Treia ..non ci sono mai stato, ne ho sentito parlare. E' Caterina Regazzi che mi ha consigliato, sapendola sensibile al bello ed al buono, di mettermi in contatto con Paolo D'Arpini che potrei aver conosciuto in qualche incontro del lontano passato.
"Mala tempora corrono", con il latino non ho dimestichezza .C'è un qualcosa che Hilmann chiama "Codice dell'anima " che ci fa muovere anche se noi siamo recalcitranti .Secondo me condensa bene questo stato Guido Ceronetti nella Lettera per un Raduno dei Refrattari "un requisito fondamentale per poterci capire è l'apertura verso tutto quel che non è Prigionia del Finito, che non precluda un'attesa, una conversione spirituale".
A colui che è piacendo ho intenzione di partecipare all'incontro sul bioregionalismo che si svolge a Montecorone di Zocca dal 20 al 21 giugno 2015 (http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2014/11/montecorone-preparazione-degli-eventi.html).
Con gli anni si fa fatica, gli anni si fan sentire, forse avremo l'occasione di conoscerci . Nel frattempo vi invio l'intento dell'associazione Eygenos, che ha tenuto la sua prima assemblea il 7 Marzo 2015 a Torino:
Ci sono strade che conducono ad aderire
al progetto di Eygenòs, “l'amore per le cose che brutalmente si
sacrificano sugli altari insanguinati di questo mondo", così si
esprimeva Guido Ceronetti stilando le note al tentativo
dell'associazione "La parete di Carta nel lontano 2000".
Concludeva: “il problema dei finanziamenti troverà soluzioni via
via, con l'aiuto degli angeli”. Non fu neppure richiesto, la storia
non ebbe seguito, cosa mancò a mio giudizio non si manifestò:
entusiasmo e reale affinità di intenti (all'incontro 18 su 18 erano
del segno della Vergine, pare non porti bene!).
Vedete cari amici, già Torri mi
affascinò, sono soggetto a certe fascinazioni. L'incontro con il mio
vicino di casa Stefano mi condusse alla conoscenza degli intenti di
Eygenòs, il mio Codice dell'anima risvegliò il visionario che è in
me, amando "l'apertura verso tutto quel che non è Prigionia del
Finito che non preluda.......". Ho sempre, o quasi, operato nel
settore edile conservativo, l'idea di essere di una qualche
modesta utilità mi rallegra.
Uno dei progetti che più mi intriga è
l'Alta Langa e suoi oltre 4.000 mq di strutture ed i suoi 100 ettari
da rimettere a culture, un borgo ! con chiesetta ! Questi recuperi
sono molto apprezzati e frequentati in Europa, visti come fari di
cultura, di diversità possibili, modelli, laboratori umani, parecchi
sono presenti sia in Italia che in altri paesi europei, si può
pensare a solleticare il nascere di una filiera comunicativa... è da
qualche tempo che se ne parla.
Mi diceva un amico che "i luoghi
sono dei veri Talismani per chi li sappia trovare", lumini nella
tenebra, trincee a fronte della barbarie.
L'associazione a cui stiamo dando vita,
esprime un modulo di intervento ripetibile sul territorio, vedi Alta
Langa Porcavio, Scansano (terreni da coltivare in un qualche modo,
vigna o altro, e ruderi da ristrutturare e armonizzare ad un certo
utilizzo possibile. Bisogna dirsi che i luoghi su cui si pensa
possibile agire, pur essendo luoghi molto belli, non arriva il tram!
Oltre una bellissima azienda agricola da mettere a cultura, ci sono
miglia di mq da ristrutturare secondo un certo utilizzo e far vivere,
ri-vivere. Ci sono esperienze di tale natura, nate in Europa,
potrebbero essere un riferimento. Io personalmente sono assai critico
verso l'ideologia ambientalista degli eco-furbi. Questi recuperi
possono essere parti di una filiera di un' altro turismo in Europa
,conservando dentro l'iniziativa l'anima profonda per cui è nata.
Piero Caffaratti - pierocaffaratti@yahoo.it
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