale e ovvia ammissione di Crisanti, finora sempre omessa, negata e occultata dalla propaganda, a generare quelli che il sistema ha poi chiamato novax (4). Nient’altro che una schiatta di persone consapevoli che – da ben prima che il vaccino inutile alla prevenzione del covid ci piombasse addosso – tutti i vaccini, anche quelli degni di fare parte della categoria, hanno in sé un potenziale tossico e/o letale.

Non solo. Le consapevolezze sui vaccini implicano anche prendere le distanze dal loro duplice senso oltraggioso. In quanto, niente di similare al vaccino è previsto dalla natura; e in quanto, si ritiene che, a partire dalla donazione del sangue, l’assunzione di elementari medicine, fino ai trapianti chirurgici, siano scelte che comportano la riduzione del potere del sistema immunitario (o una forte, eccessiva reazione) (2) e quindi l’indebolimento della prole e della specie, come anche la procreazione consanguinea ha evidenziato.

È stata in questa mancanza di rispetto l’epicentro dello sconquasso sociale imposto agli italiani, misto alla criminalizzazione e alla sottrazione dello stipendio, per una parte di questi. Un epilogo giusto, secondo gli esperti, i giornalisti e le istituzioni nei confronti di coloro che hanno adottato un comportamento differente da quello governativamente preteso. E anche non abbastanza, visto che i novax avrebbero dovuto morire nelle più atroci sofferenze e via con una lunga striscia dei peggiori auguri che un uomo possa concepire per il suo prossimo di idea differente.

Tutti vaccini hanno in sé controindicazioni anche gravi, permanenti e di morte. Quelli sperimentali a maggior ragione. Bastava riconoscere che era questa consapevolezza che dettava ai novax di disattendere l’ordine costituito insignito di verità. Nulla del grave scontro dogmatico-scientista-sociale si sarebbe verificato. Nulla in corsivo, in quanto tutto quanto è stato fatto in merito al covid aveva in sé il potere di scatenare una guerra civile. Trieste: idranti su inermi; Draghi: se non ti vaccini ti ammali muori; Mattarella: vaccinarsi è un dovere civile; ipocrisia: perché se era così non è stato reso obbligatorio? (3); divanista1, quello per sostenere la sua parte arriva a dire: “quello di Draghi era solo uno slogan”; divanista2, dopo una vita al culto della specializzazione, quale punto ineguagliabile della conoscenza: “ho consultato medici di fiducia, mi hanno detto di vaccinarmi”.

È stata proprio la propaganda del “vaccino sicuro” che ha unito ed arroccato chi sapeva che non poteva esserlo, chi è stato umiliato da lapidazioni verbali d’ogni stirpe, come se il vero scopo del discorso governativo non fosse stato altro che chi non vuole sottomettersi poi vede. Discorso proseguito e alimentato ad ogni apparizione dai saccenti, pedanti e terrifici moniti degli esperti (5), specializzati, politici, capi di governo e di stato.

Ed ora, Crisanti raggiunge il picco. Per difendersi ammette le controindicazioni dei vaccini e, ne sono certo, lui e quelli come lui dichiareranno che l’avevano sempre detto, come hanno fatto in merito all’inefficacia del vaccino nei confronti della prevenzione dalla malattia.

Fine della puntata. Restiamo in attesa del prossimo picco.


Lorenzo Merlo





Vedi anche:


https://lanuovabq.it/it/ma-quale-condono-le-multe-vaccinali-sono-bocciate-dai-giudici


https://www.9colonne.it/496857/speranza-regalo-br-a-no-vax-da-100-mln


Nota

1 - https://www.governo.it/it/media/campagna-di-comunicazione-proteggiamoci-anche-i-momenti-pi-belli-vacciniamoci-contro-il-covid


2 - https://luogocomune.net/medicina-salute/vaccini-scienza-contro-superstizione


3 - https://comedonchisciotte.org/antonio-porto-osa-polizia-la-gestione-terroristica-del-covid-ci-ha-diviso-le-bare-di-bergamo-funzionali-ad-imporre-gli-obblighi/


4 - https://mariobiglietto.it/2021/12/25/i-vaccinati-non-credono-nel-vaccino/


5 - https://www.ariannaeditrice.it/articoli/medicina-africana-e-occidentale



sabato 28 dicembre 2024

L'affaire Nuovi OGM e le risposte da dare...



