Ormoni,
antibiotici, antinfiammatori, antidepressivi sono consumati con crescente
frequenza ed un recente all’arme dell’Unione Europea ha fatto presente che
continuando con questo trend in 30 anni si potrebbe passare, soprattutto per
alcuni di essi, da concentrazioni dell’ordine di ngL-1 a concentrazioni 1000
volte superiori misurate nelle acque superficiali (fiumi, laghi).
In Europa
vengono usati più di 2000 diversi prodotti farmaceutici, mentre i consumi
annuali stimati dalle sole sostanze di tipo antibiotico sono simili per
quantità a quelli di alcuni pesticidi. A questi consumi corrispondono
ovviamente altrettanti ricche produzioni: in Germania ad esempio 130 tonnellate
di farmaci prodotti annualmente.
Questa situazione di allarme richiede un
continuo monitoraggio per garantirsi che in questa dissennata corsa non vengano
superati i limiti di sicurezza rispetto agli effetti tossici secondari di
questi principi sull’ecosistema. Un farmaco, il diclofenac, è addirittura
entrato nella lista preposta per le sostanze da considerare prioritarie ai fini
del loro controllo. L’analisi comporta un’esigenza fondamentale per garantirne
l’affidabilità e cioè la disponibilità di materiali certificati di riferimento.
E’ questo un campo completamente in evoluzione.
La Sigma Aldrich si è
dimostrata particolarmente sensibile tanto che produce oltre 400 standard
farmaceutici. Ricordo che soltanto con l’approccio corretto di cui i materiali
di riferimento sono parte irrinunciabile si possono evitare nelle misure i
cosiddetti effetti matrice e migliorare i livelli di accuratezza. La
disponibilità di standard è molto utile nell’analisi farmaceutica anche per un
altro tipo di problema a cui i produttori e consumatori sono sensibili, quello
della presenza di acqua nei reagenti materia prima del farmaco..
(Fonte AK)
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