L’Associazione italiana per la Decrescita (www.decrescita.it) sta forse prendendo una deriva che si allontana sempre più dalle sue intenzioni originarie, per portarsi verso una visione del mondo che accetta e promuove molti aspetti della modernità, probabilmente incompatibili con le sue intenzioni originarie; inoltre la decrescita viene considerata troppo spesso come un problema sostanzialmente sociale-economico-politico, non ecologico-globale.
Siamo un gruppetto di minoranza, appartenente anche all’Associazione Ecofilosofica (www.filosofiatv.org) che non condivide questo andamento, forse disastroso per il futuro. In sostanza, a nostro avviso:
- Il concetto di Decrescita non può essere etichettato come di destra o di sinistra visto che queste ultime sono caratterizzazioni Ottocentesche e mirano tutte alle Crescita,
- Il concetto di Decrescita prevede l'uscita dell'antropocentrismo,
- Il concetto di Decrescita prevede l'uscita dall'economicismo (uscita dall'economia moderna)
- Il concetto di Decrescita prevede l'uscita dal paradigma cartesiano-newtoniano, sorto a fine Settecento e che ha condotto essenzialmente alle visioni di cui sopra, causa dell’attuale situazione del Pianeta. In realtà, il paradigma cartesiano-newtoniano è già stato falsificato (ma il sistema non se n’è accorto): per la parte newtoniana, dalla relatività e, per la parte cartesiana, dal principio di indeterminazione.
Chi vuole, può avere un’idea della situazione anche leggendo:
www.ariannaeditrice.it/
La decrescita non può essere vista come un obiettivo isolato, possibile conservando l’attuale visione materialista-industrialista-
Chi fosse interessato a partecipare al tentativo di ottenere un cambiamento di rotta dell’Associazione per la Decrescita, può contattare, per adesione e/o informazioni:
- Gloria Germani gloriagermani2016@gmail.com e/o
- Paolo Scroccaro ecofilosofia@yahoo.it
Si tratterebbe solo, senza alcun impegno formale né permanente, di intervenire con scritti o commenti ed eventualmente aderire con qualche iscrizione, tutto su base volontaria.
Guido Dalla Casa
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