Di Nuovi OGM abbiamo cominciato a parlarne all' interno dell' arcipelago delle realtà legate all' agricoltura contadina, dopo un breve periodo successivo all'accantonamento dei vecchi OGM (organismi geneticamente modificati). La sordina informativa voluta, tentata ed abbastanza riuscita, dal mondo scientifico interessato a queste tecniche ma soprattutto da quello affaristico che spinge verso una ricerca sempre più disinvolta, ben finanziata ed in pieno campo, naturalmente non è stato un caso. 

E' una scelta strategica ben ponderata: come tutte le volte che il capitale si prepara ad un salto di qualità, prima di tutto è impegnato a piazzare le sue pedine nei posti e con le modalità che contano: l'affaire Nuovi OGM è nel pieno del suo dispiegarsi e non ci sono segnali che vanno nella direzione opposta, anzi, il lungo elenco delle varietà vegetali che gli enti di ricerca (soprattutto il CREA) stanno inviando al Ministero dell' ambiente per ottenere a fini scientifici la possibilità di coltivazioni in pieno campo, lo dimostra. 

Dunque le NBT, new breeding technique, dette anche TEA, tecniche di evoluzione assistita, stanno per sbarcare nel Belpaese, con tutte le nefaste implicazioni di natura agronomica e salutistica, a partire dal problema della contaminazione delle altre coltivazioni e delle altre semenze, al tentativo di nascondere la tracciabilità nel cibo. Ma non solo. Parliamo anche di controllo del vivente nelle sue dimensioni più profonde. 

L' attenzione al tema ed ai suoi aggiornamenti è alta all' interno delle associazioni legate all' agricoltura contadina senza veleni, ma si sta facendo fatica ad uscire da questa nicchia, cosa invece urgente, necessario, inderogabile. Sono tante le piccole iniziative ma non può bastare,  diventa importante:

- svincolarsi dalla sindrome dei "cento fronti"; 

- superare la modalità "facciamo rete", perchè cementa la frammentazione ", 

- individuare una strada utile per coinvolgere altri settori.

Per confrontarci su ciò, abbiamo deciso di dedicare il Laboratorio dei Saperi, all'interno di Una Babele di Semi 2025, XIII edizione, al grosso ed immediato problema causato dai Nuovi OGM e vi invitiamo a partecipare il 2 febbraio 2025 presso la Cascina Roccafranca a Torino all'Incontro pubblico a più voci sui Nuovi OGM: Quale futuro per l’agricoltura? Quali opposizioni?

 ASCI - ASSOCIAZIONE SOLIDARIETA' CAMPAGNA ITALIANA 


Info: ascipiemonte@gmail.com

venerdì 27 dicembre 2024

Arma nucleare. Il NYT invita Trump a dichiarare il "NO FIRST USE"...

 


Esiste un problema di corsa al riarmo nucleare che sta decollando in modo pericolosissimo e di struttura globale del controllo degli armamenti che è quasi del tutto franata. 

La mossa che il New York Times, del 27 dicembre 2024, con il suo board editoriale, propone a Trump per fare ripartire i negoziati per il controllo degli armamenti e il disarmo e invertire queste tendenze negative (documentate) è la dichiarazione da parte degli USA del non primo uso delle armi nucleari!

Questo che segue è - credo - il passo saliente dal nostro punto di vista di sostenitori della formula ICAN (proibizione)+NFU (non primo uso) = strada concreta per l'eliminazione.

"La prima amministrazione Trump si è rifiutata di firmare il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, in linea con la posizione di altre nazioni nucleari sul divieto. Ha anche ritirato unilateralmente gli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare iraniano, dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio e dal Trattato sui cieli aperti. (…)  Ora ha la possibilità di riparare agli errori commessi. (...).
La Cina ha trascorso l'ultimo anno a segnalare l'importanza di questo problema come requisito necessario per andare avanti in colloqui significativi sul nucleare. La volontà di impegnarsi in una politica generale di non primo utilizzo può allentare le tensioni e fornire un punto d'appoggio per discussioni più ambiziose.spiare gli errori del passato. (…) Per invogliare la Cina al tavolo, Trump potrebbe esprimere un'apertura a dichiarare che gli Stati Uniti non sarebbero i primi a usare armi nucleari. Il presidente eletto ha mostrato la volontà di impegnarsi, invitando il leader cinese, Xi Jinping, al suo insediamento di gennaio."

Alfonso Navarra - Disarmisti Esigenti



La pubblicazione della traduzione dell'articolo è su https://www.petizioni24.com/ican-nfu.

P.S. Si rinnova, da parte dei Disarmisti esigenti, l'invito a sottoscrivere la nostra proposta per la Conferenza ONU di New York programmata per marzo 2025. Info: alfiononuke@gmail.com

giovedì 26 dicembre 2024

Gli artefici del pensiero unico... - Discorso con Francesco Sylos Labini




Una ricerca condotta da un gruppo di studiosi nel 2012 ha accertato che, nel quinquennio intercorrente tra il gennaio 2007 e il dicembre 2011, i professori di economia politica della Università Bocconi di Milano, espressione di una ben precisa visione, occupavano uno spazio predominante sulla grande stampa italiana.

Dallo studio emergeva inoltre che una netta maggioranza dei docenti impiegati presso altre università ma ospitati comunque di frequente dai grandi quotidiani nazionali aderiva a quella stessa scuola liberista elevata a principale fonte di ispirazione della Bocconi.

Anche all’interno dello stesso mondo universitario gli esponenti di questa dottrina economica sono diventati nettamente prevalenti, sebbene fino agli anni ’70 il quadro generale fosse dominato da keynesiani e marxisti. Come si è arrivati a ciò?

Proviamo a comprenderlo assieme a uno degli autori dello studio in questione, vale a dire Francesco Sylos Labini, fisico, saggista e dirigente di ricerca presso il Centro di Ricerca Enrico Fermi a Roma. È uno dei fondatori del blog Return on Academic Research and School (Roars), uno dei forum italiani più importanti per le discussioni sulle politiche di ricerca e istruzione superiore.

Giacomo Gabellini


Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=kIxa3xcckLw


mercoledì 25 dicembre 2024

Quand è fest lu cafon si rivest...

 

Nascita, fidanzamenti, matrimoni, mietitura, vendemmia, feste dei Santi, pellegrinaggi, costituiscono antiche occasioni di svago che interrompono la quotidianità. Pastori e contadini trovano conforto a stenti e fatiche nel giorno di festa e nelle azioni rituali che servono per celebrarlo. La festa è un momento diverso da tutto il resto del tempo, atteso per un anno intero e per questo vissuto come si deve osservando regole usi e prescrizioni previsti per l’occasione. Elementi caratteristici della festa sono: l’abbigliamento, il cibo, il vino e la musica. 

Essere ben vestiti è fondamentale, rende consapevoli del fatto che si sta per vivere un giorno speciale, infatti si usa dire: quand è fest lu cafon si rivest! Diffusa è infatti l’abitudine di arricchire l’abito con capi spesso dai colori vivaci confezionati proprio per l’occasione. Il rito della festa trova nel momento della condivisione del cibo il suo fine, diversi dai pasti quotidiani, sono vari e appetitosi serviti in porzioni eccezionali e preparati seguendo le ricette della tradizione. 

Si beve il vino della terra, eccellente un po dovunque, per il quale si ha spesso una simpatia esagerata, è l’unico lusso che il contadino si può permettere e nei giorni di festa non se ne fa risparmio. Altro elemento costitutivo della festa è la musica che serve a separare il tempo ordinario da quello solenne suggellando l’inizio e la fine dei festeggiamenti. 

Suonatori cantori e danzatori sono ancora protagonisti delle feste e queste rimangono le occasioni in cui è possibile ascoltare il suono degli strumenti musicali tradizionali. Sebbene ogni tradizione e ogni suo rituale abbia subito molteplici trasformazioni e cambiato significato nel tempo restano ancora oggi numerose feste cicliche, nel corso delle quali è possibile assistere ancora a eventi del tutto particolari. 

Nà-bir Nu-bar



martedì 24 dicembre 2024

Lotta per la vita...


La democrazia naufragata e l'Occidente a pezzi....

 

Di fronte alle elezioni tenutesi di recente in Moldavia, Georgia e Romania, l’Occidente ha manifestato una spiccatissima tendenza a convalidare soltanto gli esiti coincidenti con le proprie aspirazioni, e a bollare come illegittimi in quanto viziati da indebite ingerenze russe tutti i verdetti “imprevisti”. 

lunedì 23 dicembre 2024

Facebook. Tamburo sciamanico o grancassa?

 


- Salve tu suoni i tamburi?

- Che tamburi, perche me lo chiedi?

- Io li costruisco e facebook mi ha suggerito il tuo nome e eccomi tu li suoni?

- Saltuariamente anche se ne ho gia parecchi. Li costruisco da più di 25 anni li esporto in tutto il mondo. In effetti avrei un tamburo adatto a te il tamburo shamanico suoni arcaici di più di 8000 anni fa suonato negli antichi boschi dell'antica Mesopotamia dalla prima sacerdotessa sumera Lipui Shao. Diametro 45 altezza 7 cm in massello di gelso pelle di capra con croce dietro intrecciata. Pelle di capra strippa sterile, che non fa più né figli né latte, lavorata con la grande Lunapiena del 16 dicembre e il vento dì tramontana. Adatto a musicoterapia, bagni di gong, campane tibetane e shamanesimo.
 
- Ti consiglio di spegnere il telefono andare nei boschi o nelle campagne chiudere gli occhi e sentire tutta la sua energia. Ho anche la custodia se vuoi imbottita dentro con manico e tracolla e importante proteggerlo da raggi ultravioletti, pioggia e urti.
 


- I tamburi sciamanici non li sopporto proprio e da un po' di tempo li sento dovunque e soprattutto suonati dalle donne.
 
- Il rispetto per la natura è la prima cosa la capra che sta per morire resuscita e si reincarna in un'altra anima, il tamburo. La croce dietro intrecciata ha 3 significati la costellazione i 4 punti cardinali la presa è veniva usato durante i rituali di guarigione accompagnando verso il benessere psicofisico, ecco perché volevo proportelo.
 
- Grazie per le belle e interessanti informazioni, anche se frutto della cultura new age e non so se tutto vero quanto riporti, almeno permettimi di esprimere i miei dubbi, parlo in generale di tutta la retorica che ci si costruisce attorno a questi strumenti e agli eventi ad essi legati.
 
- Come vuoi, libera scelta anche se sono patrimonio dell'UNESCO per i beni immateriali.

Dialogo crptico tra Ferdinando Renzetti ed un costruttore di tamburi sciamanici conosciuto su Facebook...




domenica 22 dicembre 2024

In trepida attesa della "fine del mondo"...

 


 ...la fine del nostro mondo, se dovesse arrivare, è in ritardo di oltre 1.000 anni, sì perché la prima fine del mondo i cristiani l’aspettavano già nell’anno 1000, infatti sul Vangelo era scritto: “mille e non più mille”. Dopo quella data fallita si sono prodotte decine e decine di altre previsioni catastrofiche che, ovviamente, non si sono mai avverate. Tra queste va ricordata la predizione della fine del mondo del 1666, annunciata dal rabbino sefardita Sabbatai Zevi, dove i nobili e gli intellettuali dell’epoca ci avevano creduto fortemente. In effetti questo rabbino era ritenuto un grande saggio e poi la sua analisi del 666, il numero della bestia dalle oscure proprietà, come si legge in Apocalisse 13, 16-18, aveva convinto quasi tutti, compresi gli "scienziati" dell’epoca. Ovviamente non accadde nulla!

Arriviamo così alla nostra epoca in cui l'estinzione era stata prevista per l’anno 2012,  secondo il calendario Maya si aspettava la fine della quinta umanità, cioè la nostra. Questa fu la fine del mondo più pubblicizzata, non solo nelle pagine web, ma in decine di libri, video e in un famoso colossal cinematografico hollywoodiano. Poi però non accadde nulla...

Ora i catastrofisti sono ansiosi di vedere quando ci sarà l'olocausto atomico  non vogliono aspettare troppo e partono subito dal 2025, con nuove previsioni nefaste di una guerra termonucleare o di una “guerra dei mondi”.

Tuttavia di “fine del mondo” nella storia geologica del nostro pianeta ce ne sono state veramente diverse, per gli scienziati almeno 5 ( c’è chi dice 8 ), in cui la vita degli esseri viventi è stata stravolta e ridotta ai minimi termini. La peggiore catastrofe subita sulla Terra accadde più di 200 milioni di anni fa, tra il Triassico e il Giurassico, quando sul nostro pianeta per una immane catastrofe (forse grandi e prolungate eruzioni vulcaniche, modificazioni profonde del clima, impatti spaziali, ecc.) scomparve l’80% della vita biologica terrestre. L’ultima catastrofe, causata da un gigantesco asteroide, accadde 65 milioni di anni fa, dove scomparvero definitivamente tutti i dinosauri.

La fine dei tempi per il nostro pianeta è comunque scientificamente prevista ed è quella quando il nostro Sole, esaurito il suo combustibile, comincerà ad espandersi fino a diventare una gigante rossa in cui verranno inghiottiti pianeti come Mercurio, Venere e la Terra. Ma questo accadrà tra qualche miliardo di anni e forse in quel tempo l’uomo sulla Terra sarà già scomparso o si sarà trasferito su un altro sistema solare.

E allora? “ Viviamo questo nostro tempo”, come dicono i Buddisti, “in armonia e in equilibrio con noi stessi e con chi ci è vicino, senza spingerci oltre l’impensabile e il mistero” oppure come dicevano i saggi Indiani d’America prima di coricarsi: “Oggi non ho fatto del male, offeso nessuno fratello, chiesto scusa ai bufali della prateria se ne ho preso qualcuno per nutrire i miei figli, ho pregato gli spiriti sacri… ora potrei morire sereno”.

L’uomo comunque conosce già la fine dei tempi, è cioè il momento in cui deve morire e questo è un destino che ci accomuna tutti. Su questa base di convincimento una catastrofica fine del mondo non dovrebbe preoccuparci più di tanto. E allora perché non fare propri i pensieri del Buddha e dei saggi indiani d’America? Forse vivremo i nostri giorni con più serenità, tolleranza verso gli altri e amore verso lo stesso Creato. In fondo, non dimentichiamocelo, siamo su questo pianeta solo di passaggio!

Stralcio di un articolo di Filippo Mariani 




venerdì 20 dicembre 2024

"Decrescita", cosa significa...?

 


L’Associazione italiana per la Decrescita (www.decrescita.it) sta forse prendendo una deriva che si allontana sempre più dalle sue intenzioni originarie, per portarsi verso una visione del mondo che accetta e promuove molti aspetti della modernità, probabilmente incompatibili con le sue intenzioni originarie; inoltre la decrescita viene considerata troppo spesso come un problema sostanzialmente sociale-economico-politico, non ecologico-globale. 

Siamo un gruppetto di minoranza, appartenente anche all’Associazione Ecofilosofica (www.filosofiatv.org) che non condivide questo andamento, forse disastroso per il futuro.  In sostanza, a nostro avviso:                                                                        

- Il concetto di Decrescita non può essere etichettato come di destra o di sinistra visto che queste ultime sono caratterizzazioni Ottocentesche e mirano tutte alle Crescita,

Il concetto di Decrescita prevede l'uscita dell'antropocentrismo,

Il concetto di Decrescita prevede l'uscita dall'economicismo (uscita dall'economia moderna)

Il concetto di Decrescita prevede l'uscita dal paradigma cartesiano-newtoniano, sorto a fine Settecento e che ha condotto essenzialmente alle visioni di cui sopra, causa dell’attuale situazione del Pianeta. In realtà, il paradigma cartesiano-newtoniano è già stato falsificato (ma il sistema non se n’è accorto): per la parte newtoniana, dalla relatività e, per la parte cartesiana, dal principio di indeterminazione.

Chi vuole, può avere un’idea della situazione anche leggendo:

www.ariannaeditrice.it/articoli/dove-va-la-decrescita   

La decrescita non può essere vista come un obiettivo isolato, possibile conservando l’attuale visione materialista-industrialista-economicista e mantenendo “l’uomo al centro”, ma consegue naturalmente da una visione del mondo del tipo di quella dell’Ecologia Profonda.


Chi fosse interessato a partecipare al tentativo di ottenere un cambiamento di rotta dell’Associazione per la Decrescita, può contattare, per adesione e/o informazioni:

-       Gloria Germani  gloriagermani2016@gmail.com  e/o

-       Paolo Scroccaro ecofilosofia@yahoo.it  


Si tratterebbe solo, senza alcun impegno formale né permanente, di intervenire con scritti o commenti ed eventualmente aderire con qualche iscrizione, tutto su base volontaria.


Guido Dalla Casa